capitolo 19

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La mattina mia madre mi inviò un messaggio: siamo partiti per New York abbiamo trovato lavoro lì. Ci vediamo domenica.

Fui felice che trovarono un lavoro ma scontenta che lo avessero trovato lontano da me.

Ma se non mi vollero perché mi fecero trasferire in America? Solo perché ero minorenne?

Andai a scuola cercando di nascondere la delusione che avevo dati i problemi con i miei.

"Ei piccola"

"Ei Taylor, hai visto Matt?" Dissi arrivando al mio armadietto.

"Starà andando in classe, andiamo anche noi?" rispose abbracciandomi la vita.

La campanella suonò e le lezioni cominciarono, Matt mi evitò tutta la mattina ma io volevo che sapesse che a me non importava di Taylor.

"Matt" urlai vedendolo uscire. "Matt ti prego non evitarmi" dissi triste.

"Dimmi" rispose.

"Ti prego andiamo a parlare da qualche parte, in spiaggia se vuoi"

"Va bene" disse accennando ad un sorriso.

Camminammo per un po, il cielo era nuvoloso e faceva freddo.

"Avrei dovuto portarmi una felpa, sediamoci qui" dissi.

"Di cosa dovevi parlarmi?" domandò.

"Voglio sapere perché sei arrabbiato con me"

"Non sono arrabbiato"

"Allora perché continui ad evitarmi? Da sabato non è più lo stesso"

"Sì esatto da sabato, da quando hai passato tutta la serata sopra Taylor"

"Hai visto che é stato lui a tirarmi"

"Potevi benissimo spostarti"

"Okay hai ragione. Mi dispiace. A me non frega un cazzo di Taylor o di avere qualcosa con lui a me interessa di noi" dissi alzandomi.

"Non la pensavi così sabato" rispose alzandosi anche lui.

"Vuoi non parlarmi mai più per questo?" Quasi urlai con gli occhi lucidi.

Invece di rispondere mi prese il bacino avvicinandolo a se, io circondai le mi braccia al suo collo con il fiato sospeso in attesa di quel che sarebbe successo dopo.

Quei secondi mi sembrarono infiniti, i nostri corpi così vicini da sentire il battere del cuore l'uno dell'altro, le sue braccia che mi proteggevano provocando dei brividi indescrivibili e il suo viso, il suo viso davanti al mio.

Chiuse gli occhi, lo feci anch'io e poi mi baciò.

Fu uno di quei baci indimenticabili che rimarranno impressi per sempre, non avevo più freddo, il cuore mi batteva all'impazzata e non capii più niente.

Mi guardò e lo guardai.

Mi persi nel suo sguardo.

"Scusa" disse Matt con un sorriso ineguagliabile, si vedeva che era felicissimo.

"Non scusarti" dissi con lo stesso sorriso perso.

"Ti riporto a casa"

"Okay" dissi.

Nessuno dei due riuscì a smettere di sorridere.

Ci lanciammo occhiate tutto il tempo, fummo un po imbarazzati ma sicuramente felici.

"Allora..." disse Matt quando scendemmo dall'auto.

"Allora....ci vediamo domani a scuola?"

"Certo. A domani" rispose tornando in auto.

In quel momento qualcosa in me diventò sua, non seppi spiegarmi cosa ma sicuramente non sarei riuscita a stargli lontana.

Mentre camminavo verso la porta tornai in dietro e gli stampai un bacio senza dire niente.

A casa mi buttai sul letto e non mi tolsi quel bacio dalla testa per tutta la notte.

Keeping SecretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora