Capitolo 22

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Sono le due di sabato pomeriggio e dal mio tavolino mi godo la vista della città. Del mio pranzo luculliano (ravioli al vapore fino a scoppiare) sono rimasti solo una serie di contenitori in legno. Adoro la cucina asiatica. Il Dim Sum è una vera e propria arte: le pietanze sono sistemate in ciotole di legno, sono cotte al vapore e si presentano in mini porzioni. Tradizionalmente il Dim Sum è il pranzo della domenica, un momento di ritrovo per le famiglie dal valore quasi sacro. Mi trovo nell'aera ristorazione del Central Word, il centro commerciale più grande e bello di Bangkok. Il ristorante ha una parete in vetro e affaccia su uno scorcio incantevole. Sorrido di gioia. Che bello non fare nulla.

Stamattina mi sono svegliata alle dieci e dopo un'abbondante colazione in terrazza, annaffiata da tre tazze di caffè, sono uscita. Le mani esperte di una massaggiatrice, con un piccolo centro nel cuore del mio quartiere, si sono prese cura di me per le due ore successive: massaggio ai piedi, alle mani e alla schiena. Accompagnato da un delizioso thè verde e un po' di chiacchiere tra donne. La tappa seguente è stata nella piccola bottega di Ratana, una parrucchiera amica di Junta, che ha trasformato i miei capelli in un'opera d'arte. Quando mi sono vista allo specchio sono rimasta senza parole per dieci minuti. Ratana, pur rispettando il mio stile (non come in Italia che ti usano come una specie di cavia...) ha alleggerito il taglio e lo ha reso più moderno. Grazie a una "pozione" appiccicosa (e alquanto maleodorante...ma non ha voluto dirmi che cosa fosse) il nero non è più opaco...ma lucente.

Dopo pranzo decido di farmi un regalo...un bel vestito nuovo per la serata. Invece dei soliti mercatini, scelgo un bel negozio del centro commerciale, da cui esco in uno stato di esaltazione: io, Anna palindromo, sono bella. Un mese trascorso a scrostare banchi, armadietti e scrivanie...hanno fatto emergere la voglia di sentirmi donna.

Rientro a casa e trascorro il resto del pomeriggio un po' dormendo (ho un debito di sonno tre ore per notte) e leggendo in terrazza. Mi preparo con calma, come mi ha insegnato la mia amica. Junta, quando ci siamo conosciute, era letteralmente sconvolta dalla fretta dello stile di vita occidentale. Anche nei momenti ludici. "Sembrate ossessionati dal programmare anche il divertimento...il tempo vostro tempo libero è più organizzato di una giornata lavorativa...ma come fate a rilassarvi?" mi chiedeva sempre. 

Frequentando le sue amiche, la sua famiglia...ho imparato a godermi di più il mio tempo. A mettere più amore nelle azioni e a non muovermi come un soldatino. Penso che la mia amica avrebbe molto lavoro da fare a Milano, dove tutti corrono da mattina a sera.

Da Milano fino a BangkokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora