Lottano ragione e sentimento - Mattia.

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Stavamo preparando le valigie,tra un paio di giorni sarei tornato alla vita di sempre e un po ne avevo paura.
Qui in Toscana mi ero creato la mia gabbia dorata fatta di dubbi,d'incertezze e di malesseri,tutte emozioni negative che però mi ero voluto io e con cui avrei dovuto fare i conti anche a casa,anzi anche di più.
Io e Emma avremmo sicuramente condiviso la stessa città e non ero pronto per rivederla,non dopo tutto quello che le avevo fatto.
Piego tutta la mia roba in questa valigia piccola per un soggiorno di un mese,avevo portato poco con me materialmente,meno ancora a livello emozionale. Avevo lasciato la mia testa e il mio cuore con lei,insieme alle nostre paure,ai nostri tormenti. Tra le mani la maglia con la scritta "CIAONE" che mi aveva fatto spedire fino a qui,la piego e mi sembra di sentire ancora il suo profumo,sì mi aveva regalato proprio la sua.
Sapeva dove stavo ma non aveva mai avuto il coraggio di chiamarmi,di farmi domande,i nostri confronti erano quei due/tre minuti di conversazione notturna,quelle poche domande che lei mi faceva e a cui io non rispondevo mai. Lei c'era ancora,nonostante tutto e io lo sapevo,lo percepivo ma continuavo a stare con Micaela,forse perché sarebbe stata la via più facile,meno in dolore,ma il dolore ce l'ho ugualmente quindi che senso ha stare male,stare male con lei e senza di lei. Cercavo le risposte a tutto questo chiuso in questa casa con i miei pensieri ma non ho trovato altro se non nuove domande. Micaela stava ore ed ore in bagno,poi sdraiata,poi al cellulare,poi di nuovo sdraiata. Si assentava spesso per qualche ora e tornava strana,agitata,ma non mi sono mai chiesto cosa avesse,non mi importava. Le chiedevo solamente "tutto bene?" Lei stentava un "sì" e la conversazione finiva lì. La guardavo negli occhi e al contrario di Emma non riuscivo a percepire la sua essenza,non vedevo nulla che mi somigliasse,ma lei era dolce,sapeva come arrivare a toccare i punti giusti del mio carattere e senza fare nulla ero ancora suo,da sette mesi,senza capirne il motivo ma era solo questo che volevo forse non c'erano domande da farmi con lei,lei era questa,nel bene e nel male.
Rudy aveva voluto la mia partecipazione ad una delle serate del dj on stage,io ne ero entusiasto. Una buona occasione per tornare ad avere un contatto col pubblico e per esibirmi,iniziare a far vedere i miei miglioramenti dopo giornate intense di studio con i miei musicisti. Cantare era la mia gioia,tutto ciò che mi dava felicità nonostante la mia vita stesse cadendo in frantumi,la musica mi salvava,sempre!
Micaela era venuta con me,la sera prima avevamo scopato e subito dopo mi chiese se potesse venire con me a Riccione,accettai,non avevo voglia di sentirmi solo,non me lo meritavo.
Era nel backstage insieme allo staff,io mi ero allontanato per delle interviste radiofoniche e per parlare un po con Rudi e ringraziarlo dell'invito.
Quando mi presentò una ragazza dai capelli color celeste,che mi sembrava di aver già visto da qualche parte. "Questa è Tina Baffigo una delle nostre dj più apprezzate" disse Rudi. "Piacere,anche se ci conosciamo già." rispose lei.
"Vi lascio chiacchierare tranquillamente,chiedono di me." Rudi ci lasciò soli,avevo capito chi era. Era la migliore amica di Emma,apriva i suoi concerti ed era anche amica della mia sorellastra Ema.
"Quindi lo stronzo sei tu,se ci fossimo conosciuti in maniera diversa due schiaffi non te li avrebbe tolti nessuno!"
mi disse scherzando.
"È questo quello che si dice di me?"
"Hai spezzato il cuore alla mia migliore amica,pensare questo mi sembra il minimo."
"Non mi sembra di doverti alcuna spiegazione!" "Emma me lo aveva detto che eri tosto!"
"Cosa stai provando la mia resistenza?"
"No,abbiamo solo iniziato col piede sbagliato,mi piaci Mattia."
"Anche tu mi piaci."
"Quindi se una sera di queste io ti invitassi ad una serata dove casualmente ci sta anche Emma accetteresti di venire?"
"Sì accetterei."
Sfila una penna da un tavolo lì vicino e mi scrive il suo numero nel retro del pass del backstage.
"Per te sarò solo Baffy."
Ci si vede.Comunque devi dire alla tua fidanzata che gli shorts di jeans fanno troppo liceale."
Tina non mi diede neanche il tempo di risponderle,mi strinse la mano e andò via.

Dopo poco Micaela mi raggiunse ma fortunatamente non aveva visto nulla.
"Ho deciso che non voglio più partire per Roma" le dissi.
Ogni tanto mi piaceva mettere alla prova la sua resistenza,ero uno stronzo lo sò ma avevo bisogno di essere il più forte almeno con lei.
" Io ho avvisato mio padre che sarei tornata in serata."
"Infatti ho detto che resto,da solo."
"Se hai bisogno di giorni per lavorare e scrivere in tranquillità lo capisco,ripartirò da sola."
"Ho bisogno di stare da solo,stop."
"Non capisco dove vuoi arrivare."
" A suscitare in te una reazione che non arriva mai!"
"Ma si può sapere cosa vuoi da me eh? Vuoi lo scontro? Vuoi le trombate o vuoi il silenzio? Io non posso essere tutto quello che vuoi Mattia.
Ho accettato di seguirti con la convinzione che ammassi un'altra donna e lo sò che quando facciamo sesso pensi ancora a lei."
"Io non ti ho obbligato a seguirmi."
"Ma mi hai detto che avevi bisogno di me e io l'ho fatto senza chiederti nulla in cambio."
Micaela trattiene a stento le lacrime e sta per andare via,la blocco da un braccio.
"Non volevo ferirti davvero,ma ho bisogno di tempo."
Così lei mi guardò un ultima volta,prese le sue cose e partì per Roma. Io ero tornato a casa mia in Toscana,mi ero messo comodo e stavo per cenare.
"Mi hai distrutto la vita."
Era un messaggio di Micaela,e io non avevo alcuna voglia di risponderle.
Avevo visto che Emma era in Emilia dai famigliari di Francesca,vedere che stava cercando di andare avanti nonostante tutto mi rendeva felice.
Avevo deciso di non chiamarla al solito orario stanotte.
Ceno e accendo la tv quando ad un certo punto vedo il mio Samsung accendersi e vibrare.
Non avevo la minima idea di chi potesse essere,avevo dato la buonanotte a tutti e speravo non si trattasse di una chiamata per qualcosa di grave che era successo. Era un numero che non conoscevo,un numero fisso,un prefisso emiliano.....

La risposta é negli occhi 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora