La barca si allontana lentamente dal porto. Dal ponte osservo la città, le case e la gente farsi sempre più piccoli.
Mio padre ha fatto proprio un bel lavoro. Il battello è piccolo ma non manca nulla: in coperta ci sono comode poltrone, un bar e un enorme schermo. All'esterno, invece, ci sono delle panche riparate da sole da una specie di gazebo. È una giornata fantastica e decido di godermi il sole. Filippo, accanto a me, si è tolto la maglia e come sempre non capisco più nulla. Certe persone dovrebbero girare con un cartello "attenzione...guardare potrebbe causare accelerazioni del battito cardiaco. Consultare il medico".
Con la coda dell'occhio lo sbircio senza farmi vedere. Non c'è che dire: sono proprio cotta. Probabilmente lo sono dalla prima volta che l'ho visto. Anche se in questi ultimi giorni ho capito molte cose su di me e non giocherò più al ribasso, con Filippo non credo ci sia storia. È chiaro che non gli piaccio. Cercherò, però, di essere positiva e aspettare il prossimo. Che valga davvero il mio interesse.
Scoprire la doppia vita di Marco non mi ha sconvolto particolarmente. Anzi. Mi ha fatto sentire meno in colpa per la decisione di chiudere la storia.
Ora voglio concentrami sulla nostra missione. Voglio riportare al centro quei bambini, sani e salvi, e poi decidere del mio futuro. È ovvio che, dopo aver scoperto il coinvolgimento del dottor Filippi e Caterina, niente sarà come prima. Credo che li denunceremo e spero con tutto il cuore che li arrestino. Io e Filippo ne abbiamo parlato e siamo entrambi concordi nel non abbandonare il progetto. La casa famiglia non chiuderà.
Per quanto riguarda il mio lavoro, invece, sono in alto mare. Il dialogo con me stessa mi ha sconvolto. Ho sempre creduto che bilanci e numeri fossero la mia vita ma non se sono più sicura. Mi piacerebbe continuare a fare qualcosa per gli altri, ma forse in ruolo più pratico, più sul campo.
"Che aria pensierosa. Ti manca il tuo fidanzato?" mi chiede Filippo.
"Non c'è più nessun fidanzato. Avevo deciso di interrompere la frequentazione...ma quando l'ho chiamato mi ha risposto la sua ragazza..."
"Mi spiace..."
"A me no. Il fatto che fosse impegnato ha solo semplificato le cose".
"Perché?"
"Negli ultimi giorni ho capito delle cose su di me. E Marco era il risultato di...diciamo alcune convinzioni errate...".
"Quindi significa avrò finalmente qualche chance?".
"Dai Filippo non scherzare. Sono seria. Sicuramente ho riacquistato un po' di autostima...ma non sono una kamikaze. Anche se, e dico se, mi piacessi...non ci sarebbe nessuna chance. Non sono il tuo tipo..."
"Chi te lo dice?"
"Io e Giulia...siamo il giorno e la notte...".
"Infatti Giulia è stata rispedita al mittente...".
Filippo si avvicina. Oddio...posso sentire nitidamente il profumo della sua pelle mixato a quello del dopo barba. Mi piacerebbe percorrere tutto il suo profilo. Il naso perfetto. La bocca carnosa.
"Ragazzi siamo quasi arrivati..." urla Junta battendo le mani, seguita a ruota da mia sorella.
Tempismo perfetto. Ma non è che gli piaci davvero e ti stesse per baciare? Mi chiede la mia vocina interiore. Assolutamente no. Da buon amico voleva manifestarmi il suo affetto per la rottura con Marco. Anche se...ok basta. Dicevo?
Anche la mia amica si è unita alla spedizione. Quando, con lo sguardo scintillante, mi ha chiesto di poter venire con noi non ho avuto esitazioni. Ho condiviso ogni istante di questa avventura con lei e lo farò fino alla fine. Inutile dire che tra lei e Bea è stato immediatamente colpo di fulmine. Sembrano gemelle separate alla nascita. Stamattina alle sei, e dico alle sei, stavano già parlando di un'ipotetica collaborazione su un matrimonio super vip in programma per l'anno prossimo.
Koh Tao ci accoglie in tutta la sua selvaggia bellezza. Delle isole della zona, è la sorellina minore, quella più ribelle e meno turistica. Scoperta per caso da alcuni sub all'inizio degli anni '80 è diventata la mecca di diver, surfisti e dei viaggiatori più avventurosi. A differenza di Koh Samui o Puket, Koh Tao non è stata vittima della follia edilizia. I due villaggi principali sono un agglomerato di casette in legno perfettamente fuse nella natura. Gli hotel e le strutture ricettive sono nascoste nella macchia verde e costruite secondo l'architettura locale. A parte l'arteria principale, le strade minori non sono asfaltate e, per la gioia di Filippo, è possibile transitare solo a bordo di fuoristrada. La maggior parte della popolazione si muove a bordo di vecchissimi motorini (ho visto famiglie di 3 persone sullo stesso scooter) e i turisti se ne vanno in giro, giorno e notte, in costume e infradito.
Attracchiamo direttamente nel piccolo molo privato della nostra "casa". Bea e la mamma si sono prese carico della ricerca, senza badare a spese. Sto per dire qualcosa...ma la nonna mi fa un gesto minatorio. Ok, respira. Non stai facendo nulla di male.
STAI LEGGENDO
Da Milano fino a Bangkok
AdventureAnna è il prototipo della ragazza alternativa Milanese: indossa Birkenstock, pantaloni etnici e ha una vera avversione per tutto ciò che è moda, design e lusso. D'altronde il suo nome è un palindromo e lei è sempre stata il contrario rispetto alla s...