Capitolo 7

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Alle undici tutto è pronto. Adoro l'atmosfera di anticipazione e trepida attesa che precede una riunione. Mi ricorda il dietro le quinte prima degli spettacoli della scuola, quando il sipario era abbassato e noi bambini sbriciavamo il pubblico, cercando la mamma e il papà. 

Per inciso, la mia carriera nelle recite scolastiche è sempre stata molto avvilente. All'asilo esordii con il ruolo della pecorella nel presepe vivente. All'elementari, nella recita sul pianeta, mi toccò il ruolo dell'albero. 

Alle medie, quando con la prof di francese mettemmo in scena Il malato immaginario di Molière a me toccò la parte della cameriera addetta a cambiare il pitale. Per non parlare di quando al liceo, nel laboratorio di teatro greco, impersonai i panni di Cassandra, l'indovina a cui nessuno credeva. Una carriera da Oscar. Ricordi a parte...sono elettrizzata per la riunione. 

La sala principale è perfetta. Teresa ha stampato i materiali e li ha rilegati in eleganti cartellette in legno. Quelli del catering hanno allestito un buffet niente male e il dottor Filippi ha indossato uno di quei completi impeccabili che lo fanno sembrare proprio un manager in carriera. Per l'occasione è arrivata anche sua moglie, Caterina, come sempre avvolta da una specie di raggio di luce. Caterina ( piccola postilla...una delle poche regole che lei stessa ci ha imposto è quella di chiamarla per nome...) è una donna straordinaria. Oltre ad essere un genio della cardiochirurgia, tant'è che dopo essere stata primario nei più importanti ospedali italiani ha aperto la propria clinica in Svizzera, trascorre almeno 3 mesi all'anno in Asia, operando gratuitamente chiunque ne abbia bisogno. 

Ha una classe innata: ha grandi occhi azzurri, capelli castani portati cortissimi, un nasino all'insù e un sorriso incantevole. Il suo volto è segnato da piccole rughe a cui, come ama ripetere, è legata come a dei figli. Lei e il dottor Filippi hanno ristrutturato un vecchio cascinale alle porte di Lugano, trasformandolo in una specie di paradiso. Piante rigogliose, laghetti e animali di ogni specie la fanno da padroni. 

Per la gioia dei loro quattro bimbi, due gemelli "naturali" e una coppia di fratellini cinesi adottati. Ok...mi rendo conto di avere una venerazione per i miei capi ma la verità è che un domani mi piacerebbe costruire una famiglia come la loro.

 Il mio sogno è trasferirmi dalla nonna, in campagna e allevare i miei figli in mezzo alla natura. Immagino i pomeriggi passati a fare marmellate, a preparare la passata di pomodoro con i prodotti dell'orto. Oppure le lunghe passeggiate nel verde. Sto sognando ad occhi aperti un bellissimo bambino che mi porge dei fiori di campo...quando un brusio mi riporta alla realtà. E' iniziata la riunione e il dottor Filippi sta entrando in sala, accompagnato da due uomini di mezza età, un'ochetta ancheggiante e.....ODDIO NON PUO' ESSERE. Probabilmente ho le allucinazioni. Respiro e inspiro. Respiro e inspiro e...LUI è ancora li che mi guarda con aria divertita. Davanti a me c'è il fighetto del Suv quello che, in un impeto femminista-sinistroide, ho pensato bene di mandare a quel paese. 

Da Milano fino a BangkokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora