•Capitolo 36•

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Please, leggete l'angolo autrice!
Ci sono cose importanti!

•Cappellaia Matta♠️♥️

<<Mad, sono due settimane che stai chiusa qui. Dai esci, devi cambiare aria. Se stai qui soffri e basta.>>, cercano di convincermi Sofia, Elena e Cristina.

Sono due settimane che provano a farmi uscire da questa dannata stanza, ma non ci riescono. Continuo a stare seduta a terra al centro della mia camera con lo sguardo fisso davanti a me. Sono uscita solo per andare in bagno e mangiare qualcosa, se possiamo definire "mangiare" mangiare manco metà piatto di pasta e poi vomitare tutto.

<<Devi fare qualcosa che ti tenga la mente occupata. Studia, cercati un lavoro, fai sport, prendi a pugni il muro. Quello che vuoi, ma tieniti occupata! Non puoi stare qui dentro a deprimerti. La vita va avanti!>>, hanno ragione.

Devo cambiare aria, trovarmi qualcosa da fare, tenere la mente occupata. Solo un posto mi viene in mente per: 1) cambiare aria; 2) trovarmi un lavoro; 3) tenere la mente occupata; 4) andare via da qui e non soffrire più.

Mi alzo dal mio posto, prendo il mio cellulare e vado in giardino. <<Finalmente! Dove andiamo?>>, chiede Cri.

<<Da nessuna parte. Voglio stare sola, per favore andatevene da qua.>>, rispondo fredda e distaccata con tono autoritario.

<<Va bene.>>, risponde un po' dispiaciuta, allontanandosi assieme alle altre. Mi dispiace trattarle così, ma ora ho davvero bisogno di stare sola.

Sblocco il telefono e scorro i numeri fino a trovare quello che cerco. Quando lo trovo faccio un profondo respiro e clicco il tasto per chiamare.

Di pomeriggio

La mia stanza e vuota. Alle pareti non c'è più niente, foto, disegni, poster, tutto tolto. La cabina armadio pure è vuota, come la scarpiera e il bagno. Tutto è pronto. Mi mancherà questo posto, ho tanti ricordi qui sia di belli che di brutti. Ma è così la vita, è una scala. C'è chi ha una scala di cristallo e chi una di legno, chi ha gradini bassi e chi ha scalini ripidi, chi ha una scala priva di ostacoli e chi invece ha una scala piena di buche, di assi sconnesse, di schegge. Però io so per esperienza che tutti, prima o poi, passeremo per una scala di cristallo o di legno. E se ora io voglio passare da quella di legno a quella di cristallo, devo lasciarmi tutto alle spalle e andare via.

Rimane solo una cosa da fare: dirlo alle altre. Mando un messaggio a tutte e tre dicendo di venire subito a casa, visto che sono uscite. Mentre le aspetto chiamo a Trevis e Nick per salutarli un'ultima volta. <<Pronto?>>

<<Nick, sono io.>>

<<Piccola M. Come stai? Ho sentito la notizia.>>

<<Si... anche io. Però ti chiamato per dirti un'altra cosa.>>

<<Dimmi.>>

<<Vedi, io ho... ho deciso di partire.>>

<<Oh. E, quando torni?>>

<<No, non torno. Vado via definitivamente.>>

<<Cosa? Perché? Perché vai via?>>

<<Mi hanno ripetuto in continuazione di cambiare aria, di trovarmi un lavoro. Per non stare più male. Pensandoci, è la cosa migliore da fare...>>

<<Dove andrai?>>

<<Lo sai bene...>>

<<Lì, non l'avrei mai detto.>>

Quei Maledetti Occhi Azzurri [in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora