Chapter 4. Questione di tempo

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Il tempismo non era mai stato il mio forte. Arrivavo sempre o troppo presto o troppo tardi. Poche volte mi era capitato di arrivare puntuale per un'occasione, un premio, un esame, un treno. E il detto "cogli la palla al balzo" non era proprio nelle mie corde. Ma quella sera, finalmente, pensavo di essere nel posto giusto al momento giusto. Avevo deciso di andarmene poco dopo che i miei amici mi avevano salutato, ma quando arrivai davanti alla porta, quella si aprì e davanti a me c'era Alex. Portava i soliti occhiali, solito rossetto, capelli neri lasciati sciolti, un vestito blu, degli stivaletti beige e una borsa marrone. Per la prima volta riuscii a guardarla bene. Era bellissima. Una di quelle bellezze rare da togliere il fiato. Pensai a come ero vestita io : una maglietta a maniche corte a righe, un paio di jeans strappati, scarpe da ginnastica e lo zaino. Ecco, diciamo che non era proprio il mio outfit migliore.

Stavo lì impietrita davanti a lei. Talmente impietrita e concentrata su di lei da non accorgermi che non fosse sola. Insieme a lei c'erano una ragazza e due ragazzi. Stavano parlando quando mi passarono vicino e Alex, con molta nonchalance, non mi guardò e passò oltre. Nemmeno un sorriso, un cenno, un saluto. Nulla. Mi lasciava esterrefatta di nuovo, ma decisi che stavolta non se ne sarebbe andata lasciandomi a guardare una folta chioma di capelli neri che oscillavano da una parte all'altra. Le avrei parlato, quindi tornai indietro, ordinai una birra, ignorai Pitt quando mi chiese cosa ci facessi ancora lì e mi sedetti su uno dei divanetti, ad aspettare. Lei ed i suoi amici si erano messi attorno ad un tavolino con le sedie alte e sembrava stessero facendo qualche gioco idiota. Passò circa mezz'ora, la mia birra era già finita e stavo quasi per addormentarmi a causa del noiosissimo libro che stavo leggendo. L'avevo preso in biblioteca e la copertina prometteva assolutamente bene, anche se uno dei miei motti era "Un libro non si giudica mai dalla copertina", quella volta decisi di fare uno strappo alla regola. Infatti avevo fatto male. Malissimo.

Ero su un passaggio non particolarmente interessante del racconto, quando con la coda dell'occhio vidi Alex alzarsi, andare verso il bancone, parlare con Pitt, che subito le sorrise, poi la guardò come per dire "Cosa?", poi guardò me e le fece un "sì" con il capo. Alex tornò a sedersi ed io ripresi la mia lettura, curiosa del perché Pitt mi avesse guardato, ma gliel'avrei chiesto in seguito. Dopo pochi minuti arrivò Pitt e mi mise sul tavolino davanti al divanetto un Baileys con ghiaccio.

"Scusa?", lo guardai.

"Mi ha detto di mandartelo qui quella ragazza, la conosci? E' venuta qui un paio di volte..."

"No, non proprio.."

"Vabbè..." e se ne andò.

Era strana quella cosa. Adoravo il Baileys. Come faceva Alex a saperlo?

Mentre lo bevevo sentivo la sua freschezza e la sua dolcezza scivolare giù. Era una sensazione bellissima, di relax, di tranquillità, di pace con il mondo. Quando lo finii mi alzai e riportai il bicchiere al bancone. In quel preciso istante Alex si alzò ed entrò in bagno. Capii il vero significato di "Cogli la palla al balzo" e senza pensarci tanto, la seguii.

Entrata nel bagno, vidi che si stava sistemando il rossetto. La situazione era esattamente l'opposto del nostro ultimo incontro. Ero io, ora, a specchiarmi nello specchio, esattamente dietro di lei. Mi vide, ma non smise di fare quello che stava facendo.

"Buonasera, Alex" dissi.

"Come siamo formali Chapman, buonasera"

"Perché mi hai mandato un Baileys?"

"Beh avevi finito la birra e credevo che ti servisse qualcosa per tenerti sveglia, dal momento che ogni volta che ti guardavo sembravi sul punto di addormentarti... Deve essere piuttosto noioso quel libro..."

Come faceva a notare e a dedurre così tante cose in una volta sola? E mi guardava? Quando?

"Sì lo è infatti... ma perché proprio quello? Cioè, è uno tra i miei preferiti ma..."

"Ah sì? Uno dei tuoi preferiti?"

"Sì... ma appunto, perché proprio quello? Come sapevi che mi sarebbe piaciuto? Potevi... che ne so... ordinarmi un'altra birra... quella sicuramente mi sarebbe piaciuta dal momento che ne avevo appena finita una..."

"Mmm... deduzione semplice, chiara, sicura... troppo sicura..."

"Troppo sicura? Cosa vuoi dire?"

Rise.

"Non preoccuparti...non c'è bisogno che tu capisca. Vedo che come me, anche a te piace dedurre le cose, ma a me piace anche un po' di rischio... troppa sicurezza mi annoia..."

Aveva smesso di truccarsi e si stava lavando le mani.

Raccolsi tutto il coraggio che non avevo e le dissi : "Forse dovremmo parlare dell'altra volta".

"Riguardo?" mi chiese, come se stessi dicendo chissà che.

"Riguardo quello che è successo qui"

"Perché cos'è successo?" e mentre buttava via la carta che aveva usato per asciugarsi le mani, si voltò verso di me.

"Beh, credo che tu lo sappia"

"Sappia cosa?"

Lo sta facendo apposta a fare la finta tonta o cosa?

"Mi hai baciata"

"Ah. Già"

Ma che risposta è?

" "Ah. Già"? Ma che risposta è? Sai dirmi solo questo?"

"No, in effetti no. C'è dell'altro"

E la mia espressione (la vedevo riflessa nello specchio) era un misto tra "Grazie al cielo!" e "Oh, merda! E adesso?", e la situazione non migliorò quando Alex, appena finite di pronunciare quelle parole venne verso di me. Ora era davanti a me, il suo viso a pochi centimetri dal mio, potevo sentire, ri-sentire, il suo profumo. Era di qualche centimetro più alta di me, non me n'ero accorta le altre volte. "E adesso?" pensai. Mi guardò fissa negli occhi, poi disse : "Il Baileys è il mio preferito. Questo è il motivo per cui ho scelto quello". Non sapevo cosa dire, e mi uscii un "Era una specie di test?". Si allontanò, mi guardò, si mise a ridere e spostandomi uscì dal bagno. Aspettai una trentina di secondi prima di ritornare in sala. Quando uscii dal bagno, il locale era completamente vuoto.

"Piper cerca di muoverti a prendere le tue cose che sto per chiudere", disse Pitt.

Non ci potevo credere. Quella donna si era presa gioco di me e non si era nemmeno degnata di salutarmi. "Che stronza". Presi lo zaino e tornai a casa.

Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora