#39# Not enough

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Hope

Sinceramente, non avrei mai creduto che un mal di schiena potesse essere così tanto terribile.

Dopo aver consegnato Louis ai ragazzi e avergli chiesto di non seguirmi quando sarei andata via con Cam, loro mi avevano ascoltata, anche se il piccolo eroe martoriato li aveva minacciati tutti di morte immediata in caso non mi avessero stalkerata per sapere se l'uomo-capra teneva le mani a posto e non cercasse contatto fisico indesiderato.
Da parte mia ovviamente, perché lui VOLEVA molto più che toccarmi e non solo i miei amici lo sapevano. Tutta la scuola era a conoscenza del malsano interesse che Cam nutriva nei miei confronti.

Per quello, in auto avevo passato tutto il tempo schiacciata contro lo sportello dietro di me, pur di non essere toccata in alcun modo e poi ero uscita dal tettucio aperto quando mi aveva bloccato dentro per fare lui il giro e venire ad aprirmi.
Insomma... Le avevo trovate tutte per stare il meno possibile a contatto con lui.

Però...

Una volta arrivati in casa, mi ero beccata uno spintone e della puttana, prima di essere sbattuta contro il muro ed essere baciata con una violenza animalesca; ad occhi chiusi gli avevo morso a sangue la lingua e rifilato un cazzotto, scappando al piano di sopra della casa e chiudendomi a chiave nel bagno.
Trascinato il mobile davanti alla porta, poi, mi ero messa dentro la vasca e avevo chiamato Megan affinché mi tenesse sveglia e vigile.

Inutile dire che avevamo parlato fino alle quattro del mattino.

Cam aveva provato a buttare giù il legno della porta e aveva strillato per la prima ora di farlo entrare, o mi avrebbe reso la vita un inferno, però Liam e Zayn mi avevano insegnato tutte le regole ed ero sicura del fatto che lui non potesse farmi nulla di fisico finché non mi aveva a quattr'occhi, perciò... Più cose c'erano fra noi e meglio era.

Capivo fosse incazzato per il calcio nelle palle e l'umiliazione pubblica subita alla fine dell'incontro, ma io non ero una sua Knockout. Rifiutavo anche solo l'idea di esserlo...
Appartenevo solo a Louis. In molti sensi.

Anche se la questione della Knockout andava un po' rivista, dopo il suo diploma.

In conclusione: mi ero svegliata alle sette e mezzo, con un gran mal di schiena e un rubinetto piatato nel collo.
E avevo aperto gli occhi solo perché la vibrazione del mio cellulare mi aveva solleticato le parti basse sulle quali era appoggiato.

- Ehi! - Urlò Louis, incazzato.

Stropicciai gli occhi e cercai di mettere a fuoco quello che avevo di fronte, ritrovandomi in una vasca triangolare abbastanza grande da poter ospitare almeno tre persone tranquillamente; le piastrelle erano bianche e di prima mattina accecavano gli occhi.

Mi misi seduta lentamente, mugugnando. - Ehi... - Borbottai, ancora mezza rincoglionita.

Sentii dei grugniti e delle imprecazioni da parte del castano, con la voce di Niall in sottofondo e Liam che invece gli urlava di stare a letto. - Mi spieghi perché non rispondevi?! Cazzo, mi hai fatto venire un colpo! - Continuò e ci fu un istante di silenzio, prima che piagnucolasse e mandasse a fanculo Liam, che doveva averlo lanciato a letto. - Oggi non ci sarò a scuola... -

- Non penso di andare intanto. - Sospirai, allungandomi tutta e gemendo per il male. - Sono a pezzi... Porco lama. -

- Ti ha toccata?! Che cazzo ha... -

Ridacchiai. - Ho dormito nella vasca da bagno e ho un mobile davanti alla porta. Tranquillo. - Lui respirò profondamente e mi chiese di raccontargli cosa fosse successo.

Hitboy ~ Louis Tomlinson [Ended]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora