Alle otto sono pronta. Ho raccolto i capelli in una treccia (come mi ha insegnato Ratana). Indosso un lungo abito blu, in seta. Una collana etnica, sandali artigianali (ho capito che le scarpe con il tacco non fanno per me...ma ci sono altre alternative oltre alle All Star e alle ballerine) e una pochette in pelle intrecciata.
Filippo mi aspetta in fondo alla scala (sembra la scena di un film americano la sera del prom) e quando mi vede fa un sorriso di apprezzamento. Lui è...che dire...figo da togliere il fiato. Ha un completo blu, dal taglio perfetto, camicia bianca e pochette bianca. Non porta la cravatta e la cosa gli da' un quid selvaggio. Siccome la festa è in barca, indossa dei sandali neri, intrecciati, che lo fanno sembrare un esploratore. Ok...calma Anna.
Filippo è fidanzato, non guarda quelle come te e avete trovato un buon compromesso in un'amicizia cameratesca. Punto. Noto che, da quando è qui, al posto del costosissimo profumo (lo usa anche mio padre) ha iniziato ad usare un'essenza più naturale, un misto tra sandalo, patchouli e non so cosa...inebriante. Prendiamo un taxi. Dal finestrino mi perdo ad ammirare le luci della città. Di notte Bangkok sembra un videogame: auto, motorini e tuk tuk sfrecciano velocissimi, i palazzi sono illuminati a giorno e il mix di clacson, sirene, voci dei venditori è assordante. Passiamo veloci accanto alla zona di Siam con i grattacieli scintillanti e un crogiolo di etnie che mi fa sentire al centro del mondo. Il tassista inchioda per far passare una donna con un carretto carico di frutta e riprende la corsa, verso il porto.
La festa è organizzata dai genitori di Junta, per festeggiare i 60 anni del padre che, per l'occasione ha affittato un antico vascello in legno. La nave è illuminata da centinaia di candele e l'effetto è strepitoso. I genitori della mia amica accolgono gli invitati elargendo grandi sorrisi. Non appena ci vede Junta ci corre incontro, saltellando da un piede all'altro.
"Anna...Pippo siete bellissimi. Sembrate una coppia di attori di Hollywood...". Come tutte le ragazze delle classi agiate Junta ha una vera venerazione per le star occidentali. Sorrido di imbarazzo e arrossisco. Filippo mi fa l'occhiolino e, simulando un urletto con voce strozzata mi dice "...oddio la lei è Angelina Jolie? Mi concede un autografo?". Ridendo gli do una gomitata e mi avvicino al bancone del bar. Filippo mi corre dietro..." se non le dispiace...vorrei essere il suo Brad Pitt". Sento una vampata di calore che dallo stomaco mi si propaga in volto. "Signor Pitt...su sia carino e mi procuri del vino...".
"Ai suoi ordini...". Mentre lo aspetto mi perdo a fantasticare su come sarebbe bello se io e Filippo fossimo qualcosa di più. Non c'entra nulla con il mio ideale di uomo, probabilmente mi piace tanto perché stiamo condividendo un'esperienza unica...in un mondo lontano anni luce dal nostro. Ops...ma cosa ho detto? Mi piace. Ok...è vero. Ho una cotta strepitosa per lui. Ci penso giorno e notte. Quando lavoriamo e mi sfiora o mi abbraccia...mi sento attraversare da brividi, sudori. Non avevo mai...lo posso dire...desiderato qualcuno cosi. Ma...la cosa non è fattibile.
Filippo torna con due coppe di champagne, che sorseggiamo su un divanetto in prua.
La serata è splendida. Dopo gli antipasti a buffet c'è la cena sotto coperta, dove veniamo letteralmente deliziati dal miglior cibo thai che abbia mai assaggiato. I piatti sono gli stessi che mangio da quando sono qui...ma cucinati in modo sublime, con un gioco di sapori contrastanti estasianti. I dolci sono serviti all'aperto e mentre tutti gli ospiti cantano buon compleanno, in cielo, vengono librate decine di lanterne cinesi. La mamma di Junta fa un lungo discorso. Anche se non capisco una parola...trapela tutto l'amore che prova per suo marito. Mi commuovo. Dopo i regali, gli abbracci, inizia la vera festa. Un dj set che spazia dalla dance locale, a quella internazionale fino ad arrivare alle icone rock.
Saliamo sul taxi che sono le tre. Filippo è raggiante.
"Ho fatto un colpaccio. Durante la cena ho conosciuto un amico del padre di Junta, un imprenditore tessile che produce per i grandi marchi occidentali. L'ho convinto, in cambio di un po' di pubblicità, a fornirci i vestiti e le divise per i nostri ospiti gratis...". Lo abbraccio felicissima.
Entriamo in casa di ottimo umore. A tentoni accendo la luce e...oddio non ci posso credere. "Sorpresa". Giulia, la ragazza di Filippo, è sdraiata sul divano, completamente nuda. Indossa un paio di scarpe altissime e...laggiù ha un cuore di brillantini. Anna ti prego non ridere, non ridere.
Finalmente si accorge della mia presenza. "E tu che ci fai nell'appartamento del mio amore, brutta sfigata?".
"Mhh...forse ci vivo? Ma non ti preoccupare ho la mia stanza, vi lascio soli". Decido di ignorare lo "sfigata". Detto da una con un cuoricino li...è un complimento. Giulia, con gli occhi iniettati di sangue, guarda Filippo.
"Mi avevi detti che abitavi da solo e che Anna la suora aveva un appartamento per sé. Cos'è sta storia?". Ok...sfigata si...ma ancora con sta storia della suora no però.
"Senti...se il tuo fidanzato ti riempie di bugie non è colpa mia. Quindi sei pregata di smetterla di offendermi. Ti garantisco che tra me e lui c'è una bella amicizia e stima lavorativa Ma finisce tutto qui. Non so perché ti abbia mentito...e se fossi in te sarei arrabbiatissima. Io non c'entro nulla...ho sonno e me ne vado a letto...". Lancio un'occhiata truce a Filippo...e me ne vado. Li sento discutere...e poi un rumore di tacchi che va verso la porta. Speriamo che si sia messa qualcosa addosso. Scherzi a parte...Giulia non sarà un genio, ma mi spiace per lei. E soprattutto sono sempre più convinta che, quelli come Filippo, siano inaffidabili in coppia. Molto meglio averlo come amico uno così.
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Da Milano fino a Bangkok
AdventureAnna è il prototipo della ragazza alternativa Milanese: indossa Birkenstock, pantaloni etnici e ha una vera avversione per tutto ciò che è moda, design e lusso. D'altronde il suo nome è un palindromo e lei è sempre stata il contrario rispetto alla s...