Capitolo 26

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Lo guardo incazzata nera.
Mi ha ferita il suo comportamento.
Per tutto il tempo non mi ha proprio calcolata!
"Non toccarmi...",sibilo a denti stretti.
"Alaska,smettila di fare la bambina! Ti voglio spiegare tutto ma tu devi ascoltarmi e non giudicare."
Sbuffo roteando gli occhi.
Quindi sarei pure una bambina.
Beh,grazie tante.
"Io stavo con Charon".

"Stai." Puntualizza ricevendo un' occhiataccia.
"Si ma non per il motivo che pensi tu. Ho provato a lasciarla ma non ci riesco Alaska."

"Perché l'ami,non riesci a vivere senza di lei? E io sono solo un oggetto..lei è bellissima,non usa parole volgari ed è ricca tanto quanto..."
Vengo bloccata dalle sue labbra che prendono contatto con le mie.
Rimango per un attimo imbambolata,poi lo spingo.
"..e non provare a baciarmi!"
Sorride passandosi una mano tra i capelli.
"Punto primo,smettila di interrompermi ogni cinque secondi. Punto secondo,tu sei bellissima,ti amo,mi ecciti quando inizi a dire parolacce e non mene faccio niente dei soldi perché,come hai detto tu,non mi manca.
Che mene faccio dei tuoi?"
Sorride soddisfatto vedendo che non ho niente da dire.
"Ora posso parlare?"
Sbuffo incrociando le braccia al petto.
"Parla."
Annuisce sospirando.
"Okay..in realtà io ci sto solo per un favore al mio vecchio. I nostri padri sono amici da...non loso neanche io ma,tramite suo padre il mio ha scoperto che questa ragazza mi muore dietro.
Ci sono stato perché era carina e mi piaceva ma,dopo conoscendoti ho capito che era il momento da farla finita."

"E perché non lai fatto? Sai vero che non puoi avere due ragazze?"
Spero lo sappia. Non può essere tanto cretino.
"Loso,cazzo! Ma non posso".
Non capisco...
"Perché???",sono disperata si nota dal mio tono di voce...ma che ci posso fare? Non capisco un tubo!

"È malata,Ali. Ha un tumore alla testa."
Queste parole sono peggio di un secchio pieno d' acqua ghiacciata.
Abbasso lo sguardo dispiaciuta.
"Non posso,non ci riesco."
Sussurra sedendosi sul water.
Rimango a fissare il pavimento...non ho intenzione di fare lo stesso errore di mia madre.
Io non soffriró per un uomo.
"Allora...non lasciarla."
Sussurro,alza la testa incredulo.
"Cosa?".
"Non lasciarla".
Ripeto flebilmente. Lo guardo dritta negli occhi e reprimo le lacrime.
"Ma lascia me."
Sgrana gli occhi,alzandosi di scatto.
"Cosa? No!"
Faccio un passo indietro e apro la porta.
"Si David,non voglio fare l'amante...non voglio che la storia si ripeta..."
Sussurro prima di scappare via in lacrime.

Sono Fiera di ciò che ho fatto...però,fa tanto male.
Molto.
Smetto di singhiozzare non appena guardo l'uomo davanti a me.
Mi pietrifico e lui sbianca.

Credo di averlo già visto...
Ma dove?
Poi mi ricordo del ritratto che è all' ingresso.

Non so per quanto tempo siamo rimasti a guardarci negli occhi.
Lui nei miei verdi e io nei suoi azzurri cielo.
"Signor John,anche lei qui".
il signore che si chiama John,a quanto ho capito,passa dal guardare me a guardare David.
Annuisce scosso.
"Ehm...io-io,si..",dice poi sospirando.
"Tu chi sei?"
Mi guarda e io vengo impnotizzata da quegli occhi.
"Alaska Cliver."
Si appoggia al tavolino e io mi avvicino.
"Si sente bene?",che ho prende?
Annuisce andandosene poi.
Io e David ci guardiamo per un momento poi io torno dai piccoli.

Il Patto Col DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora