#17# W.T.F. ?!

332 17 1
                                    

Hope

Dopo essere stata interrogata da mio fratello per due ore, riguardo la faccenda del 26 a casa Tomlinson, venni lasciata libera e spensierata. Per certi versi...

Alla fin fine avevo guardato mio fratello e Felix fare la gara di abbuffata nel bel mezzo di una folla galattica, con rutti e imprecazioni a tutto spiano; quei due si erano sbaffati sei e otto hamburger di fila, ringhiandosi, come due animali, l'un l'altro. Io intanto cercavo di nascondere la mia faccia sotto alla corona di cartoncino giallo...

Quando fu eletto il degno erede della Cosmo, ovvero Fil, Rule si alzò per pagare, non accettando proteste sul fatto che offrisse per tutti e tre.
Fil, ruttando, si alzò e fece l'occhiolino alla ragazza che si era avvicinata a prendere i vassoi pieni di carta unta e abbandonata a casaccio, con quattro Coke finite e delle macchie di ketchup e maionese ovunque. Questa poverina sgranò gli occhi e arretrò...

Il ragazzo scrollò le spalle, ignaro del fatto che sembrasse una sorta di cannibale, dato che aveva le salse ancora spalmate sulla faccia; girò i tacchi e seguì la direzione di mio fratello.

Io sorrisi imbarazzata, ma pur sempre abituata a questo tipo di cose, quando si trattava di quei due idioti patentati. Mi allungai a prendere un tovagliolo reduce della lotta grugnosa per la carne e poi mi dileguai il più velocemente possibile da là, per non fare della mia faccia una sorta di manifesto, associabile a Scemo1 e Scemo2.

Mi bastava già che al bar accanto a scuola mi conoscessero come amica del "MioMigliorCliente", alias Niall...
Quando lo accompagnavo a prendere la colazione, uscivo che dovevo portargli una parte del pranzo, dato che quello della scuola non gli piaceva più di tanto. E alla fine mangiava ciò che aveva comprato E quello che si metteva sul vassoio.

Quando arrivai dietro a Fil, allungai il braccio e gli stampai il tovagliolo sulla bocca. Lui scoppiò a ridere, lanciandomi un'occhiata divertita: - Facevo così schifo? - Chiese pulendosi.

- Gli zombie sanno mangiare meglio... - Ribattei, cercando di capire perché sopportassi ancora certe figure di merda.

Il telefono nella mia tasca era rimasto in silenzioso per tutto il pranzo e non avevo nemmeno risposto al messaggio di Louis, perciò... Dovevo prepararmi ad una bella sfuriata, dato che non l'avrei nemmeno visto quel giorno.
Sarei andata da lui solo l'indomani, il giorno del suo compleanno, a portargli il regalo e a subirmi il caziatone.

Mio fratello ci raggiunse a passo tranquillo, con il suo sorriso rilassato e rassicurante: - Fatto, possiamo andare. -

Tornammo alla macchina e mi rimisi al volante, per il bene di tutta l'umanità...
Fil cercò di protestare, ma Rule gli diede del filo da torcere, elencando tutta la serie di VALIDE ragioni per le quali fosse meglio che guidassi io e non lui. In particolare sottolineò il fatto che non voleva sentirsi in "trincea" ad ogni incrocio inglese ed ogni volta che vedeva una macchina venirci incontro.

Mi limitai ad ascoltare e ridere, concentrandomi invece sulla strada appena entrai in città.
Quando arrivai alla casetta che avevo preso il affitto, Rule alzò un sopracciglio, divertito: - Beh, si vede che non sei figlia di tua madre. -

Sorrisi. La mia piccola e modesta dimora non era nemmeno un decimo della casa di nostra madre:  a me piacevano le cose semplici, ma che contenessero tanto di me; a lei invece piacevano le cose grosse e costose, ma che non parlassero affatto di lei. Casa nostra era tutta piastrellata di bianco, con le pareti chiare, tende chiare, mobili bianchi e divani in pelle bianca.... La nostra vecchia casa era sterile. Era IMPERSONALE. Era assolutamente ARIDA, come le emozioni della donna che l'aveva creata.

C'era giusto un pianoforte in camera mia e un sacco da box appeso in quella di Rule...
Se non fosse stato per noi due, quella sarebbe sembrata un modello di casa imperiale, realizzato in scala naturale e fatto per ammaliare la gente; certo, abbagliava per l'eleganza degli spazi e dell'arredamento, però una volta che ci vivevi dentro comprendevi quanta tristezza fosse racchiusa tra quelle mura e quanta poca sostanza ci fosse dentro a mia madre.

Hitboy ~ Louis Tomlinson [Ended]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora