"Cara Anna, so che dopo aver letto questa lettera mi odierai. Ma spero che un giorno possa ringraziarmi. Ho sostituito la tua valigia con una uguale, piena di vestiti della tua taglia nuovi di zecca. Ho cercato di essere fedele al tuo stile...ma di sceglierli con un tocco più femminile. Sei bella figlia mia, bella da togliere il fiato, ed è giusto che accetti questa cosa. Ovviamente Bea mi ha aiutato...anche se ti confesso che se avessi lasciato fare a lei...oggi andresti in giro vestita come una fashion blogger. E questo non sarebbe giusto. Tu vai bene cosi...devi solo valorizzarti un pochino. Non pensare che ti abbia mancato di rispetto. Ho apprezzato il fatto che ti sia confidata con me...e rimango dell'avviso che tu abbia ragione. Il mondo non premia quelle come te. Terribile ingiustizia. Però credo anche che non ci sia nulla di male nel presentarsi al meglio. Non toglie nulla alla tua intelligenza brillante e alla tua determinazione. Ti voglio bene e sono tanto fiera di te.
PS: fai vedere chi sei a quello stronzo e quando cadrà ai tuoi piedi, umilialo con tutta te stesso.
PSS: il nuovo codice è 333. Tre è il numero perfetto, tre alla terza è l'ennesima potenza della perfezione. Come te.
Mamma
Ditemi che non è vero. Giuro che la uccido. Ora chiamo un taxi, prendo il primo volo per l'Italia e faccio una strage. Sono in stato di shock. Un po' piango, un po' rido. Voglio un mondo di bene a mia madre e so che è stato un pensiero carino. Però...non ho certo intenzione di agghindarmi come se andassi a una sfilata. Che poi...chissà che penserebbe quel pallone gonfiato di Filippo... che lo faccio per lui.
Titubante apro la valigia e...aiuto. Ci sono decine di abbinamenti già fatti con relativo file Excel di spiegazione. Look 1: lavoro. Look 2: cena con i capi. Look 3: giornata di pioggia. Ok. Devo pensare a una soluzione.
A) Precipitarmi nel centro commerciale più vicino e comprarmi l'intero guardaroba per tre mesi. Pro: posso scegliere quello che voglio. Contro: sprecherei un sacco di soldi. B) Indossare gli stessi vestiti e lavarli alla sera. No, non vedo pro ma solo contro. C) Sta suonando il telefono...devo rispondere.
"Hello...Anna's speaking...". Vengo assalita da una voce troppo squillante per il mio umore. "Ciao Anna sono Junta...ti ricordi di me'". E come fare a dimenticarsi di lei? Junta è un architetto junior dello studio a cui ci siamo affidati. Credo si sia laureata da pochissimo e le toccano i lavori più noiosi e quelli di segreteria. "Stasera abbiamo organizzato una cena di benvenuto, con i nostri capi. Tu e Filippo siete invitati. La cena è al Lebua State Tower...un locale bellissimo con lo sky bar più alto della città. Poi ci sarà anche la festa. Ci divertiremo tantissimo. Come ti vesti? Siamo tutte curiose di vedere lo stile italiano. Non vedo l'ora...". Junta deve essere la versione thailandese di mia sorella. Ringrazio e mi congedo.
Qui la faccenda si fa seria. Rassegnata riapro la valigia, il file e prendo il pacchetto "cena allo sky restaurant". Non sto scherzando, c'è anche quello. Mia madre e mia sorella devono avere un disturbo compulsivo. Giuro che se mai avrò una figlia la vestirò solo in pantaloni della tuta, infradito e magliette oversize. Ma con il karma che ho vedrete che mi nascerà una figlia fashionista che sperpererà tutti i miei risparmi in borsette e scarpe.
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Da Milano fino a Bangkok
AventuraAnna è il prototipo della ragazza alternativa Milanese: indossa Birkenstock, pantaloni etnici e ha una vera avversione per tutto ciò che è moda, design e lusso. D'altronde il suo nome è un palindromo e lei è sempre stata il contrario rispetto alla s...