•Capitolo 22•

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È il 'grande' giorno, se grande si può chiamare. Vediamo il lato positivi: è una missione importante, quando la concluderò sarò importante, guadagnerò bene, potrò entrare in organizzazioni più grandi e stimante. Ora i lati negativi: ho perso Jess, con Ty... non ne parliamo, posso morire, potrò non rivedere più mia sorella, Nick, Trev, Kara e tutti gli altri. Diciamo che più che guadagnarci, ci perdo. Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro.
Esco di casa con i vestiti strappati, come mi ha detto di fare Nick e lo zaino. Nick è fuori casa appoggiato alla sua auto, appena mi vede mi viene incontro. "Piccola M, sei pronta?", annuisco. "Okay, Cole tornerà a casa verso le 11, quindi più o meno tra due ore. Ora seguimi ti porto davanti casa sua, poi nascondi la moto. In queste due ore, mentre aspetti, studia la casa, la zona. Trova un posto sicuro dove puoi contattarmi e... una via di fuga, in caso di pericolo."
"Va bene."
"Ora andiamo."
"Aspetta, volevo chiederti se sta sera puoi venire casa. Ci sarà anche Trev..."
"Ci sarò.", accenna un sorriso.
"Nick... ti voglio bene.", il suo volto si apre in un sorriso a 32 denti, viene verso di me e mi abbraccia stretta a lui.
"Anche io.", detto questo lui sale in auto e io in moto.
Ci dirigiamo verso la casa di Cole, è in periferia a circa mezz'ora da casa di Jessy. Mi correggo, non è una casa, ma una mega villa. Lancio uno sguardo all'auto di Nick, lo vedo sorridermi con tristezza e preoccupazione, per poi andare via.
Faccio tre volte il giro dell'isolato per vedere dove nascondere la moto, alla fine opto per una villa abbandonata a due case di distanza dalla villa di Cole. Torno verso la casa per tornare una 'via di fuga', la villa è su due piani e più ce n'è un terzo che sembra una mansarda. Al secondo piano c'è un piccolo terrazzino con vicino un albero, è l'unica via d'uscita alternativa alla porta d'ingresso e a quella sul retro. Mi arrampico sull'albero per vedere di che stanza si tratta, ma metto male un piede e vado facendomi un taglio al braccio.

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Una jeep nera di sta avvicinando, mi sporgo un po' per farmi vedere, la jeep si ferma e un ragazzo scende venendomi incontro. La vista mi si offusca e poi il buio totale.

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Mi risveglio in una stanza sconosciuta, mi guardo intorno soffermandomi con lo sguardo sulla finestra. È la stanza con il terrazzino! Bene ora so che è una camera da letto, ma di chi?
Continuo ad osservare la stanza, è molto grande, le pareti sono blu scuro e i mobili tutti neri. Il letto dove sono seduta è al centro della stanza, davanti a me c'è una porta e ce ne un'altra più piccola alla mi destra con accanto un grande armadio. A sinistra, oltre al terrazzino, c'è una scrivania con una libreria. Dalla porta a destra esser un ragazzo con solo un asciugamano sulla vita e i capelli bagnati. Cole Steel. Il capo della gang. E quello dietro dovrebbe essere il bagno. "Mm, ti sei svegliata."
"Dove mi trovo e perché sono qua?"
"Sei svenuta e ora sei nei nella mia stanza.", dice con tono perverso. Bene, l'unica via di fuga è dalla camera di questo coglione!
"Mm, okay.", mi alzo, ma lui si avvicina precipitosamente a me e ricado sul letto.
"Che cosa facevi da sola in questo stato?"
"Sono scappata di casa."
"In campagna, più o meno a sette ore di macchina da qua."
"E come ci sei arrivata qua?"
"Mi sono nascosta in un furgone che trasportava animali, quando sono arrivata a Londra ho girato a piedi fino a quando ho incontrato voi."
"Mm, va bene."
"Ora me ne vado, così non disturbo più. Sai dove posso trovare un hotel che costi poco?", Cole scoppia a ridere.
"Oh no, bambolina. Tu non te ne vai. Hai un bel culo e delle belle tette, quindi da ora sarai la mia puttanella.", cosa?!
"Come scusa?", dico spalancando gli occhi e alzandomi dal letto.
"Hai sentito benissimo."
"No, no, no. Io non sarò la tua puttanella personale!"
"Tu dici?"
"Oh, sì!", detto questo mi dirigo verso la porta davanti al letto, ma Cole mi blocca un braccio e mi fa voltare.
"Forse non hai capito. Tu sarai la mia puttana!"
"Invece ho capito benissimo. E la risposta è sempre la stessa. No!"
"Sappi che mai nessuno mi dice di no."
"Sappi che c'è sempre una prima volta.", mi scrollo la sua mano di dosso ed esco dalla stanza, ritrovandomi in un corridoio abbastanza ampio, con affacciate 4 porte, tre da un lato con una targa color oro e una dall'altro lato con una targa in argento, da dove sono uscita io. Sopra le targhe sono incisi dei nomi, in quella argentata c'è scritto "Cole", in quella difronte "Mike", accanto "Jack" e nell'ultima "T.J.". Non so perché, ma l'ultima porta ha qualcosa che mi attira. In fondo al corridoio c'è una rampa di scale che conducono al piano di sotto. Scendo le scale e finisco in un salotto gigantesco con un camino altrettanto grande. Sul divano ci sono due ragazzi che giocano alla Play-Station. Uno ha i capelli biondi e gli occhi verdi, l'altro i capelli rossi e gli occhi castani. Il rosso mi vede e fa un sorrisetto malizioso. "Ehi, bellezza. Hai già finito con Cole?"
"Come scusa?"
"Dico, gliel'hai già fatto il servizietto?"
"Ah, tu dici succhiargli il cazzo? No, e non lo farò mai."
"Gli hai detto no? E stai bene?"
"Si, perché?"
"Solitamente chi gli dice no...", il biondo gli da una gomitata per farlo stare zitto e si presenta.
"Niente, niente. Comunque io sono Jack e lui è Mike."
"Piacere, io sono Madeline.", sorrido e mi siedo in mezzo a loro prendendo un joystick.
"Vuoi giocare?", chiede stupito Jack.
"Ah-ah."
"Se vuoi ci andiamo piano, per essere al tuo livello. Siamo quasi imbattibili."
"No no. Fate del vostro meglio. Poi vediamo chi piangerà la sconfitta."
"Mi pace il tuo carattere Madeline.", dice Mike avviando io gioco di auto.
"Chiamatemi Mad.", dopo 10 minuti mi alzo urlando 'vittoria', quando una voce interrompe i miei festeggiamenti.
"Bene, ora vattene in cucina, Mad.", Cole...
"Per te sono Madeline. E per tua informazione io non prendo ordini da nessuno, tanto meno da un idiota pervertito come te.", sbotto guardandolo male.
"Come mi hai chiamato?"
"Idiota pervertito.", ridico scandendo le sillabe.
"Pervertito okay, ma idiota no."
"Per me sei sia idiota che pervertito, per non parlare di tutti gli altri insulti che ho in mente per te."
"Ora puoi andartene?"
"È un ordine?"
"Si."
"Allora no, non posso andarmene.", lui sbuffa.
"Madeline, potresti andare di là in cucina?"
"Ora va meglio."
Vado in cucina passando dalla sala da pranzo, quando entro trovo 7 ragazze intente a cucinare.

SPAZIO AUTRICE
Oggi suono buona, quindi DOPPIO AGGIORNAMENTO. Entro sta sera pubblicherò anche il capitolo 23.

•Cosa pensate di Cole?

•E chi è T.J.?

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•Cappellaia Matta ♠️♥️

Quei Maledetti Occhi Azzurri [in fase di correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora