Alex aveva appena lasciato quella che per lei poteva essere davvero la donna della sua vita. Per lei aveva provato qualcosa che non aveva provato per nessun'altra, nemmeno per Sylvie. Qualche giorno prima, era andata da Xavier che l'aveva fatta ragionare, le aveva detto che già una volta aveva perso la testa per la persona sbagliata ed aveva combinato un disastro, se Piper fosse stata la persona giusta, l'avrebbe capito, non ci sarebbe stato bisogno di grandi cose, di atti di pazzia. Semplicemente avrebbe dovuto lasciarla andare, allontanarsi, e se, nonostante tutto, il suo sentimento per Piper non fosse appassito, allora sì, sarebbe stato tempo di agire, di porre fine una volta per tutte a quel continuo andirivieni.
"Alex, sei sempre stata una donna forte, mi sorprende che tu non abbia ancora preso una decisione! La persona che ho conosciuto tanti anni fa avrebbe deciso fin da subito se avrebbe continuato questa storia oppure no!", le aveva detto Xavier.
"Lo so, ma con lei è diverso, lei...lei, lei mi ha spiazzata!"
"Ti ha spiazzata stando seduta in un bar? Cosa stai dicendo Alex? Quante ragazze vedevi nei bar durante tutti gli anni di università? Quando non ti piacevano non le consideravi e se ti piacevano provavi almeno a parlare con loro e in certi casi, non solo quello"
"Lo so, sembra una cosa impossibile..."
"No Alex, non è una cosa impossibile! E' una cosa idiota!"
"Xavier mi sento già abbastanza una merda, non c'è bisogno che me lo ricordi anche tu!"
"Ma Alex! Dov'è quest'Alex decisa quando parli di Piper? L'hai mai affrontata così, con foga? Senza aver paura di farle male? Senza trattarla come una ragazzina? Perché è questo che pensi tu, che sia una ragazzina!"
"Non lo penso!"
"E allora perché non la tratti come se fosse una tua pari? Dimentichi anzi che sei anche più grande di lei? "Piper di qua, Piper di là", quando parli di lei sembri un cane bastonato! Beh, se è questo l'effetto che ti fa, che quando si parla di lei tu diventi un cucciolo, devo dire che non sei affatto la ragazza forte che ho conosciuto, sei solo una stupida!", e in quel momento, Alex gli sferrò uno schiaffo.
"Oh, io non..."
"Io non cosa Alex? Mi hai dato uno schiaffo, sì, perché me lo sono meritato, così come te lo sei meritato tu quando Piper te l'ha dato. Non sei solo tu quella che deve ricevere schiaffi, Alex. Piper è dentro quanto te in questa storia, e non venirmi a dire che è perché è una tua studentessa, la vecchia Alex ci avrebbe scherzato su, l'avrebbe eccitata l'idea di avere una storia con la propria studentessa, forse anche più di una. Piper non è una bambola di porcellana che non vuoi toccare perché hai paura di romperla, Piper è una persona, se cade si rialza, se le urli addosso, lei ti risponderà a tono, è così che funziona in un rapporto, ci sono cause ed effetti. Da quello che mi hai raccontato tu hai idealizzato Piper, l'hai messa su un piedistallo e volevi che rimanesse lì, ma così non è stato. Dovevi parlarle di Sylvie, dovevi darle uno schiaffo quando se lo meritava. Invece, quando lei è uscita da quella teca di cristallo che le hai costruito, quando ti ha chiesto perché le avevi nascosto la realtà dei fatti, tu sei scappata. Alex, te la sei portata a letto e te ne sei andata. E ti fai un "mea culpa" di tutto questo. Di TUTTO questo. Ma dimentichi una cosa fondamentale : eravate in due. Tu hai sbagliato a non dirle niente di Sylvie, ma lei è venuta a letto con te, e quando ha scoperto che c'era qualcun altro, non ha più capito nulla, non ha nemmeno ascoltato cosa dovevi dirle. Alex, non puoi continuare così. Se stare con Piper vuol dire stare con una bambola, annullando te stessa, allora sono il primo a dirti di lasciare e basta. Ma se pensi di riuscire a sbloccare questa situazione in qualche modo e se credi che Piper sia davvero l'amore della tua vita, allora troverai la soluzione, ti impegnerai per trovarla, non devi fare altro che ritrovare te stessa, di essere quella ragazza forte e determinata che sei sempre stata".
Alex rimase in silenzio. Aveva la testa che le scoppiava per tutto quello che Xavier le aveva detto.
"Hai ragione Xavier. Ho perso me stessa, o meglio, ho eclissato me stessa. Ho trovato Piper e credo davvero che sia la persona della mia vita, ma non voglio che lei stia con me per quello che sono io adesso".
Si alzò, fece due passi verso la libreria, poi si diresse verso la finestra e rimase lì a guardare fuori.
Xavier nel frattempo si era seduto sul divano, in silenzio. Aveva avuto sempre un gran rispetto per il silenzio.
Dopo una decina di minuti, Alex si voltò. I suoi occhi e quelli di Xavier erano gli uni negli altri.
"Allora?", disse Xavier.
"L'unico modo per riflettere, per trovare una soluzione, per ritrovarmi, è partire. Il professore del corso che sto tenendo io, mi ha scritto una mail qualche giorno dopo l'inizio delle lezioni. Mi aveva detto che se volevo, potevo andare in America al suo posto perché il lavoro che stava facendo avrei potuto portarlo avanti io, ma avevo risposto che mi ero ambientata bene come insegnante del corso e se per lui non c'erano problemi, sarei rimasta io qui e lui ovviamente assecondò la mia scelta. Adesso, credo che sia il caso di partire, la lontananza aiuterà a calmare le acque. Ma non posso dire a Piper tutto questo, non posso dirle che partirò per schiarirmi le idee, non posso dirglielo perché non voglio che lei si aspetti di vedere quell'Alex che le ha taciuto così tante cose quando tornerò. Le dirò che tra di noi non c'è più nulla, le dirò che non dovrà più pensare a me, le dirò che è tutto finito. Le spezzerò il cuore, lo so, ma almeno la tratterò come una persona al mio pari, non come una bambina, cosa che ho fatto fino ad ora. Non sarà facile nemmeno per me, ma lei questo non lo dovrà sapere, non ora almeno. Mi dimostrerò fredda nei suoi confronti e se chiederà spiegazioni, le dirò che "la vita è così, ci sono cose che succedono ma che non possiamo prevedere, in compenso possiamo scegliere come affrontare quello che ci succede, che sia giusto o sbagliato, che ci faccia male o meno". La vita è fatta di scelte e spesso scegliere una cosa non vuol dire escluderne un'altra, vuol dire che non è tempo di fare quella determinata scelta. Se è davvero la donna che amo, lo capirò, anche se sarò a mille chilometri di distanza".
Xavier la guardava. Quando finì di parlare, si alzò dal divano e l'abbracciò.
"Se è questo che ritieni giusto fare, se per te è questa la scelta giusta in questo momento, allora, segui la tua strada, e non voltarti indietro, per nessuna ragione".
Quando Alex aveva appena lasciato quella che per lei poteva essere davvero la donna della sua vita, si trattenne in tutti i modi dal rincorrerla, fumò addirittura una sigaretta, un gesto buttato lì a caso. Quando quella smania di alzarsi e correre via se ne andò, prese le sue cose e tornò a casa.
Preparò la valigia, andò a cena da Xavier per salutarlo e la mattina dopo, partì per Harvard.
Quando arrivò, conobbe Arizona.
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Just a girl in a bar || WATTYS2016
FanfictionNon sempre sappiamo cosa ci può accadere. La maggior parte delle volte la vita cambia quando meno ce l'aspettiamo: quando stiamo camminando per strada, quando siamo ad una festa alla quale non volevamo andare, quando perdiamo un treno. O, sempliceme...