Capitolo 8

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Lunedì mattina. Voglia di alzarsi dal letto: zero. Voglia di fare qualcosa: zero. Non ho la minima intenzione di alzarmi oggi. Voglio solo poltrire. E direi che mi riesce anche abbastanza bene ultimamente! Che sfaticata che sono! Lo sono sempre stata, ma sto peggiorando di brutto. Alla fine decido di alzarmi lo stesso; faccio una doccia e prendo un caffè. Mentre mi allaccio le scarpe da ginnastica, sento suonare il citofono. Chisarà mai a quest'ora? I miei amici sono tutti a lavoro...

"Sì?"

"Ciao Sharon, sono Lise! Posso salire?"

"C-certo! Ti apro!"

Oh per la miseria! Che succede?? Perché è qui? Non sarà... no, dai! Ti pare!?

Suona il campanello e vado ad aprirle.

"Ehi ciao! Scusa se ti piombo in casa senza avvertire, ma eri di strada."

"Tutto bene Lise?"

"Oh si! Tutto bene! E tu?"

"Io? Tutto bene...." , più o meno... Ma cosa vuole da me? "Posso offrirti qualcosa?"

"Oh no. Grazie! Come se avessi accettato! Devo andare in studio e sono in ritardissimo! Ho un miliardo di cose da fare!"

"Ok."

"Comunque...Sono passata per chiederti un favore..."

"Dimmi!"

"La settimana scorsa la babysitter si è licenziata e sono nei guai. Non ho fatto in tempo a cercarne un'altra. Potresti andare a prendere tu Sam a scuola oggi? Devo assistere a due deposizioni e ho un'udienza subito dopo pranzo e non faccio in tempo."

"Certo! Nessun problema! Ma come mai proprio io?"

"Ho chiesto a mia sorella, ma ha altri impegni. E poi Sam ti adora! Paul finirà verso le quattro e vi raggiungerà a casa."

No! Questo no! A casa con Paul no.

"Ok! Va bene! A che ora esce?"

"All'una!"

"Tranquilla! Andrò a prenderlo io!"

"Oh grazie mille! Sei un tesoro!", mi abbraccia. "Ora scappo altrimenti il mio ritardo aumenta! Ci vediamo dopo!"

La accompagno alla porta, la saluto e se ne va.

Ok. Pensa Sharon, pensa. Che diavolo sta succedendo???

Non posso credere che Lise mi abbia chiesto questo, e soprattutto non posso pensare di rimanere a casa da sola con Paul e il piccolo Sam. Si prospetta un bel pomeriggio. Al diavolo il pomeriggio e pensiamo alla mattinata! Ho deciso di andareun po' a correre; ho bisogno di schiarirmi le idee.

Torno a casa dopo un paio d'ore e mi butto di nuovo sotto la doccia. Ci voleva proprio questa corsetta! Mi vesto ed esco per andare a prendere Sam. Non appena mi vede mi corre incontro. 

"La mamma me lo aveva detto che saresti venuta tu!!"

"Ciao gnometto mio! Com'è andata?"

"Bene!",mi sorride. Cavolo! Ha lo stesso sorriso del padre!

Sam è un bambino bellissimo; occhi e capelli castani; è in tutto e per tutto la fotocopia di Paul. Ha cinque anni, ma è così sveglio!

Saliamo in macchina; si allaccia la cintura e partiamo. Lise mi aveva lasciato le chiavi di casa, una piccola villetta di tre piani,circondata da un meraviglioso giardino stile inglese, piccolo passatempo di Paul quando è a casa.

"Posso guardare un po' di cartoni animati?"

"Certo! Ma non troppi! Più tardi andiamo a giocare fuori in giardino,  ti va?"

"Siiii!!!",mi abbraccia.

Che dolce che è!! Salta sul divano e accende la tv.

Mentre lui è così tranquillo, riordino la cucina e metto i piatti in lavastoviglie. Hanno una casa da sogno; la cucina l'ha praticamente fatta tutta Paul, così come la veranda. E poi si vede il tocco di classe di Lise: ha buon gusto quella donna, e non solo per quanto riguarda l'arredamento.

Vado un secondo in bagno ed esco subito. Vado a sedermi accanto al mio gnometto e guardiamo insieme i cartoni.



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