Capitolo 39

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David

Lancio un'ultima occhiata ad Alaska che sta dormendo ignara di me che l'ho osservata per un tempo indeterminato..

Non abbiamo fatto nulla,mi ha fermato in tempo e alla fine ci siamo messi sul mio letto a parlare di questi anni trascorsi separati e ricordare alcuni momenti di anni fa.

Le stampo un leggero bacio sulla fronte e mi alzo per andare giù in cucina e preparare qualcosa.

Mia madre e il padre di Ashley fortunatamente hanno un viaggio di lavoro e Ashley è a casa di Harry.

Preparo la colazione,ripensando alle mie parole della scorsa notte.
Ero sincero,non sopporto più questa situazione. Voglio andarmene da qui con Alaska e viverci come sempre abbiamo sognato.

"Mh..crepes",mi volto e la vedo sedersi sulla sedia con un sorriso che potrebbe illuminare una città intera per quanto è luminoso..

"Da quant'è che sai cucinare?",mi chiede prima di magiarne un boccone.

"Da sempre,lontano da casa ho dovuto arrangiarmi e mangiate cibo d'asporto sempre non'è il massimo.
Annuisce.

Sembra sul punto di dirmi qualcosa ma poi si trattiene distogliendo lo sguardo.

Credo di sapere cosa voglia sapere.
"Non...avrei dovuto venire. Sei ancora il suo fidanzato e lei...-sospira-..è così gentile e buona che.."
La interrompo prendendole la mano.

Lo vedo dal suo viso che è stanca.

"Oggi...le parlo,te lo prometto."
Annuisce accennando un sorriso che fa sorrdere pure me.

"L'hai mai amata?",mi chiede poi.
Rimango un po' sorpreso dalla sua domanda.

"Amare,no. Forse è iniziata a piacermi,lo ammetto. La considero una buona e fidata amica,tutto qui."
Spiego sincero.

Lei annuisce.

"E,tu? Nessuna nella tua vita in questi anni?"
La guardo divertito e curioso.

Fa una smorfia e io capisco che gli è successo qualcosa.

"Oh,si...una mia amica ha organizzato un' uscita a quattro e io ho accettato,stanca della mia noiosa routine."
Inizia e io sorrido interessato.

"Poi?",mi lancia un' occhiataccia.

"Aspetta. -le mimo uno scusa mentre lei inizia a parlare-...era Timmy,un tipo apposto insomma. La mia amica mi aveva mollata andando a ballare con il suo ragazzo e noi due abbiamo iniziato a parlare. Fino a quando non mi ha trascinata in bagno. Mi ha detto,dio al solo pensiero mi viene da vomitare,cosa volevo. Casa sua,il bagno o la macchina!"

La guardo senza parole così continua sempre più disgustata.

"Ha iniziato a slacciarsi i pantaloni,ti rendi conto? Praticamente lo spinto facendolo cadere e gli ho versato il mio bicchiere addosso.
Giuro ero schifata. Questo mi ha fatto capire che l'apparenza inganna."
Conclude facendomi ridere.

Sbuffa alzandosi.
"Mi sono pentita di avertelo detto! Ah,vabbe. Vado a cambiarmi. Ashley mi aspetta."
Annuisco seguendola in camera.

Si sfila la mia maglietta che gli ho dato ieri notte e prende i suoi vestiti di ieri.

"Poi,mi racconti."
Mi dice sorridendo preuccupata.

Non deve essere tanto facile per lei.
Annuisco avvicinandola a me per baciarla.

"No..dopo",mi ferma sospirando e con un sorriso mi stampa un bacio sulla guancia.

Le sorrido e lei esce.

Infine,mi preparo anche io per andare da Charon.

La casa è silenziosa. Viene ad aprirmi la domestica con un sorriso da copione.

Salgo le scale con i piedi pesanti.
Improvvisamente sono diventati come piombo e il cuore mi è salito in gola.

Sto sudando freddo,dopotutto midispiace.
Busso con la mano che tremarella.

"Avanti!",riesco a sentire la sua voce felice.
Prendo un lungo respiro e apro la porta.

La trovo accarezzarsi il ventre.

Mi avvicino e lei si gira di scatto venendo ad abbracciarmi.

"Amore...non immagini cosa ho da dirti."
Sorride con gli occhi lucidi.

Forzo un sorriso allontanandola.
"Dovrei parlarti anche io."
Lei scuote la testa facendomi arretrare per sedermi sul letto.

Mi siedo e lei mi prende la mano.

"Inizio prima io,ti prego. Non ho ancora detto niente a nessuno perché devi saperlo prima te"

Non la seguo. La guardo accigliato e quando posa la mano sulla sua pancia,con orrore,capisco.

"Amore...sei papà."
Esclama premendo la mia mano lasciandomi pietrificato.

Immobile.

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