Capitolo 46

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DANIELE POVS
Sono in negozio, aspetto con pazienza le mie dipendenti. Non vedo Ilary da ieri e penso sia ancora incazzata, ma il mio maledetto orgoglio mi impedisce di andare a casa sua per chiedere di lei o semplicemente parlarle, non vederla più con gli occhi rossi...
Il bussare alla porta interrompe i miei pensieri e vado con calma verso di essa, aprendola mi trovo di fronte Lucia.
-Buongiorno capo- mi saluta con un sorriso smagliante passando al mio fianco per entrare.
-Ciao- saluto con meno della metà delle sua felicità.
Lei sembra notarlo e mi scruta per capire cosa c'è che non va.
-Ehm... Qualche problema?- chiede titubante appoggiando con delicatezza la borsa sul bancone.
-No, solo questioni... Personali- sospiro e richiudo la porta, standole comunque vicino per aspettare Peach.
-C'entra Ilary? Avete litigato?- chiede di getto, poi si tappa la bocca con la mano -Scusa, sono troppo invasiva...- conclude guardandomi e aspettando comunque una mia risposta.
-Tranquilla... Però si, centra Ilary... Credo che abbiamo litigato- mi appoggio al muro e la guardo aspettando un suo giudizio.
-Su che cosa? Se posso sapere- mi interroga togliendosi il giubbotto e andando verso l'appendiabiti.
-Beh, lei ci ha provato con un tizio... Io ho baciato un'altra- sintetizzo sospirando.
-Ma che sei scemo?!- urla voltandosi immediatamente, stupita.
-Ma no, è che...- inizio a spiegare.
-Come hai potuto baciare un'altra?!- si avvicina furiosa a me.
-Lei ci ha provato con un altro, scusa!- ribatto cercando di difendermi.
-Non è la stessa cosa! Lei non l'avrà baciato! O sbaglio?- chiede puntandosi le mani sui fianchi.
-No, non l'ha fatto, ma io...- continuo.
-Tu un corno! Come hai potuto tradirla?!- dice sconcertata.
-Perché la difendi?! Alla fine io ero sbronzo quando ho baciato la tizia, lei era più che sobria quando ci ha provato con Riccardo!- e appena dico il nome la sua faccia assume un'espressione dubbiosa.
-Capelli biondi, alto, occhi grigi...?- chiede descrivendo abbastanza bene Riccardo.
-Si, all'incirca...- rispondo pensando ai suoi occhi. Non li ho proprio notati.
-Riccardo Garni?- chiede ancora.
-Non so il cognome...- rispondo imbarazzato quasi.
-È gay- risponde tra il sicuro e il dubbio.
Sussurro un timido si e il suo viso si illumina, facendo spuntare un sorriso molto bello. Ma mai quanto quello di Ilary. Chissà se lo rivedrò... Magari la causa sarò io.
-Allora lo conosco, è un mio caro amico, l'ho visto proprio ieri... Cioè, mi ha chiamato verso le 5.30 del mattino dicendomi che stava male... Va beh, sono andata da lui e ci sono restata fino quasi le 16.00... Mi ha raccontato tutto, dice che il ragazzo con cui è stato quella notte...- racconta.
-Michael- dico il suo nome interrompendola.
-Si, già, lui... Comunque ha detto che Michael gli ha spiegato che si trattava di una scommessa in pratica, Ilary doveva provare in qualche modo che lui fosse gay, quindi è andata lì e ci ha provato con lui, ma non si sarebbe mai fatta baciare, ne sono sicura- mi spiega Lucia tornando tranquilla.
In qualche modo tutto questo ha senso, sono abbastanza sicuro che Ilary farebbe cose del genere, se poi c'è Michael...
-Oddio... Davvero?- chiedo ancora incerto.
-Si- risponde prima di sentire qualcuno che bussa alla porta.
Mi giro di scatto e, sperando sia Ilary, la spalanco, trovandomi davanti niente di meno che il suo migliore amico.
-Ciao Michael... Stai bene in giacca e cravatta- dico scostandomi un po' per farlo entrare e guardando il suo completo blu. Sarà passato prima di andare al lavoro eppure sembra un po' affaticato. Ha gli occhi allarmati.
-Ciao... C'è qui Ilary?- chiede guardando il negozio intorno a se.
Guardo l'orologio e vedo che sono le 9.05, è in ritardo di 5 minuti.
-No, non è ancora arrivata...- rispondo scoraggiato.
-Non è stata da te stanotte?- chiede incrociando il mio sguardo.
-No, era incazzata a morte... Poi perché?- chiedo non capendo.
-Ieri l'ho fatta uscire di casa dicendole di passare la notte da te e chiarire... Si vede che non l'ha fatto- si gratta il retro del collo, a disagio -Ora non risponde al telefono e credo l'abbia anche spento, non riesco a localizzarlo con il mio- è preoccupato e si vede.
-L'hai cacciata di casa?! Michael, cosa ti è saltato in mente?!- alzo la voce e appeno lo faccio vedo che il ragazzo davanti a me abbassa lo sguardo, colpevole.
-Oddio, Dani, se vuoi andare a cercarla posso tenere aperto io il negozio...- propone Lucia preoccupata quanto noi.
-No, tranquilla, vai pure a casa, oggi teniamo chiuso, hai anche dormito poco l'altro giorno...- dico soprappensiero e pensando dove possa essere andata.
-Ma posso aiutarvi anch'io...- cerca di protestare Lucia ma la guardo. La guardo con un tono di mezza supplica e mezza determinazione che la fa desistere.
-Ok... Allora io vado a casa, fammi sapere però- si veste prende la borsa e quando è già sulla soglia si ferma. Si gira di colpo e mi abbraccia di slancio. Dopo un attimo ricambio.
-Ci teniamo tutti a lei- sussurra prima di staccarsi e uscire dal negozio.
Chiudo la porta e guardo Michael.
-E il lavoro?- gli chiedo visto che è già vestito.
-Quando stavo uscendo di casa, molto in anticipo devo dire, ho chiamato Ilary, ma visto che non mi rispondeva mi sono preoccupato, ho chiamato il lavoro e ho preso una giornata libera, più o meno, devo lavorare sabato, e sono venuto qui, sapendo comunque che non l'avrei trovata- spiega agitato più che mai.
-Ok, calma, dove potrebbe essere andata? Cos'aveva quando l'hai sbattuta fuori casa?- chiedo facendo mentalmente il punto della situazione.
-Non l'ho sbattuta fuori- protesta.
-Michael- alzo la voce -Ti sembra il caso di discutere su questo ora?! Non si sa dove sia, cosa stia facendo o con chi sia!- esclamo guardandolo.
-Scusa, hai ragione... Quando è uscita aveva il suo borsone da boxe, l'ho svuotato e ci ho messo dentro un po' di vestiti, le scarpe e il portafoglio, senza tanti soldi, ma niente di tanto importante... Ah, anche il telefono- dice elencando gli oggetti.
-Dove può essere andata a piedi scusa?!- chiedo in preda al panico. A Milano può essere andata da un sacco di parti, ma senza macchina non può spostarsi tanto velocemente.
-Oddio...- sussurra Michael guardando nel vuoto, come se avesse avuto un'illuminazione.
-Cosa?- chiedo.
-Muoviti- dice andando verso la porta. Senza tanti indugi lo seguo fino a fuori.
Insieme saliamo nella sua macchina e lui parte sgommando. Dopo 10 minuti arriviamo a casa loro e lui parcheggia malamente e scende in fretta dall'auto senza neanche spegnerla, lasciandomi lì.
Dopo poco scendo anch'io, ma evidentemente Michael ha già visto quello che doveva, perché sento diverse parolacce poco carine.
-Che succede?- chiedo guardandolo mentre sta davanti ad un parcheggio vuoto.
-Ha preso la macchina. Mi ero dimenticato che nella sua borsa ha una paio di chiavi di riserva per l'auto- risponde.
Perfetto. Potrebbe essere ovunque ora. Cazzo.

Ehi, ti va di lasciare un commentino? Mi farebbe così tanto piacere sapere cosa ne pensi, la storia la sto scrivendo per te.

BACIONI XD

Ricordati di AmarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora