*Capitolo 21*

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DANIELE'S POV

La vedo sbiancare.

«Ma cosa stai dicendo? Io non ho...» cerca di dire, quasi balbettando.

«Non importa, ora cancelliamo il suo passaggio, ti va?» le sorriso prima di avvicinarmi e piegarmi, per baciarle il collo.

«Dani, io non...» si interrompe mentre un sospiro le esce dalle labbra, sorrido e mordicchio il punto in cui sto succhiando leggermente. Se l'altra volta non ho fatto apposta oggi l'intenzione è seria, voglio che se per caso Lorenzo dovesse riprovarci sappia che non è sua, che non si deve più avvicinare.

«Dani...» sospira di piacere mentre continuo a succhiare, cingendo i suoi fianchi per farla avvicinare di più a me. Le sue mani vanno dietro il mio collo, stringendomi.

«Mi eri mancata così tanto Peach» soffio sul succhiotto che le ho appena fatto, sorridendo soddisfatto.

«Dani, mi eri mancato anche tu, ma io non ho...» la interrompo baciandola, finalmente.

Ripenso che anche Lorenzo ha toccato le stesse labbra, allora premo più forte e la bacio più profondamente, per togliere ogni traccia rimasta di quel presuntuoso del mio amico.

Lei ricambia con foga stringendomi più forte e gemendo nella mia bocca. Anch'io le sono mancato, a quanto pare.

Mi stacco un attimo «Salta» sussurro e lei fa come le ho detto, così la prendo in braccio e cammino verso la mia scrivania, ricominciando a baciarla, come se fosse la mia aria, la faccio sedere su di essa e la stringo a me, il più possibile, alzandole piano la maglietta e infilando la mano sotto di essa, sentendo la sua pelle calda e morbida.

«Dio Peach, sei perfetta» mormoro desiderando sentirla di più.

«Dani...» geme il mio nome e io non ce la faccio più, le sfilo la maglietta dalla testa, sicuro che non sentirà freddo perché c'è il riscaldamento, così rimane solo con la canottiera e il reggiseno, più bella che mai solo con questi indumenti addosso, le accarezzo i fianchi e sento i pantaloni diventarmi sempre più stretti all'altezza del cavallo.

«Oddio» sospiro tornando a guardarla in faccia, ha il respiro affannato come me e mi guarda. Abbasso lo sguardo sulle sue labbra piene e gonfie, per colpa dei nostri baci, e non posso fare a meno di pensare che tutte le tracce di Lorenzo sono completamente sparite, sostituite dalle mie, sorrido soddisfatto.

Allungo una mano e le sfioro piano la bocca, facendola fremere.

«Dani, per quello che hai detto prima...» incomincia.

«Tranquilla, non sono arrabbiato con te perché hai baciato Lorenzo, ti sei fatta perdonare, solo che quando l'ho saputo era come se mi prudesse il cervello» spiego riavvicinando i a lei per continuare, ma mi mette le mani sul petto per respingermi.

«Chi te lo ha detto?» chiede guardandomi mentre questa lontananza mi sta uccidendo.

«Lorenzo» rispondo semplicemente mentre mi riavvicino cercando di baciarla.

«Ti ha mentito» mi ferma spingendo le mani sul mio petto.

«Cosa?» chiedo confuso resistendo all'impulso di stringerla a me.

«Non ho baciato Lorenzo, cioè, lui ci ha provato ma l'ho spinto via» spiega allacciando le braccia dietro la mia testa avvicinandomi a lei, per poi agganciare le gambe alla mia vita. Mi vuole fare morire. Trattengo un gemito mentre lei sorride per la mia reazione.

«Lui ha detto che vi siete baciati e che sareste andati avanti se tu non fossi dovuta tornare a casa» cerco di concentrarmi sulle parole che dico, piuttosto che sul suo corpo senza maglietta.

«No, non ci siamo mai baciati, ci ha provato quando era sopra di me ma...»

«Era sopra di te?!» chiedo alterato, avevo dato per scontato che anche quella parte se la fosse inventata.

«Sì, eravamo caduti dopo un combattimento...» spiega brevemente mentre appoggia la testa sulla mia spalla.

«Dio, Ilary, non ce la faccio più» esclamo stringendola dai fianchi e facendola avvicinare, per quanto ancora possibile. Lei si avvicina al mio orecchio.

«Lo sento che non ce la fai» muove leggermente la testa verso il basso, indicando il punto in cui i nostri bacini si toccano «Non credevo di farle questo effetto, signor Esatori» finisce, poi mi mordicchia delicatamente il lobo dell'orecchio. Stronza.

«Oh, signorina Bennet, non ne ha neanche lontanamente idea» rispondo.

«Non l'hai baciato, quindi?» chiedo per sicurezza.

Spero che la risposta sia affermativa, anche se significherebbe che Lorenzo ha mentito e mi ha fatto incazzare per niente. Ci tengo troppo che la mia Peach sia effettivamente solo mia.

«No, mai fatto» dice al mio orecchio.

La bacio. Non ho più scuse, niente di niente, ora la voglio solo baciare e sentirla più vicina, ma ci sono i vestiti di mezzo. Sto per toglierle la canottiera per lasciarla solo in reggiseno quando il suo stomaco brontola, abbastanza rumorosamente anche. Ridacchio.

«È meglio se andiamo a mangiare qualcosa» dico allontanandomi e passando una mano tra i capelli, continuando però a guardarla.

«Sì, forse è meglio» concorda ridacchiando e abbassandosi la canottiera.

Guardo in basso verso i miei pantaloni forse un po' troppo stretti e capisco di avere un problema. Cazzo.

«Vado un attimo in bagno» la avverto, prima di avviarmi.


ILARY'S POV

Mi rivesto con ancora il cuore che mi martella all'impazzata nel petto e un vuoto nello stomaco, non solo per la fame.

Come ha potuto quel deficiente dire a Daniele che ci eravamo baciati?! Dio, non sono mai stata tanto incazzata con qualcuno. Okay, forse no, ero più arrabbiata con Michael quando ha buttato la palla del criceto, con dentro il mio adorato animaletto, giù dalla finestra, facendolo spaventare a morte, anche se non si è fatto niente alla fine.

Una volta vestita mi faccio una treccia storta dalla parte in cui Dani, sono sicura, mi ha fatto un altro succhiotto, in modo da coprirlo. Dopo poco ritorna e appena mi vede con la treccia fa una smorfia, mi viene dietro mentre mi dà un bacio sulla guancia e inizia a sciogliere la mia treccia appena fatta.

«Ehi» protesto cercando di spostarmi, ma lui mi ferma.

«Shh» dice zittendomi e finendo di sciogliermi la treccia per spostare i capelli dal lato opposto a quello in cui li avevo messi, in modo da far vedere la macchia, per ora rossa, sul collo.

«Perfetta, andiamo a pranzo» dice avviandosi verso la porta. Solo ora mi accorgo che non posso rifarmi la treccia: si è tenuto l'elastico.


Ehi, ti va di lasciare un commentino? Mi farebbe così tanto piacere sapere cosa ne pensi, la storia la sto scrivendo per te.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora