*Capitolo 1*

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Cammino per le scale del mio condominio, salendo una rampa dopo l'altra per arrivare al mio appartamento, che, sfortunatamente, si trova all'ultimo piano. Quando arrivo davanti alla porta prendo le chiavi dalla mia borsa e mi infilo in casa. Sento dei rumori dalla cucina e mi avvio verso essa, quando un ragazzo spunta dal corridoio che porta alle camere.

«E tu chi sei?» chiedo squadrandolo. Si sta abbottonando i jeans ed è senza maglietta, capelli marrone scuro abbastanza corti, occhi dello stesso colore, un ragazzo come tanti. Sarà uno dei tanti.

«Scusa, ora me ne vado, di a Michael di chiamarmi» dice mentre si infila la maglietta ed esce dalla porta, chiudendola.

Vado in cucina e trovo il mio migliore amico intento a "infarinare" tutta la cucina.

«Ma che diavolo stai facendo?!» dico buttando la borsa su una sedia della cucina e guardandomi intorno stupita: come cavolo a fatto a spargere farina pure sulle pareti?!

«Ciao amore, sto facendo i biscotti» dice Michael sorridendomi. Ha incominciato a chiamarmi "amore" dopo neanche un anno che ci eravamo conosciuti, ma sembra che per lui non sia un problema, e non lo è neanche per me, visto che so che è gay.

«Ma che cavolo, i biscotti non si fanno sulle pareti!» dico allargando le braccia per far vedere tutta la stanza.

«Amore, vuoi calmarti? Alla fine è solo farina e qualche uovo» risponde alzando le spalle ricominciando a fare i "biscotti", anche se non so come saranno, visto che è negato in cucina.

Ecco, ora posso guardare Michael Sugar, nonché mio migliore amico e coinquilino, in tutto il suo splendore. Ha dei capelli abbastanza lunghi a spazzola, color marrone abbastanza chiaro, occhi verdi e mascella squadrata, molto bello, ma anche il fisico non scherza, è abbastanza muscoloso ma non troppo, quella via di mezzo che è la perfezione, questo grazie agli incontri di boxe, che certe volte facciamo insieme, perché sì, anche io faccio boxe. Il mio migliore amico è proprio bello, questo lo devo ammettere.

«Che mi dici del tizio che è scappato fuori poco fa?» dico appoggiandomi allo stipite della porta incrociando le braccia al petto.

Sbuffa «Se n'è già andato? Peccato, avrei fatto volentieri un secondo giro con lui» risponde non degnandomi di uno sguardo.

«Puoi evitare di parlare di queste cose? Sai, sono qui anch'io» continuo a guardarlo mentre cerca di modellare la pasta a forma di biscotto «Mi ha detto di dirti di richiamarlo» aggiungo.

Scoppia in una risata «Amore, lo sai che io non sono così» risponde mentre continua a ridere.

«Giusto, sei più da una botta e via. Potresti sistemarti, sai» dico mentre penso ad un lui sistemato. Certo, come no.

«Sì, certo, un giorno troverò un bellissimo fidanzato che amo e vivrò il resto della mia vita con lui, ma questo non è il giorno, amore» dice cercando di appiattire i biscotti, ma non riuscendoci prende un pezzo di pasta e la sbatte sul bancone, sospirando di frustrazione.

«Michael, ci sono gli stampini da qualche parte, poi devi solo appiattirla un po'» dico mentre mi tiro su le maniche e mi avvicino a lui, prendendo il mattarello dalle mani del mio amico.

«Ma no, amore, doveva essere una sorpresa per te, vai via» risponde mettendo il muso.

«Oh, ma piantala, tu faresti solo più casino di quanto ci sia già, e visto che dopo pulirai tu ti sto solo aiutando» appiattisco bene la pasta e poi vado verso la credenza, dove cerco gli stampini per biscotti.

«Se proprio insisti, comunque accendo il forno» dice spostandosi verso il piccolo forno che abbiamo, accendendolo mentre io trovo degli stampini a forma di cuore e mi riavvicino alla pasta.

«Dimmi, come è andato il tuo appuntamento al buio?» chiede, lavandosi le mani impastate.

«Lui si chiama Fabio, carino ma non il mio tipo, non credo farò di nuovo una cosa del genere»

«Già, dovresti farti guidare da me, insomma, ti troverei il ragazzo perfetto» insinua aprendo il frigo «Ti va una birra?» aggiunge prendendone una per lui.

«Sì, grazie» rispondo passandomi il braccio sulla fronte per il caldo «Certo che per essere febbraio fa piuttosto caldo» aggiungo.

«Già, comunque dovresti prendere in considerazione la mia offerta, conoscendoti troverei il ragazzo che desideri, anche solo da un'occhiata» dice alzando le sopracciglia e prendendo un sorso di birra.

«Senti Mickey, non voglio che mi trovi un fidanzato, sto bene così, e se ben ricordi sei tu che mi hai costretto ad andare oggi» rispondo mentre sposto gli stampini dei biscotti sulla teglia, per poi metterli in forno.

«Amore, sta calma, voglio soltanto vederti felice, lo voglio ormai da 9 anni» dice aprendomi la birra.

Noi ormai ci conosciamo da nove anni, io ero al primo anno delle superiori mentre lui al terzo, un giorno gli chiesi informazioni per ambientarmi a scuola, che era veramente grande, e da quel giorno lì non ci siamo più separati, nonostante fossimo in classi diverse ci vedevamo quasi sempre, siamo diventati migliori amici e quando è finita la scuola e ci siamo diplomati, io in storia e lui in economia, (già, quel pazzo del mio coinquilino è un ragioniere, e lui ha un lavoro, ha un posto in uno studio commercialista, è grazie a lui che paghiamo l'affitto mentre anch'io cerco un lavoro) ci siamo trasferiti a Milano e siamo diventati coinquilini.

Prendo un sorso di birra «Va beh, fa niente, dopo ti va di fare un giro? Sono solo le 17.10»

«Per me va bene amore, vado a prepararmi» si alza dalla sedia e va a prepararsi, io aspetto di tirare fuori i biscotti e guardo la cucina: un vero disastro. Ci avrebbe pensato dopo lui.

Vado anch'io a cambiarmi.



Ho postato il primo capitolo perché siamo arrivati a 10 visualizzazioni, a quanto dice il mio telefono per ora, quindi ho pensato che a qualcuno potrebbe fare piacere leggere il primo capitolo.
Cosa pensate di Michael? Io l'ho adorato dal primo momento.
E di Ilary? Vorrei sapere il vostro parere.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora