Sgrano gli occhi vedendo la ragione per cui sono stata ridotta cosi.
Sale dalla finestra e salta sul tappeto.
"Dio perche' nn rispondi? Ashley e' preuccupatissima e..."
Mi guarda mentre io mi asciugo gli occhi dalle lacrime.
"Stai piangendo?"
Mi alzo.
"V-Vattene,ora"
Dico provando ad essere piu fredda possibile.
"Ma..cos' e' successo?"
"Niente cazzo niente!"
Urlo spingendolo facendomi male.
"Ahi.."
Gemo...
"Cosa cazzo ti e' successo?"
Mi tiene per il braccio e io faccio una smorfia di dolore chiudendo gli occhi.
"Alaska..."
Mormora preuccupato.
Ad interromperci e' la suoneria del cell.
Risponde dopo vari secondi.
"Pronto.."
Sospira.
"No,nn viene...io vi raggiungo poi. Divertitevi"
Riattacca e si passa una mano tra i capelli.
"Cos' hai?"
"Niente merda,niente. Voglio solo che tu te ne vada!"
Sbraito con le lacrime agli oxchi.
Corruga la fronte ma poi sbuffa.
"Che stupido,e io che volevo aiutarti!"
Ride nervoso e fa per uscire dalla porta ma io lo fermo.
"Aspetta."
Perche ho parlato?!
Nn volevo vederlo fuori da qui.
"N-non andare...ti prego"
Si avvicina inziando a sfilarmi la felpa.
Cosa?
Dal suo sguardo capisco che nn scherza.
Sospiro lasciandolo fare.
Appena vede i segni sulla mia pelle bianca sbianca socchiudendo la bocca.
Si afretta a togliermi i pantaloni mentre le lacrime continuano indisturbate.
Grande,chissa cosa pensera ora di me.
"Merda...merda...merda"
Ripete andando avanti e indietro.
"Chi e' stato? Perche?"
Abbasso lo sguardo rossa inviso dalle troppe lacrime.
Cosa gli dico?
Ah mio zio mi ha picchiato e dato della puttana perche mi hai fatto un sicchiotto e accompagnato a casa.
Mi alza il mento con le dita tremanti.
"Chi e' stato,Ali.."
Sussulto per il nomignolo solo mia madre mi chiamava cosi..
Inizio a piangere singhiozzando.
Mi catapulto tra le sue braccia singhiozzando..
Si sfila la maglia e me la mette.
Mi fa sedere e osserva ogni cm del mio corpo..
"Ti va di parlarne?"
Sussurra e io annuisco.
Prendo la foto e iela porgo.
Lui impallidisce.
"Dio..."
"Mia madre...e la bambina sono io"
Gli spiego guardando la parete di fronte a me.
"S-Siete due goccie d' acqua"
Balbetta mentre osserva la foto.
Annuisco,abbiamo gli stessi occhi verdi,i capelli rossi e le lentiggini sul naso.
"Otto anni fa..."
Nn lo mai raccontato ad alta voce ed e' strano.
Ma credo di averne bisogno,ho bisogno di sfogarmi di essere capita e ascoltata.
Anche da lui.
Appoggia la foto e mi prende tra le braccia.
"Se nn vuoi...nn fa niente"
Mormora accarezzandomi i capelli.
"Otto anni fa,vennero degli uomini in nero. Cosi li chiamavo io. Volevano sapere che fine avesse fatto mio padre..mia madre nn lo sapeva.."Buona notte tesoro"
"Notte"
Gli rispondo sorridendo.
Ricambia ed esce dalla mia stanza.
Chiudo gli occhi immaginando la faccia di mio papa'.
Biondo,occhi azzurri..cosi me lo aveva descritto mia mamma.
Riapro di scatto gli occhi dopo aver sentito qualcosa rompersi.
Salto giu dal letto e scendo dalle scale.
"Tuo Marito dov' e'?!"
Compaiono tre uomini con lunghi cappotti neri.
Il salotto e' sotto sopra.
Scendo le scale spaventata e nel panico.
"Rimani la!"
Cosi diceva il suo sguardo.
Mi fermo contro la mia volonta'.
L' uomo che ha urlato le si avvicina pronto a darle uno schiaffo.
"John dov' e'?!"
"Non loso e nn lo dico di certo a te,Rochard!"
Urla,poco dopo le da uno schiaffo e...Smetto di parlare a causa di un nodo alla gola.
Sto piangendo e nemmeno mene sono resa conto.
Mi stringe piu a se.
"Basta,nn continuare.."
Mormora sui miei capelli.
"E poi...l' hanno violentata nel modo piu disgustoso possibile.
Quegli uomini la tenevano per...per le gambe,le braccia...e-e qu-el Rochard...la"
Mi tiene il volto tra le mani interrompendomi.."Basta,basta cosi smettila Alaska. Nn farti del male"
I singhiozzi si fanno piu forte e io mi copro la faccia.
"Ero rimasta a guardare David. Dovevo fare qualcosa...io lo uccisa,dovevo aiutarla!"
"Alska..sono stati quegli uomini a picchiarti ora?"Scuoto la testa alzando la testa.
"Mio zio.."
Mi alzo ignorando di essere mezza nuda davanti a lui.
La sua maglia mi arriva appena sotto il culo.
"Da quando,e' morta mia madre non' e' stato piu lo stesso. Beve gioca e la sua rabbia la subisco io. Mi ha picchiata perche sono stata fuori la notte e perche...mi hai accompagnata a casa"
Dico alla fine incrociando le braccia.
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
Mi vergogno,mi vergogno di me stessa."Cosa?!" Si alza di scatto dal letto bianco in volto..
"Dio..quel bastardo,ma perche cj stai Alaska? Denuncialo!"
"Non capisci,lui...E' mio zio..e poi Tommy,che ne sara di lui? No David. A costo di ammazzarmi"
Dico seria mentre lui si addolcisce e mi asciuga le lacrime.
"Vai,vai alls festa David. E nn pensare a me"
Scuote la testa.
"Come posso? Ricordi quando sei rimasta con quella notte? Nonostante tuo zio?
Ora tocca a me. Dov' e' il bagno?"
"Infondo a destra."
Annuisce e io mi giro verso lo specchio.
Ora mi sento piu leggera...

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Il Patto Col Diavolo
RomanceIl loro era un amore,difficile quasi impossibile. Tutto è nato da quel patto. Lui,era stata la mia rovina. E io,la sua. Il nostro amore era così grande,che ci siamo distrutti a vicenda facendo del male alle persone intorno a noi. Ero pronta a tutt...