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Fuori pioveva e si erano create pozzanghere di fango e terriccio nel giardino della scuola. Louis osservava la pioggia scendere dalla finestra accanto al suo banco, mentre la professoressa di matematica spiegava un argomento impossibile da capire.

Erano le 16.24 e mancavano solo sei minuti al suono della campanella che lo avrebbe liberato da quella tortura. La scuola era iniziata solo da tre giorni, ma già non ne poteva più.

Un paio di macchine avevano iniziato a riempire il parcheggio esterno alla scuola, più che altro genitori che aspettavano l'uscita dei figli.

Louis sarebbe tornato a casa con la metro, che però doveva raggiungere a piedi. Erano solo cinque minuti di camminata dalla scuola, ma la pioggia sembrava decisa a non fermarsi. Sbuffò. Si era anche dimenticato l'ombrello, quella mattina.

Harry sarebbe arrivato quella sera, e Louis avrebbe passato il resto del pomeriggio a sistemare il suo appartamento.

E mentre l'orologio scandiva i minuti restanti della lezione, un paio di stivaletti marroni battevano contro il cemento a ritmo di una canzone che era passata qualche minuto prima in radio.

Harry ricordava benissimo i suoi giorni da studente. Sebbene fosse stato uno dei più svegli e intelligenti della sua classe, la sua bocca larga gli aveva portato non pochi problemi, che avevano sempre finito per abbassargli la media.

In realtà avrebbe voluto frequentare una scuola di arte, ma era troppo lontana da dove viveva e i suoi genitori non avevano i soldi per mandarlo in collegio.

Si sistemò i rayban sul naso, quando sentì il suono della campana, e aspettò pazientemente di vedere il liscio tra la folla che attraversava il cortile.

Lo vide poco dopo, chiacchierare con una ragazza dai capelli lunghi e castani, lo zaino sulle spalle e il cellulare tra le mani.

Quando gli passò accanto senza notarlo, Harry appoggiò un braccio sulla sua spalla e "La macchina è dall'altra parte" disse indicando l'oggetto.

Louis alzò lo sguardo verso il riccio e non poté fare a meno di sorridere.

"Harry! Sei già qui!" Lo abbracciò forte, prima di salutare Eleanor e rimanere di sasso di fronte alla macchina.

Era una Tesla nera. Questo era tutto quello che Louis sapeva perché, fondamentalmente, non sapeva nulla di macchine. Ma quella era una delle più belle che avesse mai visto.

E non era l'unico a pensarlo, a giudicare dai ragazzi che la circondavano, intenti a scattare foto e discutere delle sue potenzialità.

"Ma dove l'hai presa?" Chiese Louis senza parole.

"L'ho presa in affitto da una compagnia che mi ha consigliato il mio manager, ti piace?"

"Cazzo, certo che mi piace, è stupenda!" Rise Louis, aprendo la portiera per mettersi seduto sul posto del passeggero.

El 💅🏻:
HARRY STYLES TI È VENUTO A PRENDERE A SCUOLA?!?
El💅🏻 :
COME COSA PERCHÉ?

Louis:
Non è adorabile? 😻😻😻

El💅🏻:
Non è adorabile Lou è FIGO

Louis:
Grazie tesoro, posso dire lo stesso di te 😉

Louis:
Scusa era Harry 😡

El💩💀:
SCLERO

"Avresti dovuto avvisarmi che saresti arrivato così presto" Lo rimproverò Louis, sistemando il casino che aveva lasciato quella mattina sul ripiano della cucina.

Ship ✩ l.s. [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora