Turista a chi? Oramai sono una del luogo!!!!
Il battello parte con un balzo e alcuni schizzi d'acqua colpiscono due turiste spagnole che si mettono a ridere ed urlare. Mi stringo nell'impermeabile, sorridendo tra me e me. Oramai non mi sento più una turista e conosco tutti i trucchi degli abitanti di Bangkok. Ho imparato su quale lato del molo è meglio aspettare la barca, ho capito (a mie spese) che l'abbonamento mensile della metro non conviene ma che è molto meglio ricaricare la propria card. Sono in grado di condurre brillanti trattative con in taxisti e con i guidatori del tuk tuk: la regola non scritta dice che puoi controbattere per un massimo di tre volte dopo di che è meglio lasciar perdere. So dove si mangia meglio e cosa. Insomma... mi sento proprio a casa.
È passato quasi un mese dal mio arrivo e, se tutto va come deve andare, domani partiranno i lavori di costruzione. Oggi io e Filippo abbiamo una riunione importante con i nostri capi e una serie di imprenditori locali che hanno sposato la nostra causa. Da un punto di vista lavorativo devo ammettere che Filippo è stato impeccabile e che collaborare con lui è molto facile. Ci siamo divisi equamente i compiti e, spesso, passano giorni senza che ci incontriamo. Nemmeno in casa.
La mia giornata inizia prestissimo, alle sei. Mentre sorseggio il primo caffè della giornata, accendo il Pc e per tutta la mattina mi occupo del mio vero lavoro. Rispondo alle mail, controllo preventivi, approvo bilanci. Dopo un pranzo leggero, in uno dei tanti "ristoranti di strada" della zona...mi dedico alle attività più pratiche. Rapporti con lo studio di architettura, colloqui con il personale che lavorerà nella casa famiglia. So che può sembrare un controsenso ma, per policy, nella Wealth&Health nessuno lavora gratis. Il dottor Filippi dice (secondo me a ragione) di volere offrire solo il meglio per le persone che aiutiamo e che, a lungo andare, non essere pagati porta all'inefficienza. Ovviamente organizziamo stage e campi di volontariato ma solo per periodi limitati. Così...ogni giorno...faccio colloqui a insegnanti, cuochi, educatori...locali e internazionali. Caterina mi ha chiesto di preselezionare una "rosa" di 5 candidati per ruolo tra cui poi lei sceglierà il migliore. Pur essendo molto diffuso, non tutti parlano correttamente inglese e spesso mi avvalgo dell'aiuto di Aran, il mio traduttore di fiducia.
Sono arrivata alla mia fermata e, in lontananza, vedo la figuretta di Junta che si sbraccia per attirare la mia attenzione. La riunione si terrà nella sala conferenze del Lebua Hotel, uno dei palazzi più alti della città, affacciato sul fiume e con una vista mozzafiato. Durante il tragitto io e Junta ripassiamo i punti cardine della presentazione. Devo ammettere di essere un po' agitata. In questo incontro si gioca tutto il futuro del nostro progetto. Io, lei e Filippo abbiamo passato il week-end a riguardare carte, fare conti.
Al grande tavolo ci sono proprio tutti. Mi schiarisco la voce, faccio partire la presentazione e inizio a parlare.
"Sono lieta di annunciarvi che siamo riusciti a ridurre il budget per la costruzione della struttura. Filippo, come vi illustrerà a breve, ha stretto alcune partnership strategiche che hanno portato a zero il costo per l'arredamento, per le lenzuola e gli altri casalinghi. Per quanto riguarda il personale ho contattato le segreterie delle principali università cittadine...avviando le pratiche per stage curricolari presso di noi. In questo modo ci siamo aggiudicati la collaborazione di circa 100 persone all'anno, interamente finanziata dal sistema scolastico locale...". Noto con piacere che tutti i capi sorridono soddisfatti. Finisco di elencare i punti del business plan e cedo la parola a Filippo che, lentamente si alza e prende il mio posto. Oggi indossa un completo impeccabile e, anche se è l'essere più antipatico di questa terra, devo ammettere che è bellissimo. Con la sua voce profonda inizia a parlare, catalizzando (come sempre) gli sguardi di tutte le donne in sala.
"Come già detto da Anna...ho fatto un accordo con il gruppo Ikea che si è offerto di fornici mobili, lenzuola, piatti e posate per i nostri ospiti. In cambio chiedono di potere fare alcune riprese per le loro pubblicità e per i video aziendali...ma non credo che la cosa sia un problema. Ovviamente ho fatto mettere a contratto di non utilizzare il volto dei minori, ma solo immagini della struttura in funzione. Sto cercando di ottenere anche il trasporto gratuito...e dovrei spuntarla...".
Dopo Filippo...è il turno di Junta. Le faccio un gesto di incoraggiamento (è timidissima e la sola idea di parlare in pubblico la terrorizza).
"Buongiorno a tutti...e grazie per l'attenzione. Come potete vedere dai render...il progetto è stato eseguito in modo tale da sfruttare al meglio lo spazio. La struttura, su due livelli, sarà interamente costruita in stile locale e dotata di un sistema di pannelli fotovoltaici per l'approvvigionamento energetico. Al primo piano sorgeranno le aree comuni: aule per le lezioni, mensa, palestra per le attività sportive e uno spazio polivalente per guardare film, per i laboratori, per la lettura e per lo studio. Al secondo piano, invece, ci saranno le unità abitative. Abbiamo deciso di organizzarle in venti appartamenti da dieci persone. Ogni unità sarà concepita come una casa a sé stante, in modo di dare ai nostri ospiti la sensazione di un ambiente famigliare e non di un asettico collegio. Tutti gli appartamenti sono provvisti di cinque camere doppie con bagno, piccola cucina e soggiorno. Per quanto riguarda l'esterno, invece, abbiamo previsto due zone. L'area dedicata allo sport con campo polivalente e piscina e l'area ricreativa con tavoli e panche. Al centro del giardino ci sarà un tempio in legno...per la preghiera. Grazie all'interessamento di Filippo...un artista locale si è offerto di realizzare una statua di Budda, solo per noi...".
Junta fa una pausa e guarda sorridendo me e Filippo. È arrivato il momento della nostra idea. Con nonchalance incrocio le dita sotto il tavolo.
"Ora... vorrei che anche Anna e Filippo venissero qui...perché abbiamo avuto un'idea che spero vi piaccia". È arrivato il momento. Con nonchalance incrocio le dita sotto il tavolo, mentre prendo parola.
"Come qualcuno sa...il mio hobby principale è il recupero di mobili in disuso. Se ci date il permesso...abbiamo pensato di fare un giro per tutte le scuole private della città e chiedere i loro materiali di scarto. A Bangkok ci sono almeno dieci scuole per i figli dei ricchi, scuole che vantano strutture all'avanguardia. Filippo potrebbe portare avanti le trattative, Junta si occuperebbe di verificare che siano a norma di sicurezza e io, aiutata dagli operai, li riporterei in vita. Ho fatto delle proiezioni e, se guardate il grafico, vedete che in questo modo risparmieremmo circa centomila euro da allocare per altre necessità...".
Il dottor Filippi si alza in piedi.
"Non vedo nessun problema, anzi, ottima idea. A proposito...vorrei fare una comunicazione a Filippo e Anna. Il consiglio di amministrazione è entusiasta del vostro operato. Inizialmente avevamo previsto una permanenza in loco di un paio di mesi, giusto per seguire l'inizio dei lavori. Dato che, ad oggi, il progetto si è arricchito di investitori locali...abbiamo deciso che starete a Bangkok fino a giugno dell'anno prossimo e seguirete anche tutta la fase di inserimento dei primi ospiti".
Non ci posso credere...questo è il giorno più bello della mia vita. Guardo Filippo e Junta, i loro sorrisi non hanno bisogno di parole. Sono felice e sono grata per la grande occasione. Sento che questo progetto cambierà per sempre la mia carriera.
STAI LEGGENDO
Da Milano fino a Bangkok
AdventureAnna è il prototipo della ragazza alternativa Milanese: indossa Birkenstock, pantaloni etnici e ha una vera avversione per tutto ciò che è moda, design e lusso. D'altronde il suo nome è un palindromo e lei è sempre stata il contrario rispetto alla s...