Epilogo

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Hope

Il rientro "a casa" fu fantastico: volare con mio fratello seduto accanto e Fil dietro di noi, che intratteneva una povera sconosciuta con una conversazione su Maraya Carry.

Non mi azzardai mai a voltarmi e controllare che espressione avesse la poverina, ma immaginai dal russare, che dopo venti minuti si era addormentata. Anche perché aveva la veneranda età di sei anni e mezzo...

Johannah e Daniel avevano fatto un lavoro eccezionale durante il processo, prima e dopo. Non sapevo come, ma Dan centrava molto più di lei per quanto riguardava il "prima" dell'udienza in aula.
E quando eravamo saliti sull'aereo mi aveva messo di fronte una chiavetta usb, che conteneva qualcosa che "avrei gradito vedere".

Nonostante la curiosità fosse tanta, avevo resistito fino a che Rule non si era addormentato e poi avevo preso in prestito il PC di Lottie per guardare di che si trattava. All'interno c'erano solo quattro file video, ognuno con un nome diverso: Liam, Niall, Harry e Louis.

Vedendo l'ultimo nome, capii finalmente di cosa si trattava: erano video testimonianza mandati al giudice prima del processo preliminare, nei quali dovevano aver raccontato la mia storia. E quello spiegava perché in aula, ad un certo punto, mi fosse stato fatto vedere un fotogramma di Lou.

Il primo che guardai fu quello di Harry, che era anche il più corto: parlava di com'ero a scuola ed in particolare dell'episodio del compleanno, che lo aveva colpito di più. Spiegò esattamente ciò che avevo raccontato io a loro e poi ringraziò l'esaminatore per la disponibilità ad aver visionato il video.

Il secondo fu quello del folletto irlandese, che per la seconda volta in vita mia, vidi serio e composto, nonostante la maglia con l'unicorno rosa stampato sopra.
Niall parlò del mio carattere e di come fossi migliorata a livello di "socializzazione" mano mano che passavano le settimane e io mi liberavo della mia vecchia vita.

Poi fu il turno di Liam, fraterno e molto puntiglioso nel descrivere il mio modo di reagire agli eventi, a tutto quello che era capitato nel periodo che avevamo condiviso insieme.

La chicca la tenni per ultima: Louis e la sua parlantina melodica, con quella nota graffiata in certi punti, si dilungarono a dismisura su ogni dettaglio che ricordava di me; riportò per filo e per segno ogni mia confidenza, dalle cicatrici dell'autolesionismo, al foglio con la rigida dieta che aveva visto sul frigorifero di casa mia. I miei scleri, i pianti, le fughe e le litigate con mia madre.
Mostrò foto fatte col cellulare mentre dormivo, nelle quali si vedevano le linee frastagliate sulla mia pancia e poi il bellissimo cinque che avevo avuto in faccia.
Riportò il mio tatuaggio e ne spiegò il significato, così come glielo avevo descritto io...

Ed insomma...
Dimostrò di conoscermi molto più di Bianca Jackins e qualsiasi altra persona all'infuori di Rule, Fil e Meg.

Mentre lo guardavo parlare mi accorgevo di quanto si sforzasse di essere preciso e, allo stesso tempo, quanto gli venisse naturale ricordare tutto quello che mi riguardava. Dalle stronzate, alle cose più serie.
La dimostrazione perfetta di quanto ci tenesse a me.

- È uno schermo, smettila di accarezzarlo come fosse Colica. - La voce sommessa di Rule mi fece sobbalzare e le cuffie mi volarono via.

Fui tuttavia abbastanza veloce per recuperarle al volo ed evitare che cadessero, rompendosi.
Mio fratello rise e aprì del tutto gli occhi, guardandomi con quel l'azzurro chiaro che aveva preso dal padre. - Perché l'hai lasciato? Ricordamelo, visto che non penso di aver compreso quanto sia idiota mia sorella... -

Il dito di Fil spuntò da in mezzo si nostri sedili. - Molto. - Disse, rispondendo alla domanda di Rule.

Cercai di mordergli quel lungo stecco di carne, ma lo ritrasse più velocemente della chiusura della mia mandibola, strillando come una femminuccia.
Io sorrisi soddisfatta. - Non sono affari vostri, perciò smettetela di stalkerizzarmi. -

Hitboy ~ Louis Tomlinson [Ended]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora