Capitolo 22

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Le sue mani percorrono il mio corpo, ancora coperto dai vestiti. Le sue labbra si fondono con le mie in un bacio mozzafiato. Non capisco perché stare accanto a lui mi provoca tutto questo. Scatena emozioni mai provate prima, mi fa perdere completamente il controllo. Il bottone dei miei jeans si apre sotto le sue dita esperte e una mano si insinua dentro i miei slip.

"Paul...."

"Che c'è? Non vuoi?", continua a baciarmi <l'incavo tra collo e spalla.

"Oh si che lo voglio!", anche se in realtà vorrei che smettesse di farlo e parlasse con me di ciò che sta succedendo.

Mi fa sdraiare sotto di lui e riprende a darmi piacere. Sento il suo membro crescere nei pantaloni; li apro e lo accarezzo così come lui sta facendo con me. I muscoli del suo bacino iniziano a contrarsi, segno che ormai l'orgasmo è vicino; le sue dita si muovono sempre più veloci nella mia intimità e poco dopo eccolo arrivare... Veniamo praticamente insieme; Paul si abbandona su di me, respirando profondamente; io lo guardo, sfinito, appagato, indifeso, felice tra le mie braccia. Lascio passare qualche minuto e poi parto all'attacco, interrompendo il silenzio.

"Devo chiederti una cosa..."

"Dimmi..."

"Ho parlato con Jason, questa mattina... Mi ha detto che i problemi tra te e Lise cono iniziati quattro anni fa..."

"Sì, è vero."

"Perché proprio quattro anni fa? Cos'è successo?"

Si alza; con i pantaloni ancora leggermente abbassati e il membro fuori, va in bagno a lavarsi. Cerco di ricompormi e lo seguo. Mi lavo le mani mentre lui si sistema i boxer e richiude i pantaloni; si siede sul bordo della vasca ed inizia a raccontare.

"Tutto è iniziato dopo il primo compleanno di Sam, quando Lise ha ripreso a lavorare tutti i giorni e passava pochissimo tempo a casa. Mi sono ritrovato a crescere mio figlio senza di lei, o comunque senza la sua presenza accanto, con l'aiuto di mia madre e con un lavoro da portare avanti. Non mi ritrovavo più a stare in sua compagnia e avevo altro per la testa, o meglio, avevo un'altra donna nei miei pensieri. Una donna che non pensavo potesse farmi dimenticare tutto ciò che avevo condiviso con mia moglie fino a quel giorno. Poi Lise ti chiese di aiutarmi, così da poter finire qualche lavoretto che avevo iniziato da tempo, e sei entrata nella nostra vita, nella mia ancora di più di quanto io stesso avessi mai potuto immaginare. Quando ci hai detto che saresti partita per lavoro e saresti stata via per 5, 6 mesi, ho sentito formarsi come un vuoto dentro. Avremo dovuto cercare un'altra babysitter per Sam e l'armonia ritrovata nel mio matrimonio, grazie alla tua presenza che mi dava gioia, si sarebbe interrotta bruscamente."

Si ferma e mi guarda, cercando di capire cosa stesse passando nella mia testa in quel momento. Cerco disperatamente di mantenere il controllo e di lasciarlo parlare, senza interromperlo, anche se avrei un'infinità di cose da chiedergli.

"Quando ci hai salutato, non riuscivo a credere che non ti avrei visto per così tanto tempo. In quella circostanza ho realizzato che ciò che provavo per te non era semplice amicizia o fiducia, ma qualcosa di più profondo. E non capivo, inizialmente, il perché mi fossi affezionato così tanto ad una ragazza più giovane di me. I mesi passavano e avevamo tue notizie solo tramite la tua famiglia. Volevo chiedergli la tua mail per sentirti, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo. Sarebbe stato imbarazzante dovergli spiegare il perché della mia richiesta. Sam chiedeva di te e gli spiegavamo che eri in mare per lavorare con altri bambini, ma che saresti tornata presto. Poi, finalmente, sei tornata, ed averti rivista mi ha riempito di gioia. A Natale, quando ci siamo scambiati gli auguri, ho ricevuto il più bel regalo che avessi mai potuto desiderare: poterti abbracciare e stringere, seppur per pochi secondi. Ogni volta che ci incontravamo per strada e Sam ti saltava in braccio, era una continua e nuova emozione per me; anche lui si era affezionato a te, non come me, ma ti voleva bene e te ne vuole sempre di più! Poi sei partita di nuovo e sei tornata dopo altri 5 lunghissimi mesi. Ti sei fermata per quanto? Un anno? E poi ti abbiamo rivisto partire e tornare per quel maledetto incidente."

Qualcosa di inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora