Capitolo 30

3.6K 202 8
                                    

Non posso ancora credere a ciò che,io e Tommy,stiamo assistendo.

Molte volte,ho pregato,sperato che ci lasciasse in pace.
Sia a me che a suo figlio...ma non in questo modo..
"Alaska...dimmi che non'è vero...ti prego,dimmelo."
Sussurra tremando Tommy.
Non riesco a spiccicare parola.
Sono in stato di Shock.
Insomma vedere un componente della propria famiglia,anche se odiato,steso a terra circandato da una pozza di sangue...non'è il massimo.

Perché questa scena,sembra già ripetuta?
"Papà..."
Ripete avvicinandosi.
Subito mi riprendo e lo afferro dal braccio.

"Non...dobbiamo chiamare l'ambulanza."
Si vede che è un omicidio.

Cerco il mio cellulare nella tasca dei jeans mentre con l'altra mano mi tengo i capelli.
Ditemi che è un incubo.
Mentre compongo il numero dell'ambulanza Tommy sta piangendo.

Mi dispiace davvero tanto per lui.
Anche lui,senza una famiglia.
Non lo merita.
"Lo salveranno.."
Sussurro dopo aver chiamato.
"No...non vedi che non respira!?"
Urla rosso in viso,tanto quanto i miei capelli.

Stringo le labbra e lo abbraccio.
Ricambia stringendomi forte.
"Non era il migliore,loso,ma era l'unico genitore che avevo.."
Dice singhiozzando.
Inizio a piangere in silenzio.
Ha ragione.
Si è rovinato per colpa della morte delle donne che amava di più al mondo.
Sua moglie e sua sorella.
Mia mamma.
Prima non era affatto cosi.
Mi voleva bene o almeno non mi picchiava per cazzate.
Scambiava battutine con me prendendomi ingiro sui miei capelli.

Quanto lo vorrei avere qui.
Che mi picchi.
Non mi importa,voglio solo che mio cugino stia bene...
Sentiamo le sirene,usciamo mentre due tizi con una barella entrano correndo.
Dietro l'ambulanza c'è un macchina della polizia..

Escono e vengono immediatamente da noi.
"Salite con noi."
Annuiamo ancora scossi e appena ci sediamo vediamo mio zio su una barella.

Sento un singhiozzo di Tommy,perciò,lo stringo a me baciandogli la testa.

Da adesso siamo io e lui.

Il poliziotto ci fa entrare in un ufficio dove troviamo un altro poliziotto.

"Signore,eccoli."
Il vecchio signore annuisce e gli fa segno di uscire per poi guardare noi.

"Sedetevi bambini..",ci rivolge un sorriso dolce.
Vorrei dirgli che io di lì a poco avrei compiuto gli anni..

"Allora...potete spiegarmi cos'è successo?"
Guardo Tommy che guarda la scrivania come se non ci fosse qui con noi.

"Eravamo tornati dal parco,Tommy mi aveva preceduta. Quando ho sentito il suo urlo sono corsa a vedere."
Spiego con la voce che trema.
"So che tuo zio,gioca e beve. È lui che vi ha fatto perdere tutti i vostri averi..."
Annuisco un po infastidita.

Come può dire certe cose davanti al figlio?

"Crediamo sia un omicidio...uno dei suoi compagni,probabilmente,si è arrabbiato...crediamo che gli doveva dei soldi."

Una fitta al cuore.

Sapevo che un giorno sarebbe finito male.

Rimaniamo con il poliziotto finché non entra un uomo. Anzi,l' uomo...

Che cavolo ci fa qui???

Guardo quello che forse potrebbe essere mio padre.
"Ragazzi,il signor Johnson vuole portarvi a casa sua."

Rimango senza parole.

Un senso di rabbia mi invade.
"Ho quasi 18 anni posso benissimo occuparmi di me stessa e di mio cugino e non ho bisogno di mio...di quest'uomo!"

Mi alzo con i pugni stretti lungo i fianchi.

"Potrebbe lasciarci noi due da soli.."
Sorride al poliziotto come se io non avessi detto nulla.

Quando esce con Tommy,lo guardo e giuro che ho una voglia matta di urlargli in faccia cose poco carine e poi mandarlo dove dico io.

"Cosa vuoi?",gli chiedo diretta.
Che vuole??
Si siede spspirando.
"Visto l'odio che provi per me,suppongo tu sappia chi sia"
Gli lancio un' occhiataccia.
"Odio? No,solo una voglia matta di ammazzarla. Se avessi saputo chi badavo non lo avrei mai fatto. "
Mi è bastato guardarlo per capire chi era.

Un coglione senza palle.

"Tua...tua madre?"
Balbetta guardando un punto dietro di me.
Non lo sa?

"Mia madre? Ho ancora una madre secondo te???-punta i suoi occhi sui miei-...i tuoi amici l' hanno uccisa anni fa"

Aveva solo 25 anni quando è morta.
Se ci ripenso mi viene una voglia matta di piangere.

"Io...non lo sapevo...aspetta,i miei amici?"
Sorrido avvicinandomi.
"Vuoi i dettagli? Sai cosa vuol dire vedere la propria madre che la violentano per poi ucciderla? Tutto sotto i tuoi occhi??-sbianca-...e sai perché sono venuti a cercarla? Per te gran fi..."
Mi interrompe alzandosi di scatto.
"No! Non ci credo..."
Si prende la testa tra le mani e giuro di aver sentito un singhiozzo..

Lo guardo e giuro di non aver provar nulla vederlo così.
Perché se lo merita.

È colpa sua se io sono cresciuta senza una mamma. È colpa sua se mio zio mi ha maltrattata perché ero senza un padre che mi difendesse.

È tutta colpa sua.

Esco dall' ufficio e mi asciugo le lacrime.
Lacrime che non mi ero accorta di avere lungo le guance...

Spazio Autrice:

Spero vi piaccia il capitolo 30!!! 😊😘

Ho aggiornato ora perché domani sera non ci sono.

Grazie per i voti e le vizualizzazioni.
Vi amo,giuro hahahah

Un bacio,alla prossima! 😘😘

P.s.

Se vi va venite a leggere la mia storia "Forever? Forever" e ditemi cosa ne pensate!
Grazie a chi lo farà 😘

Il Patto Col DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora