Capitolo 21

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VENERDI

Essere svegliati alle 7, dopo aver passato la notte su uno scomodo divano, dal bacio di un piccolo principe, non ha prezzo!

"Buongiorno tata!", mi sorride.

"Buongiorno a te polpetta! Che ore sono?"

"Sono le sette passate.", risponde Paul.

La sua voce. Non l'avevo mai sentita appena sveglio. Un brivido percorre la mia schiena.

"Cavolo! Ma è prestissimo!", mi stiro e stropiccio gli occhi.

"Lo so! Ma Sam entra all'asilo alle 8 e Lise non va a lavorare prima delle 9. Così lo accompagno io!"

Goffamente, mi alzo dal divano.

"Vieni tata! Facciamo colazione!"

Mi prende per la mano e mi accompagna al tavolo. Questa mattina Sam sembra molto più tranquillo rispetto a ieri; ha un sorriso megagalattico stampato sul viso. Ci sediamo tutti e tre; Paul mi versa del caffè e mi passa il latte freddo. Non gli ho mai detto, in questi giorni, come faccio colazione, né tanto meno l'abbiamo mai fatta insieme; eppure ci ha preso in pieno! Veloce scambio di sguardi tra me e lui e scatta il sorriso, il primo della giornata. Prende un'altra tazza e scioglie un po' di cioccolato per Sam, che addenta due fette di pane, burro e marmellata di ciliegie, la mia preferita. Lise è ancora in camera da letto; mi stupisco nel non vederla arrivare; forse dorme ancora o, sentendo la presenza di un'altra persona, non vuole farsi vedere. Chissà se avrà sentito qualcosa stanotte oppure non si sia accorta di nulla! Finiamo di mangiare e Paul sparecchia, mentreSam mi trascina nella sua cameretta.

"Mi aiuti ad allacciare le scarpe?"

"Certo! Siediti!". Che strana sensazione... Non riesco neanche a descriverla...

"Ecco fatto! Hai messo tutto nello zainetto?"

"Manca solo la merenda, ma quella la prendiamo dopo con papà!"

"Perfetto! Andiamo allora!". E torniamo in sala.

"Sei pronto gnometto?"

"Sì papà! Prontissimo!"

Paul arriva dalla camera con un paio di jeans neri e una polo bordeaux, capelli ingelatinati e profumato come sempre. Resto incantata davanti a quella visione. Noto che ha toltola fede e mi accorgo di esserne felice.

"Oggi vai a prenderlo tu, vero?"

"Salvo imprevisti, si! Vado a prenderlo io!"

"Ok!", ed eccone un altro; uno di quei sorrisi dolcissimi si stampa sul suo viso e il piccolo Sam lo nota.

"Papà??? Dobbiamo andare altrimenti mi fai fare tardi!"

"Hai ragione Sammy!", e, prese le chiavi della macchina, usciamo.

"Tata ci vediamo all'uscita!"

"Si gnomo! Ci vediamo dopo! Divertiti all'asilo!"

"Lo farò di sicuro!", gli do un bacio in fronte e sale in macchina.

Paul mi si avvicina. "Grazie di tutto Sharon!"

"Quante altre volte me lo dovrai dire?"

"Finché non mi stancherò!", mi accarezza il viso.

"Senti... Io torno a casa... Se trovi 5 minuti e vuoi prenderti un caffè, passa, ok?"

"Ok. Lo farò!"

"Buona giornata!"

"Anche a te cara!"

Sale in macchina e parte. Io resto immobile, come una statua, incredula per tutto ciò che è successo in così poche ore. Sento ancora il suo profumo addosso. Vedo il mio riflesso nei suoi occhi. Il suo sorriso è stampato indelebilmente nella mia testa. Sorrido come una cretina ripensando a quanto appena vissuto. Torno in me e salgo in macchina. Mi fermo in una pasticceria vicino casa e prendo qualche cornetto caldo appena sfornato. Non sono più abituata ad alzarmi così presto la mattina, quindi ho bisogno di cibo, zuccheri soprattutto, per poter carburare durante la giornata.

Qualcosa di inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora