#8# Penitenza

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Hope

In meno di tre minuti arrivammo e scesi senza proferire parola, con un balzo agile, per fuggire verso il vialetto di casa mia, scavalcare la staccionata bassa e arrancare furiosamente verso la porta. Litigai con le chiavi qualche istante, ma ce la feci e quando aprii la porta vidi lo schermo del PC illuminato dalla chiamata su Skype.

In un nanosecondo fui su di esso e feci appena in tempo ad accettarla, prima che staccasse la connessione: - Rule! - Guardai il volto di mio fratello comparire sul dispay e scoppiai in un pianto di nevrotica sollevazione.

- Cristo, Hope! - Mi chiamò, preoccupato. - Stai bene?! Ti prego, dimmi di sì... -

Annuii veloce: - Sì... Io... Ero fuori e avevo perso la cognizione del tempo... Pen... Pen... -

Sorrise dolce, scoppiando a ridere qualche istante dopo: - Ce la fai sempre, piccola canaglia. E anche questa volta sei arrivata in tempo. -Disse.

Lo guardai, asciugandomi le lacrime con le maniche della felpa che indossavo, poi tirai su col naso: - Hai... Hai tagliato i capelli... - Notai e lui sollevò gli occhi come per guardare che ci fossero ancora.

Ma la sua testa era stata rasata di recente, dato che i suoi capelli biondi erani lunghi un centimetro o due al massimo, quando prima li aveva sempre tutti sparati per aria, con i loro otto o nove centimetri di ribelle disordine sexy.

- Già, sono molto caliente anche così però, vero? - Chiese, ammiccando e scoppiai a ridere.

- Sexy come sempre, Rule. - Risposi, rilassandomi.

- Mmmm, grazie. Non vedo l'ora che sia Natale per il congedo, così ti vengo a trovare, piccola. - Sorrise, allungando una mano verso lo schermo e io sorrisi, perché perpecepii di nuovo la sensazione della sua mano sulla mia guancia, quando cercava di consolarmi. I suoi occhi poi si spostarono verso la direzione della porta: - Ehi, hai degli amici. -

Guardai nella sua inquadratura, che riprendeva me e alle mie spalle i due ragazzi della macchina: - Ah, sì. Rule, loro sono Zayn Malik, ... - Indicai il ragazzo dalla pelle olivastra, con il ciuffo biondo. - ... e Louis Tomlinson. Sono all'ultimo anno del Melburn. -

- Ma non ti fai mai degli amici della tua età?! - Mi guardò severo e mi strinsi nelle spalle, scuotendo la testa.

- Lo sai che non mi piacciono quasi mai. - Risposi. - Loro... Sono... - Li guardai un attimo, per poi tornare a Rule. - Più simpatici, ecco. -

Dallo schermo vidi Zayn che faceva il segno della vittoria e Louis che sorrideva, furbo.

- Vi state prendendo cura voi di mia sorella, allora? - Fece quel coglione di mio fratello.

- SORELLA?! - Urlarono in coro e io sospirai, passandomi una mano sulla faccia.

- Siamo troppo diversi per sembrare fratelli. - Risi. - Tu troppo palestrato e rasato e io con pochi tatuaggi e i capelli blu... -

Anche Rule rise: - Già, forse hai ragione. Non dovevi togliere quello schifo di colore, a proposito? -

Spalancai la bocca, offesa dalla sua affermazione: - Ehi! Io non ho giudicato il tatuaggio inquietante che ti sei fatto sul culo! -

- Weh, weh! Vacci piano! Il mio Cobra non è inquietante! -

- Oh, dobbiamo parlare di dove arriva la coda?! - Ribattei scocciata. - Meglio i capelli blu! -

- Allora... Sono gusti personali e la coda è sfumata, perciò non arriva da nessuna parte! - Esclamò ridendo.

Sì.... Come no... L'avevano sfumata perché il tatuatore si era rifiutato di continuarla in mezzo alle sue chiappe, ecco perché era sfumata. E io avevo assistito all'orribile spettacolo di mio fratello con un tanga, quel giorno. Già, perché aveva pensato di approfittarne per provare l'ebrezza di un filo in mezzo al culo, con la scusa che doveva farsi diesegnare una natica.

Hitboy ~ Louis Tomlinson [Ended]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora