Capitolo 30

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Junta arriva in pochissimo tempo. Le raccontiamo l'accaduto e anche lei scoppia in lacrime, abbracciandomi fortissimo.

Sotto la minaccia del coltello l'uomo ci rivela di essere il padre dei gemelli. Confessa che un uomo bianco, elegante, gli ha dato duemila euro per consegnarli uno dei suoi figli. Il giorno dell'inizio dell'attività, di buon'ora, è uscito di casa con entrambi i gemelli. Ha affidato Veradis a una donna e poi ha accompagnato Atid alla scuola.

"Com'era questa donna?"

"Era una bianca, elegante con i capelli corti".

"Dove li hanno portati?"

"Non lo so. Ho preso i soldi e non ho chiesto nulla. Per noi duemila euro sono tantissimi...".

Io, Filippo e Junta ci guardiamo atterriti. Ma che diavolo sta succedendo? E soprattutto...la donna era Caterina?

Filippo prende in mano la situazione.

"Ragazze... abbiamo scoperto qualcosa di grosso. Dobbiamo tenere quest'uomo in ostaggio, affinché non parli. Junta dove posso acquistare una pistola? Bisogna scoprire dove sono nascosti i bambini e trovarli prima che sia troppo tardi. È ovvio che i nostri capi siano coinvolti...è meglio se facciamo finta di nulla. Domani mattina ci dividiamo. Voi andate dalla mamma dei bambini e la fate trasferire nel centro. Io cerco di procurarmi delle armi e di scoprire qualcosa in più".

Chiudiamo il nostro ostaggio in un ripostiglio e ci separiamo.

La giornata passa vorticosa. Io e Junta recuperiamo la mamma dei bambini, le spieghiamo la situazione e, insieme alla nonna, la scortiamo al centro, dove starà al sicuro.

Filippo, invece, ha radunato una piccola squadra. Un paio di persone per sorvegliare l'ostaggio e due hacker.

Passiamo la serata in ufficio, cercando di forzare i computer del dottor Filippi e di Caterina. Dopo vari tentativi, in una sottocartella chiamata "vacanze invernali", troviamo tutto. 

Non ci posso credere. Sento la terra mancarmi sotto i piedi. Il dottore e Caterina hanno portato i bambini nell'isola di Koh Tao, con l'idea di venderli a un trafficante di minori...tale Mister Wung. Lo stesso Mister Wung entrato misteriosamente nel progetto. I cinquanta mila euro mancanti...sono stati spesi per il trasferimento dei bambini e per corrompere la polizia durante il viaggio.

"Ragazze...dobbiamo partire subito. Prima arriviamo...prima c'è la speranza di salvarli. Non possiamo prendere l'aereo...dobbiamo partire armati. Ci serve o un furgone...o una barca. Ci servono un sacco di soldi...e non possiamo prelevarli dalla società...se no desteremo sospetti. Io ho qualcosa...ma non basta. Potrei chiedere a mio padre...ma preferisco tenerlo all'oscuro. Mi vergogno a dirlo...ma questo punto non mi fido nemmeno di lui".

Noleggiare una nave. Affittare un appartamento a Koh Tao. Muoversi. Servono davvero un sacco di soldi. Faccio il conto dei miei risparmi. Non bastano. C'è solo una persona a cui posso rivolgermi. Papà.

"Ragazzi...ci penso io. Voi raccogliete quello che potete. Io mi attivo...".

Mi chiudo in camera e faccio il numero dei miei. Non so che ore siano in Italia...ma non mi importa.

Mio padre risponde al terzo squillo, con voce seccata.

"Papi sono io. Scusa l'ora...sto bene. Devo chiederti un favore grande...".

"Dimmi...".

"Mi serve un prestito. Ho bisogno di un sacco di soldi...e i miei risparmi non bastano"

"Anna, per favore. So che vorresti aiutare tutti quelli che vivono lì...ma non puoi fare tutto da sola. Stai già facendo molto..."

"Questa volta è diverso...".

Brevemente gli spiego la situazione e il suo tono cambia immediatamente.

"Cerco di farti avere il denaro il prima possibile. Tu però mi raccomando. Non cacciarti in nessun guaio e se hai bisogno di aiuto chiamaci".

Da Milano fino a BangkokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora