Capitolo 6

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La vittoria con il fighetto (e con il genere maschile il generale) mi mette di buon umore. In ufficio riesco anche a sistemarmi e a prendermi un caffè con Teresa, la super segretaria del mio capo. Teresa è fantastica. Ha 40 anni, 3 figli, marito e cane...e non so come...è la donna che riesce a conciliare tutto. 

Dopo il grande capo è la donna più influente nella nostra azienda. Non perde una riunione, un viaggio di lavoro...eppure è una madre e una moglie attenta e presente. Insomma...una vera wonder woman. Ultimo, ma non ultimo, sembra uscita da una rivista (quelle di arredamento in cui donne elegantissime in kaftano e sandaletti...mostrano con nonchalance case da sogno). Teresa sta finendo di raccontarmi le ultime novità...quando siamo interrotte dall'arrivo del dottor Filippi.

"Buongiorno ragazze....siete cariche per la riunione?". Io e Teresa annuiamo con fare professionale. " Mi raccomando..." continua il dottore " che oggi non saremo soli. Questa sarà l'occasione per presentarvi una persona che avrà un ruolo fondamentale nel progetto. Teresa...è tutto pronto? Puoi venire nel mio ufficio che stampiamo le ultime cose?". Teresa assume il fare efficiente da super-segretaria e lo si precipita nell'ufficio. " Anna...la persona di cui ti parlavo lavorerà a stretto contatto con te. Spero che troverete una buona intesa...perché è il figlio dell'imprenditore che finanzia il progetto...".

"Certamente dottore...conti su di me. Ne approfitto di questa mezz'ora per rivedere il piano...in modo da poterlo condividere con...mhh la risorsa". Simulando un sorriso smagliante mi precipito nel mio ufficetto. Sono furiosa. Ecco il classico figlio di papà che, forse per sfuggire alla noia, decide di darsi ai progetti umanitari. Mentre accendo il Pc...penso alla fatica che ho dovuto fare per affermarmi in questa ONG. La Wealth & Health è stata fondata dal dottor Filippi agli inizi del 2000. Il dottore, praticamente un genio, dopo una carriera sfolgorante nelle principali società di consulenza...ha deciso di dedicarsi ai progetti umanitari insieme alla moglie, un cardiochirurgo che si divide tra la clinica privata in Svizzera e l'Asia, dove opera gratuitamente. 

Quando, fresca di laurea, feci il primo colloquio, il dottore fu molto chiaro. "Vedi Anna...io non amo gli automi. Non sto cercando una persona interessata solo ai numeri, ma una persona disposta ad imparare di tutto. Se vorrai lavorare con me, prima di prendere la tua effettiva mansione, dovrai sapere fare tutto. Dalla receptionist alla segretaria, dalla gestione del magazzino...al rifornimento delle macchine del caffè. Se ti dimostrerai volonterosa e affidabile...nel giro di un anno avrai un ufficio tutto tuo, un contratto indeterminato e un ruolo decisionale chiave in questa azienda". Senza un minuto di esitazione avevo accettato. Il primo anno era stato un inferno. Dodici ore al giorno di lavoro, week-end compresi e uno stipendio di 800 euro. 

Avevo tenuto duro, fatto centinaia di fotocopie, caffè...e alla fine ce l'avevo fatta. Avevo superato il test. Pian piano ero entrata nei principali progetti, gestendoli in autonomia. Avevo anche viaggiato un sacco...ma soprattutto avevo toccato con mano il risultato del nostro lavoro. E non avrei permesso a un fighetto qualsiasi di entrare e fare il bello e il cattivo tempo. Certo...non potevo fare un'opposizione palese (il dottor Filippi non ama essere contraddetto..) però gli avrei reso la vita difficile. D'altronde...sono certa che nel giro di poco...si sarebbe stufato del progetto. Ne conosco fin troppi di figli di papà Milanesi. I tavoli all'Armani e le modelline adoranti sono incompatibili con il nostro lavoro. Rincuorata mi metto a rivedere il business plan. 

La Food Technologies ( del padre di mister fighetto) ha deciso di devolvere un milione di euro per il progetto in Tailandia. Dopo una serie di studi...ho deciso di far costruire una casa famiglia, gestita da personale internazionale e locale, proprio all'interno del quartiere delle floating house, per non separare i bambini dalle famiglie di origine. Nella struttura, dove ogni anno saranno ospitati 200 bambini dai 5 ai 11 anni, faremo costruire aule per le lezioni, una palestra per le attività ricreative, mensa e la zona notte. 

Mi piacerebbe che ( idea approvata dal capo e da tutto il team) invece dei classici dormitori, i bambini siano ospitati in appartamenti, per dare più l'idea di casa. L'esecuzione del progetto sarà affidata a uno studio di Bangkok, un po' per rispettare l'architettura locale e un po' per creare nuova occupazione e contribuire all'economia del paese. Attraverso una serie di partnership con ricchi imprenditori locali (fase 2), se tutto va come deve, dovrei riuscire a fare quadruplicare il valore dell'investimento.

Con un sorriso lancio la stampa. Sono molto soddisfatta del business plan. Non saprò abbinare le scarpe alla borsa....ma nel mio lavoro sono veramente tosta. 

Da Milano fino a BangkokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora