#29# *74 Messages*

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Hope

Bianca Jackins era la donna più tenace che ci fosse su quel pianeta: mi aveva chiamato almeno venti volte dopo quella sera; aveva inviato 74 messaggi dal contenuto bizzarro e si era perfino fatta trovare davanti al portone della scuola, una mattina.

Inutile dire che avevo chiesto a Zayn di farmi scavalcare il muretto sul retro della proprietà pubblica...
Niall e Liam mi avevano preso in giro tutto il giorno per il fatto di aver piantato una facciata contro i mattoni dell'ostacolo, mentre Louis aveva innescato la modalità da mamma-chioccia, controllando che non avessi tagli o altro.

Megan si era presa una settimana sabbatica per aggiustare le scartoffie burocratiche sul permesso di soggiorno e la residenza, tutto mentre stava da Zayn.
Lui era felice. Parecchio negli ultimi tempi...

E mi stava anche col fiato sul collo da quando avevo raccontato parte della mia storia ai ragazzi. Sapere di Bill e del tentato stupro li aveva scandalizzati un po', però non erano stati poi così invadenti da chiedermi il perché e il come degli eventi.
Non avevano voluto i dettagli. Non avevano preteso che parlassi.

Semplicemente avevano ascoltato quel riassunto fatto in meno di dieci minuti. Avevano accettato di accontentarsi di quello che gli stavo rivelando, prendendo solo la mano e non tutto il braccio, come invece molti altri avrebbero fatto. (Harry aveva aperto la bocca un paio di volte per chiedere qualcosa forse, ma doveva essere stato incenerito da Lou, perché alla fine non aveva proferito parola...)

Qualcuno, tipo Liam, non l'aveva presa benissimo... Al termine del mio monologo era rimasto talmente scosso che Sophia gli aveva dovuto preparare una camomilla per calmarlo e farlo smettere mi mormorare qualcosa come "Oh mio signore"...

Fu liberatorio per me: la ragazza acida e stronza che spiega come mai sia diventata così apatica, come le gioie della vita l'abbiano resa la più fredda e diffidente delle persone.

Ripensai al fiume di parole che avevo rigettato in faccia a mia madre e sorrisi soddisfatta.

"Odio fare la modella. Odio stare sui set, nei tuoi stupidissimi Country Club del cazzo e frequentare gli snob di merda che chiami amici. Non sono e non sarò mai come te."

"Volevi la figlia perfetta? Non l'avrai. Non da me. Cercati qualcuna che sia più disponibile a leccarti il culo e prostituire il suo corpo davanti a dei flash di merda! "

La mia carriera da attrice era finita. Da quel momento in poi sarei stata libera come non mai: libera di dire tutte le parolacce davanti a chiunque; libera di scegliere i posti da frequentare e gli amici; libera di perdermi in una relazione e di comportarmi come l'adolescente che ero; libera di respirare e vivere.

"Non ci sei mai stata e non voglio che tu cominci ora. Esci dalla mia vita e lasciami in pace. Non tornerò a fare la modella, né tantomeno a casa con te. Rimarrò qua e basta."

Avevo avuto il coraggio di parlare, finalmente. Dopo tanto tempo e dopo tutta la violenza psicologica che avevo subito per mano di Bianca, avevo parlato e le avevo fatto vedere le cose dal mio punto di vista. O almeno... Ci avevo provato.
Le avevo chiuso le porte della mia vita in faccia, facendole capire che non sarebbe mai più stata la benvenuta: tagliati i ponti, per me, non avrebbe mai potuto rimediare a nulla.

Doveva capire che non poteva più manovrarmi come voleva lei.
Rule aveva fatto un buon lavoro con me: in quei pochi mesi che la grazia ci aveva concesso, il mio caro fratellone aveva forgiato un carattere combattivo e forte, in grado di tenere testa alla più ostinata delle donne tiranno.

"Io me ne vado. Quando tornerò in questa casa, di te non ci dovrà più essere nemeno l'ombra; non voglio rivederti, né parlarti, né ricevere tuoi messaggi o e-mail. Non voglio che tu ti intrometta più nella mia vita. Voglio prendere le mie decisioni da sola. Lontana da tutta la merda che ti porti dietro."

Hitboy ~ Louis Tomlinson [Ended]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora