*Capitolo 13*

11.7K 431 9
                                    

La giornata è passata, Daniele ha trascorso tutto il giorno nel suo ufficio senza mai uscire, dopo che abbiamo parlato non l'ho più visto; a pranzo Michael è venuto a prendermi e mi ha portata nel nostro ristorante preferito, fa dei piatti davvero buonissimi, abbiamo parlato ma per fortuna non ha toccato l'argomento Daniele.

«Ilary, io vado, va bene?» dice Lucia fermandosi sulla porta del negozio già pronta e vestita.

«Certo» le sorrido e lei esce, lasciandomi finire il lavoro che ho incominciato poco fa.

Una volta finito mi metto la giacca e vado nell'ufficio del mio capo per avvertirlo che vado via. Entro.

«Signor Esatori...» incomincio ma vengo interrotta.

«Dio santo, Ilary, chiamami Daniele, anche Lucia lo fa» mi interrompe non guardandomi. Deglutisco.

«Okay... Beh, Daniele, io vado, se n'è andata anche Lucia» dico non distogliendo lo sguardo da lui.

«Va bene, ci vediamo domani» alza lo sguardo e incrocia il mio. Dio che occhi.

«Okay» sussurro prima di voltarmi e uscire prima dal suo ufficio e poi dal negozio. Vedo Michael appoggiato alla sua macchina e gli vado incontro.

«Ehi amore, andiamo?» annuisco semplicemente e mi infilo nella macchina, al posto del passeggero, poi sale anche lui.

«Dove mi porti?» chiedo dopo che siamo partiti.

«A far baldoria» risponde semplicemente il mio migliore amico.

«Ma siamo in mezzo alla settimana» protesto.

«Lo so, ma avevo voglia di uscire stasera e mi porto dietro anche te» dice Michael continuando a guidare.

In una decina di minuti siamo a casa, Mickey va dritto in camera mia e tira fuori un vestito molto carino, è nero e con una spallina sola, mi fascia il corpo fino quasi al ginocchio, ma comunque troppo corto per questo periodo dove fa freddo.

«Non vorrai mica farmi mettere quello, vero?» chiedo guardandolo mentre annuisce.

«Scordatelo, fa anche troppo freddo» dico scuotendo la testa.

«Ma dai, stai benissimo con questo addosso» piagnucola muovendo il vestito.

«No, non ho neanche voglia di venire con te, non puoi andarci da solo?» lo imploro continuando a guardarlo.

«No, ho deciso che ti faccio conoscere una persona questa sera» dice con un sorriso che non promette niente di buono.

«Ma Michael...» mi lamento come una bambina per fargli cambiare idea.

«No, vestiti, mangiamo fuori e nel locale in cui ti porto fa caldo, stai tranquilla» dice passandomi accanto e mettendomi il vestito tra le braccia, poi mi dà un bacio sulla guancia ed esce dalla mia stanza. Sbuffo e inizio a svestirmi per indossare quel vestito che non è neanche così leggero, tutto sommato va bene per la sera.

Quando sono pronta esco e vado in salotto dove c'è già Michael pronto.

«Okay, andiamo amore, muoviti» mi incita andando verso la porta, così lo seguo giù per le scale e salendo in macchina.

«C'è una micro speranza che io possa sapere dove stiamo andando?» chiedo dopo essermi allacciata la cintura.

«No» risponde secco il ragazzo accanto a me, partendo con la macchina.

In una ventina di minuti arriviamo in un locale che sembra abbastanza affollato con un sacco di luci, si sente una musica in sottofondo, ma non tanto alta da non far parlare la gente.

Michael scende e io dopo un attimo di titubanza lo seguo e andiamo verso il locale, senza tante cerimonie entriamo e la stessa musica mi avvolge, come il calore. Mickey aveva ragione, non ho freddo.

«Vieni, il mio amico è la» dice prendendomi una mano e trascinandomi da qualche parte. Dopo poco arriviamo davanti ad un ragazzo alto e moro, occhi dello stesso colore.

«Ehi, ciao» dice Michael abbracciando un altro ragazzo accanto a quello di prima.

«Senti Ilary, io Marco andiamo a prendere qualcosa da bere, tu stai pure con Thomas, ti farà compagnia» dice Michael facendomi l'occhiolino, poi sparisce insieme al ragazzo.

Bene, non lo vedrò per tutta la serata e mi ha lasciata da sola con questo tizio che non conosco, e poi è arrabbiato perché bacio Daniele.

«Bene, io sono Thomas, ti va di prendere qualcosa al bancone?» mi chiede.

Accetto, ci dirigiamo verso il bancone e ordiniamo da bere, lui prende una birra e io prendo un bicchiere di rum e coca, mi piace troppo.

Thomas inizia a parlare e io intanto bevo. Ho finito il primo bicchiere quando facciamo "scambio" così inizio a parlare io e visto che sono un po' brilla infilo nelle frasi abbastanza risatine.

Finisco il secondo bicchiere di rum e coca, intanto il tizio davanti a me continua a parlare, ma io non lo ascolto. Inizio il terzo bicchiere, anche se non credo sia una buona idea, non reggo bene l'alcol e chissà cosa potrei fare.

«Allora, Ilary, sei fidanzata?» mi chiede all'improvviso e io rido, inizio a guardarmi intorno quando incontro due occhi familiari, azzurri, bellissimi. Sorrido ancora di più. Daniele.

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora