Capitolo 12

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Ok...calma. Basta bere.

Una voce stridula ci interrompe. "Amore...ma dove sei finito? Dai che ti voglio presentare il mio amico che fa cashmere. Magari può regalarti dei maglioni da portare in Tailandia...".

La voce proviene da una specie di Barbie di plastica (evidentemente anche con il cervello di plastica, che cosa se ne fanno in Tailandia del cashmere???), rifatta da capo a piedi. Avrà più o meno la mia età, labbra a canotto (o a culo di gallina, come dice sempre la nonna), nasino all'insù e zigomi enormi. Indossa un vestitino (grande quanto un francobollo) dorato. La Barbie, finalmente, si accorge della mia presenza.

"Amore... scusa...non mi presenti la tua amica?" Filippo è visibilmente imbarazzato. "Certo tesoro mio, lei è Anna, la coordinatrice del progetto Tailandia...Anna...ti presento Giulia, la mia ragazza". 

Giulia mi guarda a bocca aperta e non proferisce verbo. "Anna, lei è quella Anna...ma amore avevi...". 

Filippo la interrompe. "Amore...andiamo a conoscere il tuo amico. Io e Anna...mhh...stavamo parlando proprio di come sia il caso di portare qualcosa di caldo per le notti...". "Anna...ci vediamo lunedì...buon weekend".

Sono sotto shock. Un po' scoprire che Filippo sia fidanzato mi ha deluso. Anche se la mia vocina femminista mi ripete... "che cosa ti aspettavi, stupida? Quelli cosi sono sempre accompagnati da una Barbie tettona". E poi...perché era così sconvolta dopo aver scoperto chi sono? Che cosa le ha detto Filippo?

Improvvisamente la terrazza ha perso il suo fascino. La maggior parte delle persone se ne è andata. In piscina ci sono due che si stanno baciando in modo indecente. Sul divano, invece, un paio di ubriachi dormono della grossa. 

Mi sembra tutto così decadente. Come una novantenne che, toltasi il trucco da giovane, appare finalmente per quello che è: una vecchia. 

Decido di andare in bagno, recuperare Tizy e andarmene. Il bagno sembra lo studio del mio dentista. Sul lavandino sono allineati costosi cosmetici da donna (quindi Giulia...abita con lui...) e una serie infinita di creme, cremine, smalti e simili.

Mi siedo sulla tazza...di quelle sospese che ti chiedi sempre come facciano a reggerti...e sento due voci provenire dalla finestra socchiusa. Evidentemente da' su un balcone interno.

"Mi avevi detto che lavoravi con una specie di suora laica, vergine, vestita come una miserabile. Mi avevi detto che questa Anna era uno scherzo della natura...e invece...non mi pare proprio. E' bella...e da come ti guardava è pure cotta di te..."

"Ma amore... ti giuro che è come ti ho detto. Lunedi le faccio una foto. È una cozza. Brutta e pure antipatica. Dai Giulia...è una che indossa le ballerine. 

Pure mio padre ha detto che è inscopabile. E poi...guardati allo specchio. Chi c'è meglio di te? Stavamo solo parlando di lavoro. Ha in mano i miei soldi...e voglio essere sicuro che faccia quello che dico io...".

Con uno scatto mi rivesto e spalanco la finestra.

"Sarò pure una cessa...ma almeno non sento il bisogno di spendere migliaia di euro per mascherarmi e per sentirmi più forte. È vero...indosso le ballerine...ma almeno con le mie ballerine faccio tutto da sola. Tu sarai pure un adone, vivrai in una reggia...ma se non avessi tua padre non avresti nemmeno un lavoro. O una casa...". Addolcisco il tono perché la Barbie, per quanto scema, non c'entra nulla. "Giulia, non ti ha mentito. Stasera sono così per fare un favore ad un'amica, ma non vedo l'ora di togliermi la maschera e tornare ai miei panni da sfigata. È vero, il tuo fidanzato è attraente. Ma A, non sapevo che fosse fidanzato cosa che si è ben guardato di dirmi, se no non mi sarei mai sognata di passarci la serata. E soprattutto...per quanto bello...credo che uomini del genere trattino noi donne come degli oggetti...e che fondamentalmente siano solo dei miserabili stronzi. E, quanto dicono i giornali, pure con il pisello piccolo...a giudicare dalle auto che guidano...". 

Chiudo la finestra. Prendo il telefono per chiamare Tizy...ma vedo un whatsapp. Amica io vado. Vedo che sei in buona compagnia, divertiti. Sei bella...bella da togliere il fiato e il tuo aspetto è lo specchio di quello che sei dentro. Ti voglio bene.

Ok. Mi viene da piangere. Mentre le lacrime mi scendono senza che le possa fermare, penso che sono stata una stupida. Mi sono fatta ammaliare da Filippo. Ho abbassato la guardia e ho fatto la figura dell'ochetta adorante. Di chi poi? Del nulla assoluto.

Tolgo i segni del trucco sbavato e mi dirigo verso la porta. Filippo mi vede e mi segue. "Anna...ti prego...scusami. Giulia è un po' gelosa e...".

"Stai zitto. Non voglio più parlarti se non di questioni lavorative. Ti disprezzo, disprezzo te e il tuo mondo. È l'unico motivo per cui non mollo il progetto è perché il mio capo si fida di me, ma piuttosto che partire con te per la Tailandia...andrei alla fashion week di Parigi".

A casa, in un impeto di rabbia, prendo i sacchetti con i vestiti glamour e li butto fuori dalla finestra. 

Da Milano fino a BangkokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora