*Capitolo 29*

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Mi stiracchio sul letto e allungo le braccia verso il lato opposto, incontrando qualcosa di duro e caldo. Sorrido anche se non capisco subito cos'è, mi avvicino e lo stringo, tenendo ancora gli occhi chiusi. Sento un mugolio e due braccia forti che mi stringono a loro volta, facendomi sentire al sicuro.

Aspetta, ma che sta succedendo?

Apro gli occhi e mi ritrovo appoggiata ad un petto nudo, una coperta mi copre dal seno in giù e penso proprio di non avere vestiti addosso. Alzo lo sguardo e finalmente lo vedo: Daniele mi sta guardando sorridendo leggermente mentre continua a stringermi con un braccio intorno alla vita, E io capisco la situazione.

«Buongiorno Peach, dormito bene?» chiede sorridendo Dani.

Mi guardo intorno e capisco che non siamo in camera mia, e mentre continuo a vagare con lo sguardo vedo la mia gonna con la giacchetta di jeans sul pavimento, mentre poco distante c'è anche la mia camicia insieme all'intimo. Oddio.

«Abbiamo davvero...?» chiedo tornando a guardarlo mentre mi tiro a sedere tenendo la coperta sul seno.

«Sì, non ricordi niente?» incrocia le braccia dietro la testa mentre continua ad osservarmi.

Inizio a pensare meglio a ieri sera: abbiamo cenato e lui aveva una bella bottiglia di vino, l'abbiamo bevuta tutta e poi abbiamo iniziato a baciarci, e diciamo che non ci siamo più fermati.

«Oddio, non ci credo...» sussurro portandomi una mano sulla fronte. Ricordo tutto. Perfino la bellissima notte che abbiamo passato insieme.

«Dai Peach, non è successo nulla di male» dice Dani sorridendo.

«Non sono quel tipo di ragazza, ci conosciamo da solo due settimane circa» ribatto ancora incredula da quello che è successo.

Mi giro e guardo fuori dalla finestra: il sole si vede già ma è pallido e abbastanza basso. È presto.

«Che ore sono?» chiedo per poi guardarmi intorno e cercare il telefono.

«Non lo so, cosa stai cercando?» chiede in risposta.

«Il mio telefono» dico cercando di alzarmi e portarmi via le coperte.

«Allora, il tuo telefono è sul comodino e non puoi portarti via la coperta, se no si disfa il letto» dice col sorriso malizioso.

«Passamelo» rispondo dopo aver alzato gli occhi al cielo e tendendo la mano che non tiene la coperta verso di lui.

Un attimo dopo ho il mio telefono in mano e lo accendo, ma la prima cosa che mi salta all'occhio non è l'ora, bensì le 28 chiamate da parte di Michael e tutti i messaggi che mi ha mandato, che non stanno tutti nel blocco schermo, alcuni del tipo "Dove diavolo sei Ilary?" "Ilary sono fottutamente preoccupato" "DOVE CAZZO SEI?!".

Guardo l'ora e capisco che non è così presto come pensavo. Sono le 9.05 di domenica mattina e mi sono svegliata, nuda, nel letto del ragazzo che ultimamente mi sta facendo impazzire.

«Sono le nove...» affermo guardandolo.

«Okay, torni qui con me? Magari anche senza coperte» sorride malizioso tendendo le braccia verso di me.

«No, devo andarmene» rispondo cercando con lo sguardo i vestiti sparsi a terra.

«Perché?» chiede mettendosi a sedere e sfiorandomi il braccio, facendomi rabbrividire.

«Devo andare a casa, Michael è preoccupato» sussurro guardandolo da sopra la mia spalla.

«No, lui sta bene, fammi compagnia ancora un po'» inizia a baciarmi la spalla salendo lentamente fino al collo.

Contro il mio corpo mi sporgo velocemente e afferro l'intimo, mettendolo mentre mi tengo coperta con il lenzuolo.

«Dai Ilary, resta ancora qui con me...» dice ma si ferma quando mi alzo in piedi e inizia a guardarmi il corpo.

«Dani, svegliati» dico ridendo per poi chinarmi e prendere la gonna, per infilarla subito dopo.

«Ti va un caffè almeno?» chiede non distogliendo comunque lo sguardo.

«Non so...» rispondo mentre mi metto anche la camicia, lasciando stare la giacchetta.

«Lo prendo come un sì» sorride mentre si mette i boxer per poi alzarsi e venire verso di me. Mi bacia dolcemente stringendomi a lui «Il bagno è in fondo al corridoio a destra, comunque» dice prima di uscire dalla stanza e andare in cucina.

Il mio telefono inizia a suonare ancora e il nome di Michael lampeggia sul cellulare.

«Pronto?» dico già intimorita dalle urla che probabilmente stanno per arrivare.

«Ilary, santo cielo, stai bene? Non ti fai sentire da ieri sera, è successo qualcosa?» chiede preoccupato. Lo sarei stata anch'io se fosse successo a lui, ma di solito mi manda un messaggio dicendo che resta fuori per la notta, e le poche volte che è successo a me ho fatto lo stesso.

«Mi dispiace così tanto Mickey, mi sono dimenticata di mandarti il messaggio» ribatto veramente dispiaciuta.

«Quindi...? Fa niente, stai bene? Mi hai fatto veramente preoccupare Ilary» sospira sembrando sollevato.

«Tornerò a casa tra non tanto, stai tranquillo Michael, ti prego» cerco di farlo tranquillizzare.

«Okay, va bene, ma sappi che faremo un bel discorso e che sono arrabbiato con te» fa lui prima che io mi metta a ridere.

«Mi metterai anche in punizione?» chiedo mentre continuo a ridacchiare.

«È possibile amore, però mi hai fatto veramente preoccupare, non fai spesso queste cose, e se le fai mandi un messaggio» dice mentre ride anche lui.

«Lo so, scusami tanto, mi è proprio passato di mente» rispondo mentre gironzolo per la stanza di Dani.

«Quando torni mi racconti tutto, anche di lui e come è a...» dice, ma lo interrompo.

«Certo, ci vediamo a casa Mickey» lo saluto.

«A dopo amore» risponde prima di chiudere, così io vado in bagno a sistemarmi.

«Ecco il caffè» mi accoglie Daniele in cucina, lo ringrazio e prendo la tazza.

«Resti qui con me?» chiede guardandomi mentre io cerco di concentrarmi su di lui e non sul suo petto o più in giù.

«No, finita la colazione torno a casa» rispondo prendendo un sorso di caffè caldo.

«Allora faccio i pancake, ci metto sempre un po', la colazione si fa sempre completa» dice sorridendo e forse con la vera intenzione di fare i pancake.

«Tranquillo, ora vado via, mi ha chiamato Michael ed era un po' preoccupato» finisco il caffè e appoggio la tazza nel lavello.

«Ah, se proprio devi...» dice rassegnato.

«Allora prendo le mie cose e vado» per poi andare in giro per casa a cercare tutte le mie cose.

Una volta pronta vado verso la porta, ma Dani mi ferma.

«Ti sei pentita?» chiede avvicinandosi.

«Cosa?» chiedo anche se ho capito.

«Di stanotte» chiarisce continuando a guardarmi.

«Non lo so» dico sincera mentre mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente «Ci vediamo domani» finisco prima di baciarlo ancora una volta e uscire di casa.


Ehi, ti va di lasciare un commentino? Mi farebbe così tanto piacere sapere cosa ne pensi, la storia la sto scrivendo per te.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora