Fortunatamente, in questo pour pourri di località sciccose, sono sempre riuscita a trascorre il mese di luglio dalla nonna Adele.
Nonna Adele è la mamma del papà, la pecora nera della famiglia. Dopo quasi 30 anni di matrimonio con il nonno, ha deciso di mandare tutti al diavolo: Milano bene, vacanze esclusive e si è ritirata in un piccolo podere in campagna, dedicandosi alla pittura e al suo giardino.
Noi tutti le siamo molto affezionati anche se, tra me e lei, c'è un legame davvero speciale. La adoro e mi piacerebbe ricalcare le orme delle sua vita. E' proprio lei che mi ha fatto il regalo più grande: la mia casina di Lambrate. Ho un vero pallino per il design e l'arredamento...e la mia casa è il mio orgoglio.
E' la casa in cui è cresciuta la nonna: un trilocale in via Ampère, in una deliziosa palazzina liberty. La casa ha un bellissimo cavedio e un terrazzo panoramico che ho trasformato in un magnifico giardino tropicale.
Al centro troneggia una cabana balinese in tek, che fa da zona living: un grande tavolo, un divano e tanti cuscini. Completano il terrazzo una zona cooking ( ovvero una piccola area per cucinare...) e poi centinaia di piante e fiori provenienti da tutto il mondo. Il giardinaggio è una delle mie grande passioni e per rilassarmi passo il sabato dedicandomi alle piante. Molte provengono da i miei viaggi. Adoro viaggiare.
Postilla... quando dico viaggiare non intendo i resort a 5 stelle in cui vanno i miei genitori e mia sorella, che saranno pure super lusso ma sembra sempre di essere nello stesso posto ( quando giravo con loro mi sono sempre stupita di come la suite alle Mauritius fosse uguale a quella in Canada...e cosi via dicendo..). Per me il viaggio è scoperta, fusione con la gente del posto. Cerco sempre di dormire dove dormono gli autoctoni, mangiare dove mangiano loro e spostarmi con i mezzi pubblici.
Anche l'interno di casa è una testimonianza viva del mio peregrinare. Maschere tribali, totem, dipinti, arazzi, tappeti. Mobili di recupero. La libreria è stata fatta (dalla sottoscritta) utilizzando cassette della frutta riciclate. Per circa un mese ho stalkerato i fruttivendoli del mercato di quartiere affinché mi dessero i "vuoti" a fine giornata. Quando ne ho avuto un numero sufficiente le ho pazientemente carteggiate (tanto le mie unghie sono ridotto a dei moncherini e non ho certo il problema della french...) e dipinte di colori accessi: blu, giallo, viola.
E devo dire che con tutti i miei libri (il mio secondo orgoglio dopo la casa) fa la discreta figura. Ovviamente qualche vicino solerte, vedendomi aggirarmi per il mercato, ha prontamente avvertito mia madre chiedendole preoccupato se non fossi diventata una barbona.
Mia madre ha avuto un attacco isterico e, dopo averlo detto a mio padre (la cui massima forma di rabbia è un tichettare convulso della sua Montblanc...) si è precipitato da me con un assegno. Che è stato prontamente devoluto a Padre Franco, confessore, amico e presidente dell'associazione Onlus...a cui da anni devolvo il ricavato della vendita dei regali dei miei. Soprattutto i vestiti.
La moda è solo una delle tante cose in cui abbiamo opinioni discordanti. Ogni tanto mia madre e mia sorella, armate di beauty e kit di bellezza, si precipitano a casa mia per un cambio radicale di look (troppa Real Time fa male...lo dico sempre).
E, puntualmente, dopo che se ne vanno, arraffo tutti i regali e li porto nel negozio dell'usato sui Navigli. La ragazza che lo gestisce mi adora...anzi quando mi vede esulta di gioia. Che poi, a volerla dire tutta, mi piace il mio stile. Al lavoro indosso sobri completi (poi vi racconto cosa faccio). Nel tempo libero, ampi pantaloni etnici, gonne vintage e, quando il tempo lo consente, le mie amate Birkestock. Fedeli compagne dei viaggi per il mondo. Delle mie serate estive. Al Frida, all'Ostello Bello, al birifficio di Lambrate.
Come avete capito...nonostante sia un palindromo...la mia vita mi piace. Eccome. E non ho certo intenzione di cambiare una virgola. Sono felice.
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Da Milano fino a Bangkok
AdventureAnna è il prototipo della ragazza alternativa Milanese: indossa Birkenstock, pantaloni etnici e ha una vera avversione per tutto ciò che è moda, design e lusso. D'altronde il suo nome è un palindromo e lei è sempre stata il contrario rispetto alla s...