*Capitolo 15*

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DANIELE'S POV

Apro la porta del suo appartamento ancora con lei in braccio e vedo il divano, così vado verso quello e una volta arrivato stendo Ilary. Il vestito nero si è accartocciato un po' sulle cosce e gliele scopre più di quanto dovrebbe. Peach dovrà ringraziarmi per il mio autocontrollo, perché messa in questo stato, anche se ubriaca, è stupenda, e diciamo che non sto pensando cose proprio caste.

«Peach, come stai?» le chiedo dolcemente.

«Uhm?» risponde mentre mi guarda e si sistema meglio sul divano.

«Va tutto bene?» le richiedo mentre mi inginocchio accanto al divano, vicino alla sua testa.

«Sì, tutto bene» mi sorride mentre porta una mano sulla mia guancia che poi va nei miei capelli.

«Che stai facendo?» le chiedo ridendo.

«Voglio un bacio» dice improvvisamente e sorridendomi.

«Ilary...» rispondo pensando che forse non è la cosa giusta da fare.

«E dai, solo uno, cosa ti costa?» mi prega passando la mano dietro la mia testa e tirandomi leggermente a lei.

Mi lascio avvicinare a lei, forse un po' troppo, e quando manca poco alle nostre labbra per toccarsi ci ripenso e mi allontano.

«Peach, non volevi che la smettessimo di baciarci?» le chiedo.

Sbuffa infastidita e mi guarda, sembrando diventare più lucida.

«Dani... Scusa, non so che mi è preso, solo che mi è venuto in mente che non ti posso più baciare e... Scusami» si porta una mano sulla testa e si stende completamente sul divano, chiudendo gli occhi.

«Tranquilla Peach, sei ubriaca» dico accarezzandole il braccio.

«Ma non lo ero quando ti dicevo che non volevo più baciarti» dice poco più che sussurrando.

«Stai tranquilla Ilary, va tutto bene» le accarezzo la testa guardandola dolcemente.

«No che non va bene, baciarti è uno spettacolo ma che senso ha?» chiede tornando a ridere leggermente.

«Non ha senso, ma è stupendo» ribatto.

«Già» dice chiudendo gli occhi.

Ci sono alcuni istanti di silenzio che poi io interrompo.

«Ilary?» dico.

«Mh?» risponde sempre con gli occhi chiusi.

«Posso baciarti?» dico tranquillo ma forse un po' agitato.

Sorride senza aprire quei bellissimi occhi che si ritrova «Ti prego...» sussurra.

Mi avvicino alle sue labbra e lei si solleva di poco per arrivarmi più vicino. Non resisto più e la bacio, un bacio pieno di speranza è felicità, le sue labbra morbide e rosee mi erano mancate per tutto il giorno, cavolo.

Porta le mani dietro al mio collo e io la faccio spostare in modo che sia in ginocchio davanti a me, per poi portarle le mani sui suoi fianchi per sentirla più vicina.

«Sai di coca-cola» sussurro dopo essermi staccato un attimo.

Sorride, poi torniamo a baciarci, la prendo per le gambe e la faccio sedere sopra di me, consapevole che il suo vestito si tirerà su, ma non mi importa, voglio sentirla più vicina.

Il suono di un telefono ci interrompe e ci stacchiamo ansimando, la guardo e capisco che il telefono è il suo.

«Puoi rispondere tu? Ho troppo mal di testa» dice piano.

«Certo» mi alzo e la faccio sedere sul divano, poi vado alla sua borsa e tiro fuori il suo telefono, un nome compare sullo schermo: MICHAEL. Rispondo.

«Pron...?» cerco di dire, ma mi interrompe.

«Ilary, dove cazzo sei andata a finire?! Ti ho cercata in tutto il locale ma non ho trovato né te né Thomas, dove sei?!» urla Michael dall'altra parte del telefono.

«Michael, sono Daniele» dico con voce calma guardando la mia Peach stesa sul divano.

«Ora qualcuno mi spiega cosa cavolo ci fai col telefono di Ilary e dov'è lei?!» risponde nervoso.

«Beh, ero nel vostro stesso locale e ho visto Ilary al bancone con un uomo...»

«Era Thomas» mi interrompe di nuovo.

«Non so chi era, comunque la tua amica è sbronza, così ho pensato fosse meglio portarla a casa»

«Quindi ora siete a casa? Casa mia?» chiede Michael più tranquillo.

«Sì, non siamo arrivati da tanto, ora sta un po' meglio, credo» dico guardando Peach che piano piano si mette seduta sul divano.

«Okay, tra poco arrivo a casa, grazie Daniele, sul serio» dice, poi chiude il telefono.

Mi avvicino a Ilary e vedo che fa dei respiri profondi.

«Tutto bene?» chiedo.

Mi guarda, scuote la testa e si alza di scatto, correndo in corridoio, io la seguo e vedo che è andata in bagno, mi avvicino a lei e mentre vomita le raccolgo i capelli e le massaggio la schiena, per farla calmare.

«Oddio, Dani, vattene, non voglio che tu mi veda così» dice in una pausa tra un conato e un altro.

«Voglio aiutarti Peach, io ti voglio bene» dico restando dove sono.

Stiamo in bagno ancora qualche minuto poi quando lei si calma vado in camera sua e cerco un pigiama per la notte, glielo porto e poi la lascio in bagno a cambiarsi e a lavarsi i denti.

In quel momento mi arriva una telefonata: LUCA💥

«Pronto?» dico, aspettando la sfuriata del mio migliore amico.

«Tu, brutto cazzone di uno, dove diamine sei?! Mi hai abbandonato qui, all'una di notte, senza una macchina!» urla abbastanza alterato.

«Calmati, ho trovato Ilary nel locale che stava male e l'ho portata a casa, tra poco arriva il suo coinquilino, ti passo a prendere» mi gratto il collo, frustrato dalla situazione.

«Sarà meglio per te. Caspita Dani, ma ti sei bevuto il cervello?!»

«Stai tranquillo, dopo arrivo» detto questo chiudo la chiamata e vado verso il divano per aspettare o Ilary o Michael.

Il suo coinquilino la batte sul tempo, entrando dalla porta.

«Dov'è?» chiese subito.

«L'ho lasciata in bagno a cambiarsi, ha dato di stomaco» spiego.

«Grazie Dani, sul serio, se era veramente ubriaca chissà cosa ha fatto, per fortuna c'eri tu che l'hai portata a casa, e chiudo un occhio sul fatto che tu sappia dove abitiamo, visto che sono certo che Ilary da sbronza non sia un buon navigatore» mi dà una pacca sulla spalla.

«Non c'è di che, ci tengo a lei...» sussurro distogliendo lo sguardo dal suo.

«Dani, puoi venire un attimo?» urla Peach dal corridoio.

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora