Sono già fuori ad aspettarci, li vedo proprio davanti a me, Joe Girardi e Derek Jeter.
"Promettetemi che non inizierete ad urlare e a saltare quando vi toglierò la benda. Non fatemi fare brutte figure, ok?"
"Ok, promesso!", dicono in coro, e io gli tolgo le bandane.
Non una sola parola esce dalle loro bocche quando vedono avvicinarsi alla macchina Joe e Derek.
"Ma...come...", Paul è senza parole e il piccolo Sam ha le lacrime agli occhi.
"Non posso svelare i miei segreti!"
"Benvenuti!",ci accoglie Girardi, stringendo la mano a Paul e a me e scompigliando i capelli a Sammy.
"Siete pronti per questa splendida giornata?", chiede Jeter.
Annuiscono solo con la testa, non sono in grado di proferire alcuna parola. Ci portano in giro per il museo, raccontandoci la storia di ogni cosa ci fermiamo a vedere ed è meraviglioso vedere il piccolo che gironzola tra tutti quei cimeli e che mi chiama per farmi vedere qualcosa che per me è niente, vista la mia ignoranza su questo sport, ma che per lui è tantissimo! Paul chiacchiera tranquillamente con Girardi e Jeter, e per me è arabo ogni parola che esce dalle loro bocche. Sammy mi tiene per mano e mi racconta di questa partita o di quella vittoria e di quel giocatore e poi dell'altro che fece il fuoricampo all'ultimo minuto... Mi sento un pesce fuor d'acqua, devo ammetterlo, ma volevo fare qualcosa per loro visto il supporto che mi hanno dato in questi giorni e quindi sto cercando di interessarmi seriamente a tutto quello che vede e che mi raccontano.
Ci portano poi negli spogliatoi; i giocatori ancora non sono arrivati quindi possiamo girare in tutta tranquillità. Quando stanno per entrare ci chiedono gentilmente di uscire sugli spalti per ammirare dall'altro l'inizio degli allenamenti.
"Sharon, giuro... non so cosa dirti!"
"Paul non devi dire niente! Un amico mi doveva un favore!"
"E'un sogno essere qui!", ha gli occhi così lucidi che sembra un bambino.
"Lo so!"
"Tata, è il più bel regalo del mondo!", Sammy mi si attacca al collo e mi riempie di baci.
"E ancora non avete visto niente!"
"Come scusa?", chiede Paul con gli occhi fuori dalle orbite.
"Aspetta e vedrai! Intanto mangiamo qualcosa o volete restare a digiuno?"
"Mangiamo! Ho tanta fame!", e prendo i panini che avevo preparato la sera prima. Mangiamo ridendo e scattando foto per immortalare questa giornata memorabile.
I giocatori iniziano ad entrare in campo con le loro inconfondibili divise a righe. Urlano schemi di gioco, posizioni e altre parole per me indecifrabili. Paul e Sam seguono ogni loro movimento come se fossero ipnotizzati.
"Perdonatela mia ignoranza... ma non sto capendo nulla!", mi siedo con le braccia conserte.
"Ahahah! Non sei una gran tifosa vero?", mi chiede Paul.
"No. Affatto!"
"Ma tata è uno sport bellissimo!", esclama Sammy, senza distogliere lo sguardo dal campo.
"Ti spiego un po' il gioco, se vuoi!", Paul mi guarda con quel suo maledetto sguardo che mi fa sciogliere.
"Magari! Ma inizia dall'abc perché non conosco niente!", si siede accanto a me e mi passa un braccio attorno alle spalle.
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Qualcosa di inaspettato
Chick-LitSharon, una ragazza venticinquenne, perde la testa per un uomo 15 anni più grande di lei, Paul, sposato con Lise e con figli. La loro storia d'amore si svolge alla periferia di una splendida New York primaverile.