Capitolo 47

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ILARY POVS
Mi sveglio nel divano letto di Alessio. Ho dovuto dormire coi vestiti perché quello stupido del mio coinquilino si è dimenticato il pigiama, ma va bene. Alessio è stato gentilissimo e mi ha offerto il suo letto, che ho più volte rifiutato per dormire sul divano letto che aveva di emergenza questo bravo ragazzo.
Abbiamo parlato per un bel po' ma visto che ero stanca e mi faceva male il braccio destro, dove ho fatto il tatuaggio, siamo andati entrambi a dormire.
Sono le 7.30, mi rigiro nel letto ma non riesco proprio a riprendere sonno, così mi alzo e passo le mani sui miei vestiti stropicciati per poi andare in bagno a sciacquarmi la faccia.
Arrivo in cucina e ci trovo già Alessio vestito per andare al lavoro che sta facendo colazione. Appena mi vede sorride e mi fa un cenno col capo.
-Buongiorno. Dormito bene?- chiede appoggiandosi alla sedia su cui è seduto e portandosi la tazza, di caffè probabilmente, alle labbra.
-Si, ma ora ho i vestiti tutti stropicciati- ridacchio abbassando lo sguardo su di essi è provando a lisciarli con le mani, di nuovo.
-Non hai un cambio?- chiede alzandosi e portando la tazza nel lavello.
-È vero!- esclamo, sollevata -Vado a cambiarmi e poi mi tolgo dai piedi- aggiungo sorridendogli.
-Guarda che se vuoi puoi restare ancora un po'- mi ferma, così mi giro ancora verso di lui -Ma io devo comunque andare al lavoro- finisce facendo un passo verso di me.
-No, figurati, non creerò altro disturbo, al massimo esco insieme a te- sorrido e senza dargli tempo di ribattere prendo la borsa e mi infilo in bagno, mi svesto e tiro fuori gli altri vestiti.
Sento un rumore di chiavi cadere a terra e abbasso lo sguardo, notando le mie chiavi di riserva. Mi piego per raccoglierle, mentre un'idea mi balena in testa.
Finisco di cambiarmi ed esco dal bagno, con le chiavi in tasca e la borsa in mano.
-Grazie infinite per l'ospitalità, ora vado, veramente, grazie mille Alessio- mi metto le scarpe e mi alzo per abbracciarlo. Lui ricambia.
-Sei una grande amica, Ilary, come facevo a lasciarti da sola in mezzo alla strada?- ride contagiando anche me.
Lo lascio e continuando a ridacchiare e a parlare usciamo da casa sua.
-Posso almeno offrirti la colazione al bar? Non hai mangiato niente- afferma fermandosi poco distante dalla macchina.
-No, figurati, non ti preoccupare, mangerò qualcosa più tardi- rispondo sorridendogli e stringendo la tracolla della mia borsa.
-Sei proprio sicura? Non mi darebbe per niente fastidio- cerca di convincermi, ma senza tanto successo.
-Tranquillo, hai già fatto tanto per me e ora avrei anche da fare- lo rassicuro guardandolo negli occhi.
-Ok, se proprio insisti. Ci vediamo presto Ilary- mi saluta prima di salire in macchina e andarsene.
Sono le 8.00 e mi incammino verso casa mia, che però è abbastanza distante da quella di Alessio, nel mentre prendo il telefono e vedo che è al 54%, per fortuna che l'ho caricato ieri, così lo spengo, per risparmiare la batteria ed evitare le telefonate, che di sicuro non tarderanno ad arrivare, di Michael e, forse, di Daniele.
Quando arrivo sono ormai le 8.25 e vado subito verso la mia macchina, parcheggiata fuori per fortuna.
Sto per inserire la chiave quando il mio coinquilino decide di uscire dal nostro palazzo, mi rannicchio velocemente dietro la macchina per non farmi vedere mentre Michael prende il telefono e fa una chiamata, ma poi dopo lo allontana dell'orecchio, continuando a camminare verso la sua macchina, che, per mia sfortuna, è proprio di fianco alla mia.
-Cazzo, Ilary, ma dove sei?!- sussurra poco prima di salire in macchina e chiamare qualcun altro. Per fortuna aveva gli occhi sul telefonino e non mi ha visto.
Parte e se ne va, allora io mi alzo e infilo finalmente le chiavi nella macchina, apro ed entro, mettendo in moto poco dopo. Per fortuna ho abbastanza benzina per andare dove voglio andare.
Parto e devo per forza prendere la strada che mi porta al lavoro, poi prenderò l'autostrada e via.
Passo davanti al negozio e vedo Lucia uscire da esso con una faccia preoccupata, mentre la macchina di Michael è parcheggiata lì vicino.
Lucia è soprappensiero e inizia ad attraversare la strada, incurante della mia macchina che sta passando. Freno all'improvviso facendo stridere le gomme dell'auto e attirando la sua attenzione.
-Ilary!- esclama facendo il giro del cofano per venire al finestrino del guidatore.
-Santo cielo Ilary! Siamo tutti preoccupati per te- dice dopo che ho abbassato il finestrino.
-Scusami tanto Lucia, è solo che ieri Michael mi mandato fuori casa, dicendomi di andare da Daniele per fare pace, abbiamo litigato...- inizio a giustificarmi, cercando di fare il prima possibile, per poi andarmene.
-Si lo so, Daniele mi ha spiegato brevemente quello che è successo tra voi due, poi è arrivato anche Michael dicendo che non ti trovava più, è così preoccupato...- racconta un po' più tranquilla di prima.
-Scusami tanto, ho dormito da un amico stanotte e ora me ne vado per un po', non tanto, non dovete preoccuparvi- la rassicuro guardandola negli occhi.
-Ma Ilary...- protesta, ma la fermo prima che possa continuare.
-Prometti di non dire niente a Michael e a Daniele, ti prego- dico pronta per ripartire di nuovo.
-Ilary...- è combattuta, da una parte vuole aiutarmi ma dall'altra non è convinta.
-Ti prego Lucia, è una cosa importante per me, non succederà niente e tornerò tra non tanto- la supplico cercando di convincerla.
Sospira -Ok, ma devo stare tranquilla?- chiede facendo un passo indietro, lontano dall'auto.
-Tranquilla, non succederà niente- dico prima di sgommare via, giusto in tempo per vedere il mio ragazzo e il mio coinquilino uscire di fretta dal negozio e salire in macchina.
Nell'ora successiva le uniche cose che vedo sono strade per i primi tempi e poi solo l'autostrada, le uniche cose che sento sono le canzoni miste del CD che ho in macchina e le uniche cose che dico sono i testi che canto mentre guido.
Ormai sono uscita da Milano da un po' e sto andando verso est, esco dall'autostrada e imbocco una delle tante viuzze che mi porteranno a destinazione, così, tra canzoni urlate, paesaggi intorno alle strade che hanno preso il posto dell'autostrada, curve a non finire, posso dire di essere arrivata alla mia meta. A casa.

Ehi, ti va di lasciare un commentino? Mi farebbe così tanto piacere sapere cosa ne pensi, la storia la sto scrivendo per te.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora