•Capitolo 9•

480 17 0
                                    

Mi sveglio ansimando in un bagno di sudore. Guardo l'ora sono le 4 del mattino. Ho bisogno di bere un po' d'acqua.

Mi alzo e vado in cucina, prendo un bicchiere con mani tremanti, ma cade e va in mille pezzi. Mi chino per prendere i vetri sparpagliati sul pavimento, però due  braccia robuste mi tirano su.

<<Stai bene?>>, chiede preoccupato Tyler.

<<Si. No. Non lo so. Ho... ho fatto un incubo e mi sono svegliata di botto e... e volevo bere dell'acqua, ma il bicchiere si è rotto e poi...>>, dico a raffica, senza fermarmi per respirare nemmeno un secondo.

<<Okay, okay. Va bene. Ora calmanti, respira e bevi un po' d'acqua.>>, mi ordina Ty prendendo un nuovo bicchiere e versando l'acqua. Faccio come dice.

<<Ti senti meglio?>>, annuisco, incapace di parlare.

Mi cinge le spalle con un braccio e mi accompagna in camera mia.

<<Se hai bisogno di aiuto o di qualcosa vieni a chiamarmi, okay?>>

Annuisco.

Quando sta per uscire, però, riesco a sussurrare un resta con me, ti prego.

<<Cosa? Va bene.>>

Si avvicina e si sdraia nel letto accanto a me, mi avvicino il più possibile a lui e gli poggio la testa sul petto.

Sorpreso dal mio gesto, esita un momento prima di abbracciarmi e stringermi a lui.

Mi addormento così, tra le sue braccia. Al sicuro da tutto accanto a lui.

••• ••• ••• ••• •••

Sabato mattina mi sveglio per l'ennesima volta tra le sue braccia, sapendo che però quella sarebbe stata l'ultima volta.

Oggi era l'ultimo giorno che restava con me. Avevo passato una settimana stupenda, la più bella della mia vita, e domani non sarebbe stato più così... voglio godermi questo momento!

Tyler sta ancora dormendo, quindi cerco di non muovermi per non svegliarlo, ma il mio telefono inizia a suonare e lui si sveglia.

<<Chi è a quest'ora? È prestissimo!>>, borbotta stringendomi più forte.

<<Veramente sono le 12.30, non mi sembra molto presto.>>, dico scherzando.

<<Mmm... va bene. Però ora rispondi, sennò squillerà all'infinito!>>

<<Okay.>>

Prendo il telefono senza sapere chi è.

<<Pronto? Chi parla?>>

<<Mad, sono io!>>

Edward...

<<Edward, non voglio più avere a che fare con te. Ciao!>>

<<No, aspetta. Ti devo parlare!>>

<<Se dovevi dirmi qualcosa, potevi farlo quando ancora volevo parlare con te. Ora è troppo tardi. Scusami, ma devo andare.>>

Stacco la chiamata e poso il telefono sul comodino.

<<Era lui?>>, chiede Tyler.

<<Si.>>

<<Mm, non ci pensare. Che vuoi fare sta sera?>>

<<Okay. Non lo so.>>

<<Non c'era una festa?>>

Quei Maledetti Occhi Azzurri [in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora