Capitolo 58.

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Chiudo esausta il libro di chimica non appena ricevo il consenso da parte della professoressa, mettendo poi tutto il materiale di scuola nel mio zaino poggiato sul banco.
Non vedo l'ora di uscire da qui, oggi è stata una giornata particolarmente pesante.

"Studiamo insieme dopo?" domanda Abby indossando la sua giacca nera.
Annuisco imitandola, prendendo successivamente la mia borsa quando la campanella suona.
Subito tutta la classe si affretta a correre verso la porta come una mandria di bufali.
"Facciamo da me?" chiede la mia amica.
"D'accordo. Per le tre?" domando a mia volta.
Iniziamo a scendere le scale per raggiungere piano terra dove ci divideremo, poiché io andrò con i ragazzi mentre lei con il suo ragazzo.

"Va benissimo. A dopo!" mi stampa un bacio sulla guancia imboccando un corridoio diverso dal mio.
La vedo sparire tra la folla di ragazzi presenti, così decido di affrettare il passo per trovare mio fratello.
Riesco ad intravedere i capelli di Harry tra le altre mille teste.
In breve raggiungo il ragazzo.
"Hey, com'è andata?" lo saluto poggiandomi al suo armadietto.
"Hey piccola! Ti racconto più tardi, Niall ci sta aspettando alla sua auto" taglia corto.

Mi afferra per il braccio trascinandomi dietro di se fino a portarmi fuori dalla scuola.
"Louis è venuto a prenderti?" lo guardo per un attimo, concentrandomi poi sulla strada.
Con la coda dell'occhio lo vedo scuotere la testa, ed un sorrisino spunta sul suo volto.
"Che cosa?" gli do una botta con il gomito cercando di fargli sputare il rospo.

Con un cenno del capo mi indica un punto davanti a se e automaticamente punto il mio sguardo davanti a noi.
Liam è poggiato alla macchina di Niall chiacchierando con quest'ultimo.
Subito un sorriso spunta sulle mie labbra e non riesco a contenermi: corro verso il ragazzo buttandomi completamente su di lui.
"Hey! Perché non mi hai detto che saresti venuto?" chiedo stringendolo a me.
Sento che mi sfila lo zaino dalle spalle per poi passare le sue braccia attorno alla mia vita, sollevandomi leggermente.

"Era una sorpresa, no?" risponde.
Mi lascia dopo qualche attimo tornando con il fondoschiena sul cofano, ed io mi allontano di poco in modo da avere una sua completa visuale.
"Allora vogliamo andare?" chiede Harry.
"Dove?" mi volto verso i ragazzi aspettando una risposta.
"A mangiare, dolcezza" sento dire, e poi due braccia a me conosciute mi avvolgono la vita da dietro.
Riesco a capire di chi si tratta grazie al tatuaggio dell'omino stilizzato sul suo braccio.
"Lou! Come stai?" mi volto tra le sue braccia abbracciandolo di seguito.

"Bene, grazie. E tu?"
"Bene" gli rispondo, per poi continuare "allora andiamo?"

"D'accordo. Montate su" esclama Niall facendo il giro della sua auto, in modo da raggiungere il posto del conducente.
Harry in fretta sale sui sedili posteriori, riservando un posto anche a Louis.
Liam si accomoda accanto al suo migliore amico, e a me non resta altro che sedermi vicino a mio fratello.

Allaccio la cintura, solo dopo aver maledetto il riccio un paio di volte per la postazione nella macchina.
Volevo stare io accanto a Liam.

+ + +

Mi appoggio stanca alla sedia, pulendo successivamente la bocca con il tovagliolo.
"Io sono piena, basta" dico portando le mani sulla pancia.
"Lo stesso per me. Ah, tieni Louis" Harry porge la sorpresa dell'happy meal al castano, ridacchiando.
Quando ha trovato Hello Kitty come regalo è rimasto deluso, poiché si aspettava qualcosa di più mascolino.

"La vuoi? Altrimenti la butto" si rivolge a me mostrandomi il giocattolino.
Scuoto la testa divertita, alzandomi in seguito.
"Io torno a casa. Tra poco verrà Abby per studiare" comunico loro.
Prendo il mio zaino di scuola uscendo dal fast food, precisamente dopo aver saluto i ragazzi.

Non appena metto piede in strada l'ennesima folata di vento della giornata mi colpisce e così mi stringo ancora di più nel parka nero che ho indosso.
Casa mia non è molto distante da qui, non ci metterò molto.

È stata una bella sorpresa quella di Liam.
Il farsi trovare fuori dall'edificio mi ha migliorato la giornata che stava procedendo male, decisamente.
Oggi non abbiamo parlato un granché.
In realtà ha passato la maggior parte del suo tempo a discutere con i ragazzi di un argomento a me sconosciuto, per poi ogni tanto voltarsi verso di me e sorridere.
Era come se mi tenesse d'occhio, in un certo senso.

La sua memoria non è ancora tornata del tutto a posto, purtroppo.
Gli è ritornato alla mente qualche ricordo sbiadito delle ultime cose che ha fatto in Inghilterra prima di partire
ma per il resto niente di niente.
Carta bianca.

La maggior parte delle volte, quando passiamo del tempo assieme, spero con tutto il cuore che tutto questo casino possa tornare alla normalità.
Spesso non riesco ancora a credere e a sopportare tutto ciò che è successo e difatti crollo in un attimo non appena rimango da sola nella mia stanza.
Però le cose tra di noi stanno migliorando a poco a poco e sento che continueranno a farlo.

"Ciao dolcezza" la voce roca di Jason mi distrae dai mille pensieri facendomi voltare nella sua direzione.
Si passa una mano tra i capelli scuri quando i miei occhi incrociano i suoi per un millesimo di secondo.
Non appena muove un passo verso di me mi rivolto cercando di riprendere a camminare, magari con passo più veloce.

"Dai non fare la preziosa!" esclama da dietro.
"Lasciami in pace! Quante volte te lo devo dire?!" sbotto infuriata.
"Dov'è il tuo ragazzo?" chiede.
Sul suo viso è presente il solito sorriso di cazzo che oramai lo rappresenta in tutto e per tutto.
Resto muta.
Dopo qualche attimo riprende in mano la conversazione dicendo: "rispondimi".
"Non c'è, idiota".
Si guarda intorno velocemente soffermandosi sull'altro lato della strada.
"Che c'è?" domando seguendo la sua traiettoria.
Non c'è niente di speciale se non palazzi, alberi e cespugli.

"Allora posso fare questo" mormora prima che possa andarmene.
Mi afferra il viso con entrambe le mani facendo una leggera pressione sulle mie guance.
Rabbrividisco non appena sento il suo anello freddo che porta al pollice a contatto con la mia pelle.
Preme con forza le sue labbra sulle mie chiedendo subito l'accesso, picchiettando sul mio labbro inferiore con la lingua che, per sua sfortuna, mordo all'istante.

Si allontana gemendo di dolore e portando una mano davanti alla bocca ed imprecando al tempo stesso mi afferra il polso, stringendolo con una presa abbastanza ferrea tra le sue dita.
"Io posso fare questo, invece" cerco di liberarmi mollandogli una ginocchiata nelle palle.
Non doveva azzardarsi. Né a baciarmi né a parlare di Liam.
"Sei una grande bastarda, Horan. Quel tizio ti ha fottuto completamente il cervello!"

"So che ne vuoi un'altra" lo minaccio alzando il ginocchio destro.
Lui si allontana velocemente guardandomi male e "aspettati il peggio".

Non gli do ascolto e mi volto riprendendo a camminare nuovamente verso casa.

+ + +

Sbuffo annoiata.
È quasi l'ora di cena ed Abby è andata via da poco; abbiamo studiato tutto il pomeriggio.
Le ho raccontato ciò che è successo con Jason e si è infuriata, dicendo che secondo lei sarei dovuta essere molto più generosa con le ginocchiate.
Mentre non ho ancora detto niente a mio fratello e non so se parlargliene sia la cosa migliore da fare.

Improvvisamente il telefono trilla facendo apparire sullo schermo il nome di Liam.
Lo afferro facendo scorrere il pollice da sinistra verso destra, che così facendo mi porta direttamente alla nostra chat.

Liam: sono uscito adesso dall'ospedale

Già, aveva il solito controllo settimanale.

Io: com'è andata?

Liam: mh bene dai

Io: sicuro?

Liam: si, tranquilla

Hey!
Non sono morta, tranquilli!
Volevo iniziare col dire che dispiace un sacco per l'enorme ritardo, ma in questo periodo non ho proprio tempo per scrivere.
Be' spero che il capitolo vi piaccia anche se non è dei migliori e che dire, cercherò di postare al più presto un nuovo capitolo.
Continuo a +80 voti e +15 commenti come al solito.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
[scusate per eventuali errori]
Alla prossima,
-A.

Omegle || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora