Capitolo 59

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A:"No..ma..voi due scherzate,vero?"
P-I:"No!"
A:"Ma..come potete chiedermi di farlo!?"
P:"Che c'è di male! È una cosa normalissima"
A:"Normale!? Ma voi due siete malati!"
I:"Aurora non ti alterare,se ami una persona lo fai e basta,chiunque lo farebbe"
A:"Ma siete due!"
I:"E allora? Non devi farlo con tutti e due,solo una persona si può amare"
P:"O lui o me"
A:"Perché..? Io non posso farlo..Non potrei mai scegliere"
P:"Non potresti mai?? Aurora,vuoi continuare ad andare avanti così? Non mi sembra una buona idea."
I:"Per una volta sono d'accordo con lui,sono stanco di questo tira e molla"
A:"Ah si!? Bene e allora fate come vi pare io me ne vado!"
I:"Ma.."
P:"È inutile che ci provi,non ti darà mai ragione. È troppo orgogliosa,ogni volta cerca di farti passare sempre dalla parte del torto"
I:"Il bello è che ci riesce sempre!"
Bah. Incredibile,come potevano chiedermi queste cose? Non li sopportavo,mi avevano stancato con le loro storie.
È vero,ammetto di essere stata orgogliosa,scorretta e sleale con loro ma esageravano. Andai al bar e mi sedetti al primo tavolino che trovai,faceva molto caldo c'era un solo che uccideva e fra qualche giorno era il compleanno di Piero.
X:"Desidera?"
A:"Tre lattine di the alla pesca per favore"
X:"Tre? Ma..aspetta qualcuno?"
A:"Problemi tuoi? No,non aspetto nessuno"
X:"Ma.."
A:"Finito con le domande? Ho sete!"
X:"Okay arrivo subito"
Oddio,anche i camerieri ti stressano. O ero io il problema o la gente era sempre più strana. Per fortuna una persona sana in giro.
A:"Gian!"
G:"Ciao! Come va?"
A:"Mh complicato da spiegare"
G:"Ancora Piero e Ignazio eh?"
A:"Già. E tu? Come vanno le cose con la tua futura moglie?"
G:"Oh beh alla grande. Mary è meravigliosa,non può esistere un'altra uguale a lei. Oltre a te,ovvio. L'ho appena lasciata a casa,andrò dopo per salutarla"
A:"Salutarla?"
G:"Sì. Non lo sai?"
A:"Cosa?"
G:"Oh santo cielo come non lo sai! Ci eravamo messi d'accordo,io l'avrei detto a Mary e loro a te!"
A:"Non so cosa sia ma sicuramente si saranno litigati per chi me lo doveva dire"
G:"Lo dovevano fare insieme!"
A:"Tutti e due? Ma tu a Mary l'hai detto da solo"
G:"Beh..a te..è più complicato..."
A:"Grazie."
G:"Dovrò dirtelo io,come sempre. Lasciano sempre i pesi più grandi sulle mie spalle. Eppure Piero è il più grande,dovrebbe prendersi le sue responsabilità"
A:"Vuoi dirmi cos'è?"
G:"Ecco,ieri siamo stati allo Studio e..dobbiamo partire in America"
A:"Oh..e per quanto?"
G:"Ancora non si sa,devono decidere"
A:"Spero non per molto"
G:"Lo spero anche io"
A:"Mi mancherai"
G:"Anche tu ma promettimi che continuerai a studiare lingue e che farai di tutto per entrare in quell'Università di Madrid"
A:"Certo che lo farò,è il mio unico sogno"
G:"Adesso vado a salutare Mary"
A:"Ciao Gian"

~Qualche ora dopo~
Ero seduta nel parco,sola. Anche se era estate non era mai stato molto affollato quel posto. Ma io lo amavo proprio perché ogni volta era tutto per me. Pensavo alle parole di Gianluca. Un viaggio. Io odiavo gli addii e chissà per quanto tempo non gli avrei rivisti. Avevo Mary ma senza Gianluca anche lei si sarebbe depressa. Restavamo sole e ormai non riuscivamo più ad immaginare le giornate senza gli abbracci e l'affetto di Gian,le battute e la risata calda di Ignazio e la sicurezza e la protezione di Piero,soprattutto io che con quella protezione ci vivevo da quando ero una piccola mocciosa. Mi accovacciai su una panchina con la testa fra le gambe,ma qualcuno si sedette vicino a me e mi accarezzò dolcemente la schiena.
I:"Ehi" - non so perché ma gli tirai uno schiaffo da lasciarli cinque dita sulla guancia sinistra e poi tornai nella posizione di prima.
A:"Scusa..."
I:"A cos'era dovuto?"
A:"Non lo so..forse perché me lo hai nascosto. O perché mi mancherai da morire"
I:"Cos..chi te l'ha detto?"
A:"Gianluca"
I:"Perdonami,dovevo dirtelo io"
A:"E Piero"
I:"Ma nessuno dei due lo ha fatto. Non ne avevamo il coraggio"
A"Oh Igna mi mancherai"
I:"Anche tu tesoro."
A:"Abbracciami ti prego"
I:"Vieni qui" - mi abbracciò forte che scomparsi tra le sue braccia. Adesso mi era ancora più difficile lasciarlo andare..
A:"Ignà..quanto staremo lontani?"
I:"Non lo so. Ma non sarà per molto vedrai,chissà forse per due giorni!"
A:"Spero. Non riuscirei a starti lontana"
I:"Amore mio. Ti amo"
A:"Anch'io,tanto. Sai che prima avrei baciato te?"
I:"Io stavo aspettando che lo facessi"
A:"Non volevo davanti a Piero"
I:"Adesso devo andare a preparare le valige ci vediamo amore"
A:"Va bene io vado a casa"

~A casa~
Ero in camera a vestirmi quando entrò Gianluca infuriato e si buttò sul letto.
G:"Santo cielo! Non ci posso credere!"
A:"Gian! Si bussa!"
G:"Scusami"
A:"Ti puoi girare?"
G:"Mh"
A:"Che ti è successo?"
G:"Mary"
A:"Che ha fatto?"
G:"La.."
A:"Niente parolacce!"
G:"Appena me ne sono andato a quanto pare si è data alla bella vita"
A:"Che vuoi dire?"
G:"Sono andato a casa e l'ho trovata a parlare 'affettuosamente' col tuo amico,Caleb."
A:"Caleb?!"
G:"Si"
A:"Oh signore! Mi dispiace"
G:"Lascia stare. Sul tavolo c'era questa posta per te"
A:"Cos'è?"
G:"Non lo so"
A:"Vediamo"
Presi la lettera e sopra c'era scritto UNIVERSITÀ DI LINGUE-MADRID. Non ci potevo credere. Era arrivata finalmente,sono anni che aspetto questa lettera. Non avevo il coraggio di aprirla,dalla risposta di questa lettera dipendeva il mio futuro. Bocciata o ammessa alla scuola? Rimasi pietrificata con la lettera in mano.
A:"Gian..Madrid."

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