capitolo 2

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Mi svegliai sentendo la musica della sveglia che mi rimbombava nella testa, capii che era già mattina così andai subito in cucina per fare colazione ma ovviamente il frigo era vuoto.

Affamata e stanca tornai in camera, mi vestii e mi truccai, presi lo zaino, misi le cuffiette e uscii da casa.

Durante il tragitto non feci altro che pensare a quei momenti in cui qualcuno si presenta dicendo "piacere Marco" e tu rispondi "piacere Sara" e poi silenzi imbarazzanti che sembrano non finire più.

Dopo una lunga passeggiata arrivai davanti scuola, presi un bel respiro ed entrai.

La scuola aveva grandi corridoi contornati da lunghe file di armadietti, pavimenti chiari e lucidissimi con gruppetti di ragazzi che ridevano felici dimenticando che fosse il primo giorno di scuola.

Mi sentii un po spaesata, non conoscevo nessuno non solo a scuola ma in tutta la città.

Dovevo trovare la 4C ma mi vergognavo a chiedere dove si trovasse così feci finta di urtare un ragazzo qualsiasi fingendo fosse un incidente.

"Ei ciao scusami" mi disse con un tono amichevole "Piacere Matt"

"Sara"

"Sara? Bel nome. Di dov'è?"

"Italiano. Sono qui da un giorno, penso si senta dall'accento"

"No per niente. In che classe devi andare?"

"4C" risposi, per fortuna evitai i silenzi imbarazzanti.

"Anch'io ho lezione lì. Ti accompagno"

"Perfetto così almeno non mi perderò"

Accennò ad un piccolo sorriso sfiorandomi la schiena per indicarmi la direzione.

"Come mai in America?" Mi chiese.

In quell'istante mi si raggelò il sangue, se avesse saputo perché ero lì mi sarebbe stato alla larga spargendo la voce e tutti avrebbero parlato di me.

Ciò non doveva succedere.

Ostentai per un secondo a rispondere ma poi dissi:

"I miei stanno cercando lavoro qui..."

"Ecco siamo arrivati" disse interrompendomi.

In quel preciso istante la campanella suonò e in un secondo tutti si sedettero ai loro posti.

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