*Capitolo 17*

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La sveglia suona e mi risveglia dai miei brutti sogni, per fortuna aggiungerei. Nonostante abbia dormito con Michael non sono sfuggita alla mia personale tradizione di fare brutti sogni quando sono ubriaca.

Mi muovo nel letto ma la mano di Mickey sulla mia pancia non si sposta e non riesco ad alzarmi.

«Michael, svegliati, dobbiamo andare al lavoro» lo scuoto leggermente cercando di farlo svegliare, ma con scarsi risultati.

«Mhm, lasciami stare amore, sono stanco» mugugna stringendomi di più.

Penso a qualcosa che possa farlo svegliare, e forse mi viene un idea.

«Oh, guarda, è appena entrato Daniele nudo» esclamo guardando verso la porta, facendo finta che ci sia davvero.

«Cosa?!» urla voltandosi talmente in fretta da cadere dal letto. Mi metto a ridere.

«Stai attento scemo» ridacchio mettendomi a sedere e sentendo subito un mal di testa martellante.

«Ah» esclamo per il dolore.

«Amore, stai male?» mi chiede sedendosi sul pavimento.

«No, solo mal di testa» rispondo alzandomi e ignorandolo.

«Se non stai bene puoi non andare al lavoro» propone lui.

«Te lo scordi, ho iniziato solo qualche giorno fa» rispondo andando in bagno con il cambio.

«Penso che Daniele potrebbe capire...» dice prima che io mi chiuda in bagno.

«Che intendi?» urlo mentre mi spoglio per fare una doccia veloce.

«Intendo che era con te ieri sera, quando eri sbronza» risponde sempre urlando. Mi viene un colpo.

«Cosa?!» urlo ormai sotto il getto d'acqua.

«Hai sentito bene, e muoviti ha fare la doccia, mi devo preparare anch'io» ribatte senza dare la minima importanza al fatto che non ricordo nulla di ieri sera.

Cerco di ricordarmi quello che è successo mentre faccio la doccia e mi cambio in tempo record, ma niente, la mia mente è vuota se non contiamo il mal di testa.

Quando arrivo in cucina Michael mi dà subito un bicchiere d'acqua e un pastiglia d'aspirina.

«Prendila, ti farà sentire meglio amore» dice sorridendo.

«Perché tu non stai male?» chiedo dubbiosa.

«Oh, io ieri sera ho fatto altro che bere, e mi sono anche divertito» sorride maliziosamente prima di superarmi e andare in bagno per cambiarsi.

Prendo la pastiglia che il mio migliore amico mi ha gentilmente dato poi urlo a Michael che sto uscendo di casa, mi spiegherà meglio Daniele.

Arrivo al lavoro giusto il tempo per aprire, quindi dovrò rimandare la chiacchierata con Daniele a dopo. Saluto Lucia e ci mettiamo a lavorare, senza essere ostacolata dal mal di testa, che grazie all'aspirina mi è passato un po'.

Nel negozio non c'è nessuno e siamo a metà mattina, io e Lucia stiamo mettendo a posto gli scaffali, quando Dani entra nel locale e mi guarda.

«Ilary, viene nel mio ufficio, dobbiamo parlare» dice secco e abbastanza duro.

Lo seguo nel suo ufficio e una volta entrata lui chiude la porta, poi va ad appoggiarsi alla scrivania mentre io rimango vicino alla porta. Cos'ho combinato ieri sera per ricevere quel tono?

«Come stai?» mi chiede addolcendo la voce.

«Bene, ma non mi ricordo niente, cosa è successo?» rispondo con un altra domanda.

Sembra rimanerci un po' male per quella mia risposta ma poi si riprende.

«Niente di che, ero nel tuo stesso locale e tu eri ubriaca fradicia, ti ho solo portato a casa per poi aspettare che arrivasse Michael» risponde abbassando lo sguardo.

«Ho fatto qualche cazzata?» chiedo preoccupata.


DANIELE'S POV

«Ho fatto qualche cazzata?» chiede apparentemente preoccupata.

"Sì, hai detto ad uno sconosciuto che eravamo fidanzati, mi hai chiesto se ero il tuo principe azzurro, mi hai implorato di baciarti e alla fine ti ho accontentata, sembravi pentita del fatto che mi hai detto di non baciarci più e alla fine mi hai chiesto se potevo dormire con te, visto che quando sei ubriaca fai gli incubi, ma Michael mi ha cacciato fuori di casa a calci in culo"

«No, non hai fatto niente» mento anche abbastanza triste che non si ricordi nulla.

«Ah, bene, meglio così» risponde sollevata.

«Hai fatto incubi stanotte?» chiedo senza pensare.

«Come?» chiede confusa.

«Hai... Fatto degli incubi?» ripeto, senza la sicurezza che ho avuto la prima volta.

«Sì, ma... Come fai a saperlo?» chiede curiosa.

«Te lo sei fatto scappare ieri sera» ridacchio guardandola mentre le sue guance diventano leggermente rosse.

Mi avvicino a lei e appoggio una mano a lato della sua testa, avvicino le labbra al suo orecchio e, sentendola sussultare, sorrido.

«Non devi essere imbarazzata, Peach, anche se devo ammettere che con le guance rosse sei bellissima» le dò un bacio sull'angolo della bocca.

Mi stacco e le apro la porta per farla uscire e riprendere a lavorare.


Ehi, ti va di lasciare un commentino? Mi farebbe così tanto piacere sapere cosa ne pensi, la storia la sto scrivendo per te.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora