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"Amy, su sveglia hai delle visite" mi sveglia la mia amica "Chi é che mi cerca a quest'ora?" chiedo guardando la sveglia posta sul comodino"Mi dispiace ma mi hanno chiesto di non dirtelo" dice la mia amica facendo spallucce "Dove sono?" sbuffo "Ti stanno aspettando in cucina".

Detto ciò mi avvio in cucina quasi strisciando, non mi sono neanche preoccupata di cambiarmi, infatti ho ancora addosso il mio adorato pigiama rosa con la stampa di un orscchiotto sulla maglia.

Entro in cucina e mi ritrovo davanti le ultime persone che avrei voluto vedere. I miei genitori.

"Cosa ci fate voi qui?" chiedo antipatica "Siamo venuti a trovare nostra figlia, non possiamo?" interviene mia madre "No, é che é strano, non vi siete mai preoccupati di me" gli ricordo "Mi dispiace se credi che non siamo stati dei bravi genitori" "Mamma non é che lo credo, é cosí! Non vi siete mai preoccupati né di me né di Luke, ora state facendo la parte dei genitori premurosi solo perché volete convincermi a cambiare università" sputo acida, ovviamente sanno benissimo che ho ragione per questo restano in silenzio "Bene, allora potete andarvene, tanto non cambierò mai idea sappiatelo. Domani comincerò a frequentare quell' università che voi vogliate o no!" continuo.

"Non hai ancora cominciato quella scuola che già sei come loro. Ti senti come parli? " interviene mio padre "Come loro come? Ma vi sentite voi? Fino a prima di diventare cosí snob se non ricordo male voi frequentavate una scuola pubblica, non capisco perché io non l'abbia frequentata! E  perché poi dovrei fare il medico?" grido contro i miei genitori "Non ti permetto di parlarmi cosí Amanda! Bene vuoi divertirti a cucire? Fallo, ma se la tua carrira dovesse andare a rotoli non venire a piangere da me!" dice mio padre uscendo da casa mia "Pensaci bene prima di cominciare, ok?" mi consiglia mia mamma "Ho già fatto la mia scelta" dico seria "In bocca al lupo allora" mi auguara andando via anche lei.

Resto seduta sulla sedia fissando il vuoto "Ehi tutto bene?" chiede la mia amica facendomi sussultare "Si , perché non mi hai detto che erano loro?" "Mi hanno chiesto di non dirtelo, scusami" si giustifica "Tranquilla ormai ci sono abituata ai loro 'complimenti', visto che non c'é piú nulla nel frigo ti va se andiamo a fare un pò di spesa?" "Certo".

Purtroppo ancora nessuno va in giro con il pigiama, per questo sono costretta a cambiarmi. Per restare comoda metto un pantalone di tuta grigio molto largo,una felpa bordeaux e indosso un paio di converse basse dello stesso colore della felpa.
Entro in bagno pettino i miei capelli ribelli e metto un filo di matita nera sugli occhi.

"Becky sei pronta" grido "Si ho fatto" dice scendendo le scale. Ha un semplice jeans scuro, una camicia a quadri blu e rossi e, ai piedi un paio di vans nere.

Entriamo nella mia macchina, metto in moto e sfreccio verso il supermercato avendo come sottofondo musicale la voce di Ed Sheeran .

Mi fermo nel parcheggio del supermercato e scendiamo. Prendiamo un carello ed entriamo nel piccolo edificio.

"Cosa dobbiamo comprare?" mi chiede Becky "Un pò di tutto" dico io.

Inizio con il prenere della verdura e della frutta. "Amy io vado a prendere gli yougurt, prendi tu le altre cose?" mi chiede la mia amica "Certo".

Mi sposto verso lo scaffale per prendere il latte, quando mi scontro con qualcuno "Mio Dio ma sei proprio imbranata" mi urla contro, qulla voce mi é già familiare purtoppo e non ci metto molto a capire a chi appartenga. Manuel. "Scusami, non volevo, mi dispiace" mi giustifico "É inutile che ti giustifichi, se mi vuoi venire addosso ogni volta  che mi vedi basta dirlo, non c'é bisogno di fare queste figuracce!" insinua "Tu sei pazzo! Come ti vengono in mente certe cose?" gli urlo contro, non mi interessa della gente che comincia a fissarmi, "Dai lo so che sono irresistibile" dice lui facendomi l'occhiolino "Sei solo uno stupido montato" dico andandomene.

Raggiungo la mia amica al banco frigo e continuiamo insieme ad aggiungere pietanze nel carrello.

Appena siamo soddisfatte delle cose abbiamo messo nel carello, ci rechiamo alla cassa per pagare.

"Ah, ho capito sei lesbica ecco perché non ti piaccio" mi sussura il mio vicino all'orecchio "Sei un cretino" dico iniziando a poggiare la spesa sul nastro.

La commessa mi  sta davvero  facendo venire i nervi! "Cazzo la chiudi quella bocca se proprio devi ruminare chewing gum?" sbotto "Scusa principessina, sono quarantadue dollari" dice continuando a masticarmi in faccia.

Le do i soldi, aiuto la mia amica a prendere i sacchetti della spesa e ci rechiamo al parcheggio.

Poggiamo le buste nel portabagagli, metto in moto e ci avviamo veso casa. "Chi é quel tipo con cui hai parlato al supermercato?" mi chiede Becky "Il nostro nuovo vicino" le dico "Però, non é male eh" dice maliziosa la mia amica "Si ma é un idiota" le confesso.

Continuiamo il viaggio verso casa tra chiacchiere inutili e cantando qualche canzone a squarciagola.

Parcheggio nel vialetto di casa, prendiamo le buste ed entriamo in casa.

Iniziamo a sistemare la spesa nella dispensa fino a quando qualcuno non suona il  ampanello. "Vado io" mi avverte la mia amica "Ok" le rispondo posizonando un pacco di biscotti  su un ripiano.

"Per te" dice mostrandomi un bigliettino, la guardo sorpresa e prendo il foglio di carta che ha in mano.

'Scusa non volevo darti dell'imbranata mi dispiace di averti offesa'

Anche se il bigliettino non é firmato so benissimo chi sia il mittente.

"Dovresti andare da lui" mi consiglia Becky "Non so cosa dirgli" "Tu vai da lui,le parole poi le troverai quando lo avrai davanti a te" "Magari oggi pomeriggio passo" dico.

Pranziamo velocemente, inserisco i piatti nella lavastoviglie e mi sdraio insieme alla mia amica sul divano.

"L'ultimo giorno di relax" sbuffa Becky "Già, da domani si ricomincia la solita vita da studentesse" "Tra quanto vai dal vicino" "Piú tardi ora non mi va" dico scocciata, non vorrei fare una figuaraccia dato che con lui ne ho già fatte abbastanza "Dai su muoviti" mi implora "Okok ora ci vado" .

Faccio un respiro profondo ed esco da casa mia ma, appena mi volto per raggiungere la casa di fronte alla mia, noto la ragazza della festa.

Resto bloccata nel vedere quei due che si baciano. Una piccola smorfia di disgusto si forma sul mio viso.

Non mi va di disturbare i due cosí entro in casa.

"Ehy, già di ritorno?" dice la mia amica non appena mi vede varcare la soglia di casa "Già" dico incurante entrando in cucina.Prendo una mela dal cesto della e ritorno dalla mia amica.

"Come mai sei già trornata?" chide Becky incuriosita "Aveva di meglio da fare"  rispondo mordendo la mela "Cosa intendi per 'meglio'?" "Limonare con una ragazza" "Uhm, e ti ha dato fastidio vedere quei due?"

"In realtà mi ha fatto schifo, sopratutto per come si toccavano e poi erano in giardino" spiego ancora schifata

"Smettila di fare quella faccia, secondo me ti sarebbe piaciuto essere al posto di quella ragazza" "Ma cosa dici?! Sei pazza,certo che no!" boffonchio.

"Certo certo, faccio finta di crederci" dice lei "Smettila di blaterare cose sensa senso" mordo l'ultimo pezzo di mella rimanente e butto il torsolo.

Auguro la buona notte alla mia amoca e vado a dormire.

Il Mio Nuovo Vicino Di Casa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora