Capitolo 54.

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[una settimana dopo]

"Non vai con Abby?" mi chiede mio fratello.
È dispiaciuto, forse?
Il suo tono di voce non è stato molto entusiasmante.
Sono sull'uscio della porta mentre lui è sul divano con Harry.
"No. È in montagna, ti sei dimenticato?" gli ricordo.
Alza le sopracciglia e "giusto. Con chi vai, allora?"
Sospiro cercando di trovare una scusa in un breve momento, ma la mia mente è completamente vuota.
"Non mentire" mi avverte Harry, alzandosi in piedi.
Dannazione. Avrò di sicuro aspettato troppo a rispondergli, se ne saranno accorti sicuramente.

"Con Adam, okay?" sbuffo.
Ultimamente abbiamo iniziato ad uscire di nuovo insieme, come ai vecchi tempi, e a loro questa cosa non va molto a genio.
Ma non mi importa, siamo sempre stati amici in fin dei conti, perché mai non dovremmo più esserlo per uno sbaglio che è stato commesso tempo fa?
Tutti sbagliamo e tutti quanti dobbiamo aver diritto ad una seconda possibilità.

Devo ammettere che mi era mancato, Adam.
Giro la maniglia della porta pronta per uscire, ma i ragazzi mi fermano di nuovo.

"Fuori piove, ti bagnerai" Harry mi viene incontro.
"Esistono gli ombrelli" gli rispondo., forse un po' troppo acidamente.
Subito esco alzandomi il cappuccio del parka che ho indosso sulla testa, iniziando a camminare lungo il marciapiede che mi porterà dritta al parco di sempre (quello in cui usavo andare anche di estate).

La mia mente vaga distratta fra ricordi lontani e non; fino ad arrivare all'altro giorno quando i ragazzi, tutti insieme, hanno preso la magnifica decisione di parlare con Liam.
Si sono incontrati in un bar passando un pomeriggio insieme, dicendo di essere dei grandi amici di Louis.
Mi hanno esclusa da tutto questo e quando alla sera sono venuta a sapere il tutto, quando Niall era appena rientrato in casa, dire che mi sono incazzata è dire poco, molto poco.

Lo sono anche tutt'ora, per essere chiari.
Sanno quanto io ami Liam, perché lasciarmi all'oscuro di tutto?
Non li capisco, davvero.
Pensano che sia per il suo bene ed anche per il mio, momentaneamente.
Ma si sono fottuti il cervello, il mio unico bene sarebbe quello di poter vedere il mio ragazzo e basta, anche se mi riconoscerebbe come una semplice amica e niente di più.
O forse neanche come amica, ma quelli son dettagli.

Alzo per un attimo lo sguardo quando l'ennesima canzone della mia playlist finisce, notando con piacere di essere arrivata a destinazione.
Monto con i piedi sulla panchina di legno, l'unica in tutto il parco ad avere sopra una specie di gazebo, anch'esso di legno.

Mi passo una mano tra i capelli non appena tolgo il cappuccio, probabilmente la testa è l'unica parte che e' asciutta.
Per il resto sono leggermente bagnata, ma non me ne importa più di tanto.
Vedo Adam da lontano assieme ad un altro suo amico che si salutano, allontanandosi l'uno dall'altro.
Mi saluta in lontananza con la mano ed io ricambio, scendendo abilmente (per quanto questo sia possibile per una come me che non fa mai esercizio fisico) dalla panchina con un salto.

Gli corro incontro stile Heidi, tanto per fare la cretina, buttandomi poi tra le sue braccia non appena sporge quest'ultime verso la mia direzione.
"Buon pomeriggio, Emily!" mi saluta contento.
"Hey" mi limito a dire.

"Potevi restare a casa, te l'avevo detto" mi "rimprovera" iniziando a camminare verso il gazebo.
Scuoto la testa.
"Ed io ti avevo detto che sarei venuta, anche con la neve se fosse nevicato" gli do una gomitata nel fianco scherzosamente, sentendolo ridere sotto i baffi.
"Allora ne sono onorato" si mette a sedere sul pezzo di legno abbastanza scomodo.
Il tempo di finire la frase che un fulmine divide il cielo grigio-nero in due parti, esattamente come l'emoji della tastiera.

Sobbalzo spaventata.
Ho perso qualcosa come trenta anni di vita, ma okay.
"Fifona" mi prende in giro.
Sorride divertito dalla situazione.
"Nah" ridacchio.
Cerco di far calmare il battito del cuore dallo spavento preso, respirando lentamente.

Omegle || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora