Ale:"Secondo me chi farà una brutta fine sarà qualcun'altro"
Is:"Mamma!!"
Ale:"Stai zitta tu!" - puntò la pistola contro Isabèl che era in braccio a Piero e mi salì una rabbia incredibile,mentre Ignazio continuava a guardare prima me poi lei. Dopodiché si fermò a fissarmi facendo un lieve sorriso e mimò un 'mi dispiace' con la bocca. Riuscii a capirne il motivo solo quando uscì anche lui una pistola dalla tasca della sua giacca di pelle.
A:"I-Ignazio...cosa stai facendo?"
I:"Quello che dovevo fare molto tempo fa"
A:"No,Ignazio non puoi farlo" - puntò la pistola contro Alessandro mentre lui la puntava su di me.
Ale:"Potrai anche spararmi ma solo dopo aver visto il tuo grande amore stesa a terra"
A:"Non devi neanche permetterti di puntargli il dito. Non puoi nemmeno nominare l'iniziale del suo nome" - stava per premere il grilletto ma mi misi davanti a lui per cercare di convincerlo.
A:"Ignazio,Ignazio ascoltami ti prego. Non metterti nei guai. Ti scongiuro metti giù quella pistola,fallo per me,fallo per noi"
I:"Non c'è più nessun 'noi' ormai"
A:"Come?"
I:"Hai detto tu che non lo vuoi più"
A:"Ignà,io dico miliardi di sciocchezze durante la giornata e quella è sicuramente una delle tante" - abbassò la pistola ma quando mi girai sparò due volte. Instintivamente mi misi tra loro e quei due colpi mi presero alla gamba. Nello stesso momento Alessandro tastò il grilletto e il suo proiettile,che era destinato ad Ignazio,mi prese dritto al petto.PIERO POV'S
Il proiettile di Alessandro partì più veloce di un fulmine e in meno di due secondi si conficcò nel petto di Aurora.
Una rabbia improvvisa si impossessò di me. Si accasciava lentamente tra le braccia di Ignazio e dentro me si stava facendo spazio un enorme vuoto. Alessandro era sparito ma non sarebbe finita qui,aveva sfasciato una famiglia,rovinato la vita ad una bambina di 5 anni e a me,aveva tolto la vita intera,la ragione per cui vivo,il mio unico amore e questo non lo potevo permettere. Ignazio si precipitò in ospedale con la speranza di salvare Aurora,mentre io mi precipitai da Alessandro con la speranza di massacrarlo. Eccolo là,vicino alla sua macchina tranquillo come se non fosse successo nulla. Adesso che lo avevo davanti la rabbia aumentava e avevo un macigno enorme sullo stomaco,sentivo di esplodere da un momento all'altro.
Basta,era ora di fare un pò di giustizia.~In ospedale~
Dopo aver fatto quel che dovevo fare corsi immediatamente in ospedale dove trovai Isabél che dormiva sulla sedia e Ignazio che faceva avanti e indietro davanti alla sala operatoria.
P:"Allora?"
I:"L'hanno portata mezz'ora fa là dentro"
P:"Cosa facciamo con Isabél?"
I:"La volevo lasciare a casa mia"
P:"Starai scherzando! La bambina non sa nemmeno chi sei!"
I:"Allora cosa pensi di fare?"
P:"La lascio a Mary"
I:"Fai come vuoi ho problemi più importanti adesso"
M:"Ragazzi! Come sta?"
I:"Ancora non si sa nulla"
P:"Mary puoi restare a casa con Isabél? Ti faremo sapere"
M:"Certo,certo. Allora noi andiamo" - andarono via e in quel momento uscì il dottore.
I:"Beh?"
Dott:"La situazione è molto critica. L'operazione è andata bene,almeno così sembra. Quando si sveglierà verificheremo i risultati"
I:"E quando si sveglierà?"
Dott:"Beh,può essere anche che non lo faccia"
P:"Cosa?"
Dott:"Non posso dirvi nient'altro, le prossime 24 saranno definitive" - perfetto,questa sì che era una bella notizia. La peggior cosa che quel tizio chiamato dottore poteva dirmi...sicuramente si sbagliava,Aurora non si era mai arresa e non l'avrebbe fatto nemmeno stavolta..
Intanto Gianluca,che aveva appena finito di parlare col dottore,venne verso me infuriato e mi acchiappò dal colletto della camicia.
G:"Come sarebbe a dire che Aurora non si sveglierà eh!?"
P:"Gianluca calmati per favore"
G:"Avevi detto che l'avresti protetta!"
P:"Si sveglierà,dobbiamo solo aspettare. Adesso lasciami"
G:"Voi due non la passerete liscia"
I:"Ehi un momento,cosa centriamo noi due?!"
P:"Infatti,è stato Alessandro a ridurla così"
G:"E tu cosa avresti dovuto fare eh?! Gli avevi fatto una promessa e non l'hai mantenuta. Lei si fidava di te"
P:"Anch'io ci sto male sai?!"
I:"Smettete di gridare,siamo in ospedale"
G:"Vattene."
P:"Cosa?!" - si girò e iniziò ad urlare di nuovo.
G:"Hai capito bene,vattene! Non ha bisogno di altri problemi"
P:"No,no me ne andrò. Voglio starle accanto"
I:"Nessuno se ne andra,lei ha bisogno di tutti e tre"
G:"Va bene"
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