Capitolo 35

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LUNEDÌ

La sveglia di Paul mi desta dal mio bellissimo sogno: io e lui in riva ad un lago, nudi dopo aver fatto l'amore in acqua, abbracciati sulla coperta che avevamo portato per il nostro pic nic.

Stranamente lui non si allunga a spegnerla.

Apro gli occhi e me lo ritrovo accanto: una visione! Disteso di schiena, il braccio destro dietro la testa, il sinistro lungo il fianco, il viso girato dalla mia parte e le gambe lunghe coperte in parte dal lenzuolo. Ha il respiro regolare e non accenna a svegliarsi. Mi allungo sopra di lui, senza toccarlo per paura di svegliarlo, e prendo il suo cellulare per staccare la sveglia. Come la spengo, mi appare il salvaschermo: una mia foto con Sam fatta nel giardino di casa sua mentre ci rotoliamo per terra. Un sorriso mi si stampa in faccia e, un po' riluttante, rimetto il cellulare sul comodino.

"Paul!", gli sussurro in un orecchio, "Tesoro è ora di alzarti!"

"5 minuti Sharon... altri 5 minuti!", e si gira sul fianco sinistro, dandomi le spalle.

"Paul, non è da te... stai bene?"

"Benissimo! Dammi 5 minuti e mi alzo, ok?", ripete con voce assonnata.

"Ok!", mi alzo.

Recupero i miei vestiti sparpagliati per terra e mi rivesto. Esco dalla camera per andare a svegliare Sammy. Mi siedo sul bordo del letto e gli faccio una carezza sul viso. Sembra un angioletto! Mi piange il cuore a doverlo svegliare, ma devo farlo!

"Ehi Sammy! È ora di alzarti piccolo!"

Lo vedo muoversi e iniziare ad aprire gli occhietti; se li stropiccia con le manine e sbadiglia.

"Buongiorno polpettino!"

"Buongiorno Sharon!", mi sorride e si mette a sedere.

"Buongiorno!", la voce roca e tremendamente sexy di Paul irrompe nella stanza.

"Oh si è svegliato anche il dormiglione!", ridacchio.

"Ehi!", si avvicina e si siede di fronte a me, "Non è colpa mia se ieri ci siamo stancati troppo! Buongiorno cucciolo!"

"Buongiorno papà!", Paul gli da un bacino sulla fronte e Sam gli si attacca al collo.

Andiamo in cucina; mentre i miei due uomini apparecchiano la tavola, io inizio a preparare i pancakes.

"Papà devo per forza andare all'asilo oggi?", chiede Sam.

"Non vuoi andarci tesoro? Ti senti poco bene?", gli domanda Paul, poggiando una mano sulla sua fronte.

"E' che mi piace tanto stare con te e Sharon che non mi va di andare!"

"Oh patato! Sai che papà deve andare al lavoro! E anche io ho qualche cosa da fare. Ti verrò a prendere come sempre per pranzo e poi staremo tutto il pomeriggio insieme. E anche la sera!"

"Sharon ha ragione tato. E poi... non vuoi raccontare ai tuoi amici quello che hai fatto ieri?"

"Oh papà! Non vedo l'ora!"

"Bene!"

Facciamo colazione in silenzio, ascoltando le news al tg.

Mentre io sparecchio e lavo le tazze e i piattini, i miei due uomini preferiti vanno a vestirsi e a prepararsi per uscire. Sam arriva in salone portando lo zainetto sulle spalle.

"Sharon mi aiuteresti ad allacciare le scarpe?"

"Certo! Siediti!", si siede sul divano e io accanto a lui.

"Verrai a stare a casa nostra da oggi?", mi chiede con quei suoi occhietti dolcissimi.

"E' questo che vuoi?"

"Tu no? Hai detto che saresti venuta a vivere con noi..."

"E lo farò tato!"

"Ok.", mi da un bacio sulla guancia e Paul ci raggiunge.

Una visione: jeans blu, una camicia azzurra con i primi due bottoni aperti, le scarpe grigie, il maglioncino blu appoggiato sulle spalle, il suo profumo a solleticarmi le narici.

Porca miseria! Rischio un attacco cardiaco!

"Sei pronto?"

"Si!",salta giù dal divano e va verso la porta.

"Dove te ne vai vestito così?", gli chiedo con una punta di gelosia nella voce.

"Abbiamo un incontro con alcuni nuovi fornitori per cercare di risparmiare su alcuni materiali. E poi devo solo andare a prendere le misure in una casa fuori città per una coppia di neosposi. Sarò di ritorno prima di pranzo.", mi fa l'occhiolino.

"Ok. Sarò già a casa."

"E tu cos'hai da fare?"

"Vado a fare shopping con un paio di amiche. Dobbiamo comprare un regalo per l'addio al nubilato di una nostra amica per dopodomani."

"Allora a più tardi!", mi da un dolcissimo bacio.

"A più tardi! Ciao Sammy!"

"Ciao tata!", ed escono.

Wow. Saranno tutte così le mattine? È tutto così strano ma terribilmente bello!

Sembriamo davvero una famiglia!

Come farò a lasciarli e a partire per 6 mesi?

La malinconia inizia a farsi strada dentro me. Mi accascio su una sedia della cucina con lo sguardo perso nel vuoto. Fino a poco tempo fa non vedevo l'ora di partire, ma adesso non voglio andarmene! E se rinunciassi a questo imbarco? E se fosse tutto troppo affrettato?

Come mi vengono certe idee di prima mattina?

È meglio che vada a fare una doccia, magari mi si schiariscono le idee!

Entro in bagno e accendo lo stereo; mi spoglio ed entro sotto il getto dell'acqua. Niente da fare. I pensieri mi ossessionano anche qui. Esco e mi vesto, mi trucco ed esco. Raggiungo le mie amiche Sarah e Charlotte al nostro Starbucks preferito al 2045 Broadway e prendiamo un cappuccino con panna.

"Allora Sharon... wow! Sei splendida! Come va la tua storia?", mi chiede Sarah.

"Alla grande! Tutto meraviglioso!"

"E si vede!", controbatte Charlotte, "Sembri un'altra!"

"Che vi devo dire! Paul mi rende super felice e Sammy è adorabile!"

"Quanto ti invidio, sai?"

"Ma smettila Charlotte! Sei sposata con un uomo fantastico da quanto ormai? Due? O forse sono tre anni?"

"E' vero! Mi rende felice ogni giorno!"

E chiacchierando dei nostri rispettivi partner, perdiamo praticamente un'ora del nostro tempo.

Ci incamminiamo per andare a comprare questo maledetto regalo e, finalmente!, dopo un'ora e mezza di discussione lo troviamo e lo facciamo incartare e spedire all'indirizzo della futura sposa.

Saluto le mie amiche e, riprendendo la metro, torno verso casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 12, 2021 ⏰

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