#24# +Ricordi cancellati+

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Hope

Quando io e Louis camminavamo per strada, o nei corridoi della scuola, la gente non sapeva più che pesci pigliare: una con un gesso e l'altro martoriato di lividi, che piano piano stentavano comunque a scomparire. Eravamo due fenomeni da baraccone, insomma.

Le cose, quella settimana, erano andate discretamente bene, nonostante le lezioni pesassero più del solito e il carico di verifiche stimato in sette giorni era stato di dodici.
Una cosa disumana insomma... I professori dicevano tutti che lo facevano per dividerci la mole di lavoro, ma il problema era che lo dicevano TUTTI, mettendoci verifiche ed interrogazioni negli stessi giorni.

Sembrava un piano di coalizione contro noi poveri studenti...

Lo studio con Lou però dava i suoi frutti, soprattutto di matematica, dato che l'insegnante mi aveva consegnato un foglio sul quale troneggiava una splendida B+ e io avevo praticamente urlato di gioia, alzando il foglio al cielo e facendo finta di asciugarmi una lacrima di commozione.
Cloe era scoppiata a ridere, dandomi della svalvolata, ma FANCULO, ero felice e avrei anche corso una maratona per dimostrarlo.

Okay, magari la maratona da scuola a casa, per raggiungere il mio adorato letto e riposarmi un po', finalmente.
Però era pur sempre una maratona.

Avevo sentito Megan il giorno prima e, dopo la B+, lei mi aveva dato un'altra ottima notizia, dicendomi che quella sera sarebbe atterrata nell'areoporto vicino a Bratford e che sarebbe venuta a stare da me per le vacanze invernali che il suo college privato le aveva concesso.
Avrei anche rivisto la mia migliore amica dopo così tanto tempo!

L'unico problema? Zayn, vedendo il mio compito, aveva urlato "Pigiama Party a casa Jackins!" E tutti i ragazzi, a pranzo, erano saltati sulle sedie, allegri.

Tutti tranne Lou,ovviamente, dato che li voleva fuori dalle palle, perché era solo merito suo se avevo passato il test e voleva essere lui a festeggiare con me, portandomi fuori a cena per celebrare il mio successo. Solo. Solo lui. Con me.

Due. Uno più una.

Ma sapeva fare meglio di me i calcoli e purtroppo saremmo stati in otto, quella sera, comprendendo Cloe e Sophia. Nove con Meg, che sarebbe arrivata alle undici, più o meno.

- Jackins! MUOVI IL CULO! - Mi strillò il professore di educazione fisica.

Ginnastica il lunedì era veramente illegale, ma purtroppo nulla poteva distruggere il mio buon umore, perciò scrollai le spalle e cominciai a correre; volevo aspettare le mie due amiche, ma lui non sembrava essere d'accordo con me e mi maledissi per essermi cambiata così velocemente, senza aspettarle, mentre le mie gambe cominciavano a muoversi da sole.

Quel giorno ci avevano fatto mettere la tenuta invernale, perché ci avevano portato nella sede secondaria, al coperto, ma senza riscaldamento funzionante.

C'era un anello per l'atletica all'esterno, mentre al centro si allargava un ovale con il pavimento di plastica morbida e molti attrezzi.
Le pareti erano fresche di ristrutturazione, ma così non sembrava essere per i giganteschi soffioni appesi ad esse, che parevano essere usciti dalla seconda guerra mondiale, pieni di ammaccature e pezzi staccati, che potevano cadere da un momento all'altro in testa ai poveri sciagurati che ci passavano sotto.

- Jackins, scattare! - Urlò di nuovo quell'odioso uomo.

Sbuffai e accelerai il passo, sentendomi perforare da quegli occhi grigi severi ed esigenti.

Il fischietto emise tre lunghi trilli, segno che dovevo aumentare ancora e così feci. Nemmeno mi resi conto della folla che si era radunata al centro della pista e di tutte le altre ragazze che mi stavano fissando a bocca aperta, mentre correvo; bruciavo sempre più ossigeno ad ogni falcata che prendevo, sempre più veloce, mentre lasciavo che la mente si svuotasse da tutto quanto.
Mi era sempre piaciuto correre, anche quando era mia madre ad obbligarmi a farlo, per via del lavoro da modella e del fatto che dovessi mantenere una certa linea, secondo i suoi canoni; però quando Rule mi aveva beccato con le lamette, aveva deciso per me che l'attività spompa-polmoni sarebbe finita lì e che non ne avrei praticata più per molto tempo.

Hitboy ~ Louis Tomlinson [Ended]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora