La vista da qui è davvero incantevole e lo skyline di Milano brilla in tutto il splendore. Riesco a vedere il Duomo, maestoso e rassicurante, il profilo della Torre Unicredit, bellissima nella sua modernità.
Quanto mi piace la mia città. Siamo seduti su un divanetto, un cocktail buonissimo in mano, una sigaretta nell'altra. Ho smesso di fumare da quasi due anni, ma quando bevo...ogni tanto sgarro.
Filippo mi sta raccontando di come ha deciso di impegnarsi per l'azienda del padre. I suoi occhi brillano e...per una volta...non mi sembra il solito fighetto viziato, ma un ragazzo animato da una passione.
"Ero a Bangkok...con alcuni amici. Una sera...un po' per goliardia...un po' perché noi uomini in branco diventiamo dei veri animali, siamo andati a fare un giro a Patpong, il quartiere a luci rosse. Un paio di noi si sono dati da fare...e sono spariti.
Io e Gio, il mio migliore amico, siamo rimasti a berci qualcosa in un bar. Ad un certo punto ho visto una bambina, avrà avuto dieci anni, per mano a un vecchio inglese viscidissimo. La bambina aveva uno sguardo tristissimo. Mi sono chiesto se le mancasse la mamma...e in quel momento ho capito che dovevo fare qualcosa. Ho iniziato a lavorare seriamente per papà...e cosi sono entrato nel meccanismo. Ho brevettato una macchina che riduce gli sprechi...ma questo lo sai...e quello che si risparmia...lo spediamo nelle aeree più bisognose. Conquistatomi la fiducia di papà...ho acquisito più potere e sto cercando di indirizzare i fondi stanziati verso progetti per i bambini vittime della prostituzione".
Wow. Sono davvero colpita. " E tu? Com'è iniziato tutto, ti va di raccontarmelo?". Sto per partire con il solito discorsetto che propino a tutti...ma mi fermo. Voglio essere sincera.
"I miei sono ricchi. Sono cresciuta in mezzo al lusso...e mi sono sempre chiesta se fosse giusto o meno sprecare cosi tanto. Non fraintendermi...sono persone stupende, generose...ma come la maggior parte di noi buttano via un sacco di soldi. Così ho deciso che sarei stata diversa...anche solo per compensare il loro modus vivendi. Al liceo ho a vendere i regali che mio padre mi faceva e a devolverli ad un'associazione umanitaria. Per il diciottesimo mi ha comprato un'auto costosa. L'ho venduta, ho optato per una cosa più economica e con la differenza ho adottato una famiglia che con quella cifra sta mantenendo agli studi i figli, sta pagando le spese mediche. Ho scelto di fare economia...e quando ho finito ho cercato lavoro in una Onlus. Mi piacciono i numeri...sono brava...e mi permettono di aiutare, tutti i giorni, le persone meno fortunate di noi. Con gli anni ho imparato a sentirmi meno in colpa per le cose che abbiamo. Vivo con più leggerezza il fatto di avere una casa, o spendere soldi per i viaggi. Però...cerco sempre di ridurre gli sprechi e di far si che, da ogni cifra che spendo, esca un qualcosa per gli altri".
Filippo mi guarda attentamente.
"Io non credo che dobbiamo sentirci in colpa. Credo nella reincarnazione...nel karma...o comunque ho fiducia nell'universo. Quindi mi godo quello che ho perché evidentemente, almeno in questa vita, deve essere cosi. Se una cosa mi piace me la compro. Adoro le belle auto...mi piace vestirmi bene e circondarmi di cose costose. Questo però non mi impedisce di aiutare gli altri e cercare di migliorare il mondo".
Non mi va di iniziare una discussione troppo pesante. Avrei molto da controbattere. Ma non stasera.
"Vuoi forse dire che non ti piace la mia Pamela? Guarda che è una 4x4 scommetto che in montagna funziona meglio di quel carrarmato che ti ostini a guidare".
Filippo si mette a ridere. La miseria, quanto è bello. So che non è da me, ma avrei voglia di baciarlo. Di esplorare quel fisico statuario in ogni centimetro. Ok...calma. Basta bere.
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Da Milano fino a Bangkok
ПриключенияAnna è il prototipo della ragazza alternativa Milanese: indossa Birkenstock, pantaloni etnici e ha una vera avversione per tutto ciò che è moda, design e lusso. D'altronde il suo nome è un palindromo e lei è sempre stata il contrario rispetto alla s...