Capitolo 11

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Mi sveglio di colpo verso le 8AM quando sento suonare il telefono di casa.
Nessuno si sveglia per andare a rispondere, quindi mi alzo senza svegliare Daniel e scendo.
«Debra?» dice un uomo.
«No, sono sua figlia Alexis. Chi parla?» chiedo.
«Alexis? È tanto tempo che non sentivo la tua voce.» dice.
«Posso sapere chi è lei?» dico ridendo, poi mi giro e dietro di me c'è Gary.
«Sono tuo padre Alexis.» dice quell'uomo.
Non riesco a parlare ed ad un certo punto mi cade il telefono dalle mani e scoppio a piangere.
«Alexis, stai bene?» dice Gary.
Ma io non riesco a dire una parola.
Devid prende il telefono e dice: «Pronto, chi parla?..... No, non sono Jake. Sono Gary....... Secondo lei come può stare sua figlia?» poi attacca e viene da me.
Gary è davanti a me che cerca di farmi parlare ma io non riesco.
Quell'uomo ha il coraggio di chiamare a casa nostra e rivolgerci ancora la parola.
«QUALCUNO VENGA, ALEXIS STA MALE.» urla Gary.
Arrivano tutti e chiedono cosa è successo.
«Ha risposto al telefono ed era suo padre.» dice lui guardando mia madre e poi Jake.
Bho, sono rimasta tipo "traumatizzata" o come si dice.
«Adesso la accompagno in camera sua e lasciamola un po' sola.» dice Daniel.
Mi accompagna di sopra e mi fa sdraiare sul letto, mentre usciva mi squilla il telefono.
«È Ryan, rispondo?» chiede Daniel.
Gli faccio segno di no e lui mi chiede se può andare o ho bisogno di qualcosa.
Riesco a dirgli: «Resta.» e lui si sdraia di fianco a me.
«Alexis ascolta, so che non vuoi più parlare con tuo padre dopo che lui se n'è andato. Quindi sappi che se prova a ri contattarti ci penserò io a lui. Ti voglio bene.» mi dice.
Io gli sorrido e mi accoccolo a lui.
«Ei ragazzi, venite a pranzare o no?» chiede la mamma svegliandoci entrambi.
Io dico di no e che voglio restare sola, lo stesso fa Daniel dicendo che se voglio restare sola va di là e torna dopo.
«No no, ti prego resta ancora qui con me.» lo prego.
Decidiamo di guardare "Twilight" e, come sempre, mi addormento.
È bello addormentarsi tra le sue braccia e con la testa appoggiata sul suo petto.
«Alexis, hai dormito un casino. È già ora di cena, andiamo a mangiare.» mi ordina.
Non me lo faccio ripetere due volte e scendiamo.
Nessuno chiede niente e sono grata a tutti per questo.
Subito dopo vado in camera mia e mi addormento.

Uno splendido disastro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora