capitolo 29

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Ho puntato la sveglia alle 7AM perché così mentre andavamo verso l'aeroporto portavamo Jade a scuola.
Mi alzo e vado a svegliarla.
I ragazzi già si stanno preparando quindi vado in bagno e inizio a prepararmi.
Poi mentre stavo prendendo le ultime cose è entrato Daniel in camera mia.
«Sei pronta amore?» mi chiede.
«Pronta.» dico prendendo la borsa e la valigia.
«La prendo io la valigia.» dice e io gli sorrido.
Scendo e trovo Matt, Devid e Jade in cucina a fare colazione.
«Voi volete qualcosa?» chiede Matt a me e Daniel.
Noi gli facciamo segno di no e aspettiamo che finiscano di mangiare.
Appena saliti in macchina Jade si è messa in mezzo tra me e Daniel e ci ha tenuto la mano fino a quando siamo arrivati a scuola.
«Vi voglio tanto bene. Tornate presto.» dice abbracciando prima me e poi Daniel.
«Anche noi te ne vogliamo.» dico io e poi scende accompagnata da Daniel.
Poi Matt si dirige verso l'aeroporto e arriviamo dopo circa un'oretta.
Arrivati all'aeroporto Matt e Devid aiutano Daniel a scaricare le valigie e poi ci salutiamo.
«Appena arrivate fatecelo sapere e fateci sapere anche quando tornate.» dice Devid.
«Sì tranquillo, salutatemi tutti.» dico abbracciando prima Devid e poi Matt.
E poi loro abbracciano anche Daniel.
«Abbraccio di gruppo!» dice Matt e tutti ci abbracciamo.
«Ora dobbiamo andare.» dice Daniel, poi entriamo e andiamo a sederci dentro.
Mentre aspettiamo scrivo a Leah, Arabella, Carly, mamma e papà che fra poco ci imbarcavamo sull'aereo.
«Piccola dobbiamo andare.» mi dice Daniel.
«Andiamo allora!» dico io sorridendo.
Dopo esserci seduti tremavo.
«Stai bene?» mi chiede.
«Sì tranquillo, è solo che è la mia prima volta in aereo.» dico.
«Ma va stai tranquilla, chiudi gli occhi e non pensarci.» dice dandomi la mano e un bacio.
Quando siamo decollati ho stretto la mano di Daniel ma poi ho guardato dalla "finestrina" e mi divertivo come una bambina, subito dopo una hostess è passata a darci da bere e per chi voleva da mangiare.
Io ho preso solo un goccio d'acqua e poi mi sono addormentata, ma mi sono svegliata subito.
Quindi ho pensato a che ora dovevamo arrivare: siamo partiti alle 9AM da Cleveland, dovremmo arrivare vero le 11/11.30AM.
Mi giro verso Daniel che sta guardando un giornalino di moto, mi appoggio sulla sua spalla e guardo insieme a lui il giornale.
«Ei piccola, pensavo stessi dormendo.» dice lui mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
«Ho provato ma non riesco.» gli dico.
«Quanto vuoi restare a Miami?» mi chiede mettendo via il giornale e guardandomi.
«Uhm... non lo so, dipende come mi trovo. Tu invece?» 
«A me piace molto Miami, non è la prima volta che ci vado.» ammette.
«Davvero? Non lo sapevo. Di solito cosa fai?» gli chiedo.
«Vado un po' dappertutto.»
Dopo un po' lui è riuscito ad addormentarsi ma io no quindi ho preso il suo giornale e ho sfogliato un po' di pagine e poi ho guardato ancora fuori dalla "finestrina" anche se avevo un po' di vertigini.
Finalmente sono riuscita ad addormentarmi anche io dopo un oretta.
«Amore svegliati, stiamo per atterrare!» dice Daniel muovendomi le braccia.
Apro gli occhi e vedo che ci stiamo abbassando sempre di più, prendo le mani di Daniel e le stringo fino a quando non tocchiamo terra.
«Avvisiamo i gentili passeggeri che siamo arrivati a destinazione.» dice una hostess.
Scesi dall'aereo siamo andati a recuperare le valigie e poi siamo usciti a cercare un taxi.
«Dove vi porto?» chiede il taxista mentre carica le valigie nel bagagliaio.
«Qui.» indico la via scritta sul mio telefono che mi ha scritto ieri sera mia nonna.
Staremo dai miei nonni paterni, tanto i nonni materni abitano di fianco.
Quando arriviamo davanti a casa dei miei nonni prendiamo le valigie, e, mentre Daniel paga il tassista, io ne approfitto per chiamare a casa, mamma, papà, Arabella e Isabell per avvertire tutti che siamo arrivati a Miami.
«Piccola, con chi parlavi?» mi chiede Daniel quando si avvicina.
«Ho chiamato tutti per avvertire che siamo arrivati, anche Isabell.» rispondo.
«E ora? Qual è la casa dei tuoi nonni?» mi chiede poi.
«Ehm... non lo so... era tanto che non venivo, non mi ricordo...» confesso.
«ALEXIS?!» sento urlare e quando mi giro vedo mio nonno materno.
«NONNO!» urlo e corro ad abbracciarlo.
«JENNIFER, MARY, BOB... CORRETE QUI!» urla poi il nonno.
«Cosa succede Michael?!» chiede sua moglie Jennifer, nonché mia nonna.
«GUARDATE GUARDATE!» urla e mi indica.
«AMORE!» urla mia nonna.
«LA MIA PRINCIPESSA!» urla l'altro nonno.
«TESORO!» urla l'altra mia nonna.
Mi abbracciano uno alla volta e poi gli presento Daniel.
Poi ci fanno entrare in casa e, mentre loro preparano il pranzo e la tavola, noi andiamo a sistemare le valigie nella nostra camera e a rinfrescarci un po'.
*toc toc*
«Sì?» dico io.
«Tesori, è pronto il pranzo.» ci avvisa la nonna e quando scendiamo ci sediamo.
«Allora? Come state? A vada tutto bene?» ci iniziano a fare mille domande, ma io non posso che essere felice di essere finalmente lì con loro, mi mancavano tanto.
«E come mai non sono venuti anche Jake e la sua fidanzata?» chiede nonna Mary.
«Nonna vedi... Jake non accetta il fatto che io e Daniel stiamo insieme, abbiamo discusso e non ci parliamo più da alcuni giorni...» confesso.
«Oh cara mi dispiace... vedrai che tuo fratello si accorgerà di quanto vi amate e di come state bene insieme e lo accetterà!» mi rassicura la nonna.
«Ragazzi vi dobbiamo dire una cosa...» dice nonno Bob.
«Che cosa?» chiedo.
«Noi avevamo organizzato da tempo di fare una specie di vacanza in Italia tutti e quattro insieme. L'aereo ce l'abbiamo domani, ve lo volevamo dire... solo che eravamo così felici che tu venissi qua da noi con il tuo ragazzo e quindi non te lo abbiamo detto...» confessa il nonno.
«Ah... quindi ci dobbiamo cercare un hotel?» chiede Daniel.
«Assolutamente no! Voi due starete qui in casa! E potrete usare la macchina di nonno Bob!» dice nonna Mary.
«Grazie mille nonni!» mi alzo e li abbraccio uno per uno.
Finito di mangiare, volevamo aiutare a sistemare ma ci hanno detto che potevamo andare a risposare e infatti appena abbiamo toccato il letto ci siamo addormentati.
La sera ci siamo svegliati proprio all'ora di cena e siamo scesi a cenare.
Dopo aver aiutato a sistemare, siamo usciti tutti a fare una passeggiata sul mare e ci siamo scattati molte foto.
Tornati a casa siamo andati subito tutti a letto.

Uno splendido disastro. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora